Ispra Raccolta differenziata Rifiuti urbani

2010-2019 la raccolta differenziata in Italia

In dieci anni aumentata di 26 punti la media nazionale, ma ancora non rispettiamo il valore del 65% stabilito dalla legge Italiana e dalle norme europee.

In precedenti articoli abbiamo visto la situazione relativa alla produzione di rifiuti solidi urbani ed alla loro raccolta differenziata relativamente agli ultimi dati al momento disponibili a livello nazionale, quelli relativi al 2019 (Rifiuti urbani: la raccolta differenziata, I dati sulla produzione di rifiuti urbani, Dati sui rifiuti urbani in relazione alla popolazione dei comuni), grazie al Catasto dei rifiuti gestito dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente ed in particolare da ISPRA.

In questo articolo vediamo invece l’andamento negli ultimi dieci anni (2010-2019), per cercare di capire cosa effettivamente sta succedendo.

Riguardo alla produzione dei rifiuti urbani, ricordiamo che uno degli obiettivi che occorre porsi è sicuramente quello di ridurre queste quantità. Un sistema di gestione integrato dei rifiuti deve necessariamente incidere sulle reali cause dell’aumento della produzione dei rifiuti agendo su più livelli per governare e ridurre tale problema. Solo se fondato su una seria politica di riduzione, il ciclo dei rifiuti sarà davvero integrato, virtuoso e sostenibile.

Va sottolineato come la strategia dell’Unione europea in materia di rifiuti, non a caso prevede di agire sulle 4 R (Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero) per una corretta ed efficace gestione sostenibile dei rifiuti.

Complessivamente nei dieci anni presi in esame si è passati da un quantitativo complessivo di 32,4 milioni di tonnellate a 30 milioni, con una diminuzione del 7%. La riduzione è stata più sensibile nelle regioni meridionali con 1.200.000 tonnellate (12%) in meno ed in quelle centrali (-783mila tonnellate pari all’11%), mentre al nord la diminuzione è assai minore, sia in valore assoluto (-400mila) che in percentuale (-3%).

In termini pro-capite, dopo una riduzione sensibile fra il 2010 ed il 2013 (soprattutto nelle regioni settentrionali) la produzione è tornata ad aumentare in modo costante al nord, mentre al centro ed al sud con un. andamento altalenante. In generale si ha l'impressione che non vi sia una effettiva e decisa politica volta a ridurre sensibilmente la produzione di rifiuti urbani, come invece sarebbe auspicabile.

Riguardo alla raccolta differenziata, che ricordiamo si sarebbe dovuta attestare già dal 2012 ad una percentuale del 65% (mentre il 45% doveva essere raggiunto nel 2008) secondo quanto previsto dalla normativa italiana, che ha recepito le indicazioni europee, a livello nazionale siamo ancora al 61,28%, decisamente al di sotto di questo obiettivo.

Solamente nelle regioni settentrionali il 65% è stato raggiunto e superato ormai dal 2017, mente al sud con il 50,63% ed al centro italia con il 57,78%, siamo ancora ben lontani. D'altra parte i dati mostrano come nel 2010 il gap fra centro-sud e nord del Paese fosse notevole, con una differenza fra il 22 ed il 28% in meno di raccolta differenziata, differenza che ora si è ridotta fra il 12 ed il 19%.

L'aggregazione nord, centro, sud però non è sufficiente per capire dove è necessario concentrare gli sforzi per incrementare il livello della percentuale nazionale. Vediamo allora i dati regionali.

Come avevamo già visto, solamente otto regioni su venti nel 2019 hanno superato l'asticella del 65%, nell'ordine: Veneto, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Friuli-Venezia Giulia e Umbria. Di queste regioni, 5 sono del nord, 2 del centro ed una del sud.

E' ampiamente nota la positiva esperienza del Veneto, che raggiunge quasi il 75%, ma è da sottolineare la performance della Sardegna, che con più del 73% si colloca al secondo posto fra le regioni più virtuose (con un incremento di quasi 29 punti fra il 2010 ed il 2019), mentre l'altra regione insulare del nostro Paese, la Sicilia, è il fanalino di coda con il 38,5%, pur registrando un incremento analogo a quello della Sardegna nel decennio preso in considerazione, ma partendo da un livello davvero irrisorio (meno del 10%).

Fra le regioni del nord quelle che non raggiungono il 65% sono solamente Piemonte e Liguria, quest'ultima con il 53,4% sotto anche la media nazionale del 61%, mentre il Piemonte - nel periodo preso in considerazione - è la regione che ha registrato un minore incremento di raccolta differenziata (+12,6%).

Fra le regioni del centro pesano in particolare le due regioni più popolose di questa parte d'Italia, il Lazio (51,35%) e la Toscana (60,2%) entrambe sotto la media nazionale.

Per quanto riguarda le regioni del sud, il solo Abruzzo si colloca sopra la media nazionale, mentre Sicilia, Calabria e Basilicata sono addirittura ancora sotto il 50%.

Evidentemente questi dati mostrano con chiarezza che sono necessarie politiche maggiormente cogenti per raggiungere gli obiettivi italiani ed europei, altrimenti, ancora fra diversi anni saremo a raccontarci che il nostro Paese non riesce a stare al passo con l'Europa.

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