Arpa Toscana Balneazione Toscana

2011-2022: i dati dei controlli della balneazione in Toscana

La stagione balneare 2023 si avvicina ed Arpa Toscana ha pubblicato il consueto rapporto sui risultati della stagione precedente con la classificazione delle acque di balneazione, sia costiere che lacustri.

La qualità delle aree di balneazione nel 2022 si è mantenuta ad un livello molto elevato con il 95,3% delle aree (264 su 277) ed il 98,6% dei km di costa controllati che si colloca in classe “eccellente”, con dei risultati quasi identici a quelli del 2021, quando le aree erano state il 96% ed i km di costa il 98,9%, molto simili al biennio 2018-19. Le 12 aree in classe “buona” sono concentrate nel litorale apuo-versiliese (6 aree) ed in quello livornese (4 aree).

Il monitoraggio delle acque di balneazione

La normativa che regola le acque di balneazione deriva da una direttiva europea. Si tratta di una normativa di tipo sanitario, cioè tesa a limitare l’esposizione della popolazione al rischio di contrarre “malattie” derivanti dal contatto con l’acqua contaminata e/o dalla sua eventuale ingestione (o dall’inalazione dell’aerosol), anche per breve tempo. Dato che le principali patologie associate alla balneazione (gastroenteriti, febbri respiratorie, ecc.) sono correlate a fenomeni di inquinamento fecale, cioè derivanti soprattutto da apporti di reflui urbani (acque di scarico, sia domestiche che industriali, provenienti da insediamenti urbani), per valutare se l’acqua è “contaminata” sono stati scelti solo 2 parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali), indicatori della presenza di tali apporti fecali.

La normativa prevede che prima dell’inizio della stagione balneare le Regioni individuino le acque di balneazione (cioè tratti di costa per ciascuno dei quali è definito un punto di monitoraggio). Per ciascuna di essi, almeno una volta al mese per tutta la durata della stagione, le Arpa/Appa effettuano campionamenti e analisi per tutelare i bagnanti. I campioni di acqua prelevati nelle diverse aree di balneazione sono trasferiti nei laboratori delle Agenzie, dove le relative analisi hanno una durata di 24-48h. Qualora si rilevino superamenti dei limiti ne viene data immediata comunicazione al sindaco competente per territorio al fine di adottare l’ordinanza di divieto (o di revoca quando si tratti invece di rientro nei limiti dopo un superamento). Con la normativa entrata in vigore nel 2010 il sindaco, nel caso di superamento dei limiti accertato dall’Arpa, non ha poteri discrezionali in materia, ma deve necessariamente emanare l’ordinanza di divieto di balenazione. [di seguito la pagina di ARPA Toscana consultabile direttamente con gli aggiornamenti sui controlli effettuati nel corso della stagione balneare 2023]

Alla fine di ogni stagione balneare, le Arpa predispongono dei rapporti di sintesi sui risultati del montaggio effettuato, elaborando i dati relativi agli ultimi quattro anni – come prevede la normativa – per proporre alla Regione la classificazione delle aree di balneazione secondo 4 classi di qualità: Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa. La classe “scarsa” comporta l’eventuale adozione di un divieto permanente di balneazione per motivi igienico-sanitari, fino ad avvenuto risanamento. Questa classificazione avviene sulla base di uno specifico algoritmo previsto dalla normativa che tiene conto degli andamenti statistici (90° o 95° percentile) dei dati di 4 anni, che determinano il giudizio di qualità (classificazione) delle acque di balneazione. [Ulteriori approfondimenti sul sistema di monitoraggio sono contenute nell’articolo https://ambientenonsolo.com/le-acque-di-balneazione-in-italia/, mentre in La maggior parte delle acque di balneazione europee soddisfa i più elevati standard di qualità è disponibile il quadro della situazione delle acque di balneazione a livello europeo, e – per quanto riguarda la Toscana – in 270 su 293 le aree di balneazione “eccellenti” in Toscana nel 2022 e Balneazione in Toscan, con specifici approfondimenti riguardo ad alcune zone critiche Balneazione in Toscana: le aree critiche in Versilia e Balneazione in Toscana: le aree critiche sulla costa Apuana]

Il quadro riassuntivo dei controlli effettuati dal 2011 al 2022

Negli articoli precedenti pubblicati sull’argomento balneazione e sopra richiamati sono contenute le informazioni sull’andamento della classificazione delle acque di balneazione in Toscana negli anni. Questa volta abbiamo pensato di mettere a disposizione di tutti una lettura temporale dei controlli effettuati dall’ARPA Toscana dal 2011 – anno in cui è entrato in vigore il nuovo sistema di controlli – al 2022, grazie ai dati scaricabili disponibili. E’ stato necessario lavorare su 60 file diversi, uno per ogni anno e per ogni provincia della Toscana, per ricostruire il quadro della situazione rispetto ai controlli effettuati sulle aree di balneazione marine.

In 12 anni sono stati effettuati più di ventimila campionamenti e relative analisi di laboratorio, per oltre 350 aree di balneazione (nel tempo sono variate ed in alcuni casi sono state suddivise in più parti per limitare le zone maggiormente “critiche” e quindi soggette a superamenti dei limiti).

I “superamenti” dei limiti di legge per uno dei due parametri microbiologici considerati (o per entrambi contemporaneamente) sono stati 425, ed hanno riguardato 149 aree di balneazione diverse. In alcuni casi si tratta di situazioni sporadiche, in altre ripetute nel tempo. Nelle seguenti tabelle interattive i dati sono presentati per provincia, comune e singola area di balneazione.

Successivamente, suddivisi per le cinque province litoranee, i dati puntuali sui superamenti registrati nel periodo considerato con il dettaglio della data e dei valori di enterococchi intestinali ed escherichia coli rilevati.

Questi dati, riferiti ad un arco temporale ampio, possono aiutare a individuare i punti critici esistenti, tenendo conto che gli episodi di inquinamento si sono verificati normalmente quando i campionamenti sono stati effettuati nei giorni seguenti di episodi di precipitazioni piovose intense. Infatti, in questi casi, si riversa in mare un apporto di carichi inquinanti veicolati dai corsi d’acqua che sfociano lungo la costa toscana che evidenziano problematiche non risolte e ben note da tempo, che, in generale, si possono ricondurre (come evidenziato dai rapporti ARPAT) a:

  • difetti di progettazione per impianti e sistemi di collettamento non adeguati alle attuali necessità;
  • scarsa e/o cattiva manutenzione e/o obsolescenza delle condotte fognarie e degli impianti di sollevamento delle acque reflue;
  • carenze infrastrutturali (zone prive di fognature o senza allacciamento ai depuratori e/o con una commistione tra acque nere e bianche);
  • abusivismo (allacciamenti di acque nere alla rete delle bianche, scarichi non autorizzati, assenza di trattamenti primari, ecc.).

Tutte situazioni ben note e che richiedono interventi strutturali risolutivi.

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