Commissione Europea Emergenze ambientali Emissioni incendi

57mila ettari di territorio bruciati in Italia e 768mila in Europa, nell’estate 2022

Nel corso dell’estate 2021 abbiamo visto come il monitoraggio degli incendi avviene dallo spazio, utilizzando i satelliti della Nasa e quelli del progetto europeo Copernicus. Per monitorare l’evoluzione degli incendi boschivi, il sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), gestito dal Centro comune di ricerca (JRC), riferisce in merito al numero di incendi e alla zona incendiata, i cui dati sono considerati più attendibili e pertinenti.

EFFIS mette a disposizione di tutti le informazioni aggiornate quotidianamente sulla stagione in corso degli incendi in Europa e nell’area del Mediterraneo, con l’indicazione degli incendi e delle aree bruciate, durante l’intera stagione estiva e negli ultimi giorni (1, 7, 30). EFFIS mette anche a disposizione, per l’intera Europa e per i singoli Paesi, informazioni relative alle anomalie termiche e alle emissioni di inquinanti prodotte dagli incendi (anidride carbonica, particolato (PM2,5), Ossidi di azoto, ecc.).
I dati – tutti scaricabili in formato aperto – sono forniti per singola settimana o come cumulato dall’inizio dell’anno.I dati ed i grafici pubblicati in questo articolo sono relativi al periodo 1 gennaio – 20 settembre 2022.

Successivamente l’Arma dei Carabinieri, Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare (CUFA) elabora i dati a livello nazionale – diffusi poi da ISTAT (vedi analisi 1970-2018) – alimentando un vero e proprio Catasto degli incendi – anche ai fini dell’applicazione della legge quadro in materia di incendi boschivi n. 353/2000 che definisce divieti, prescrizioni e sanzioni sulle zone boschive e sui pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco prevedendo la possibilità da parte dei comuni di apporre, a seconda dei casi, vincoli di diversa natura sulle zone interessate.

Incendi frequenti e su larga scala hanno un impatto negativo sulla qualità dell’aria e dell’acqua, sulla biodiversità, sul suolo e sull’estetica del paesaggio. Il rischio di incendio dipende da molti fattori, comprese le condizioni climatiche. Il cambiamento climatico dovrebbe avere un forte impatto sul rischio di incendi boschivi in Europa, come riconosciuto dalla strategia dell’UE sull’adattamento al cambiamento climatico.

La stagione estiva 2022 in Europa

A livello europeo complessivo la stagione 2022 è stata decisamente peggiore, come superficie di territorio bruciata, della media di quanto avvenuto negli anni fra il 2006 e il 2021. Al 20 settembre nei Paesi della UE sono bruciati complessivamente 768mila ettari di territorio, rispetto ad una media di 582mila.

Quest’anno – a differenza del 2021 – sono diversi i paesi europei nei quali le superfici bruciate sono maggiori che in Italia. Nel 2022 il Paese più devastato dagli incendi è stata la Spagna (299mila ha) seguita da Romania (149mila ha), Portogallo (104mila ha), Francia (66mila ha) e quindi Italia con 57mila ha.

Nel 2022 si sono sviluppati nella UE 2.544 incendi rispetto alla media annua di 788 degli anni 2006-2021.

Nei due grafici che seguono si osserva come le anomalie termiche siano state nettamente superiori a quelle medie annue rilevate nel periodo di confronto (2012-2021) favorendo lo svilupparsi di incendi nella UE.

Per quanto riguarda le emissioni di inquinanti, nel 2022 EFFIS stima siano state emesse in atmosfera dagli incendi avvenuti nella UE 25 milioni di tonnellate (MT) di anidride carbonica (rispetto ad una media di 16 Mt negli anni 2003-2021), 38.000 tonnellate diOssidi di azoto (rispetto a d una media di 25 kt) e 109.000 tonnellate di PM2,5 (rispetto ad una media di 72 kt).

La stagione estiva 2022 in Italia

La stagione estiva 2022 per l’Italia, nonostante il persistente caldo torrido e la siccità, è stata meno devastante rispetto al 2021, secondo i dati EFFIS sono andati in fumo circa 57mila ettari di territorio rispetto al 160mila dell'anno precedente, rispetto ad una media di circa 54mila ettari di quanto bruciato fra il 2006 ed il 2021. Il numero di incendi, 459, è stato invece assai maggiore rispetto al dato medio 2006-2021, di 263 incendi annui. Una superficie più grande dell’intera provincia di Sassari.

Dal grafico che segue risulta evidente che nonostante l'elevato numero di incendi (inferiore solo al 2021 ed al 2017) le superfici bruciate sono state inferiori

numero di incendi e superfici bruciate in Italia dal 2008 al 2022 (settembre)

Infine nel 2022 (fino a settembre) gli incendi sviluppatisi nel nostro Paese hanno prodotto 1.880.000 tonnellate di anidride carbonica, 2.750 tonnellate di ossidi di azoto e 7.470 tonnellate di PM2,5.

Incendi e cambiamento climatico

Il pericolo di incendio è collegato alle condizioni meteorologiche che determinano condizioni favorevoli per lo sviluppo di tali eventi (perdurante siccità e alte temperature), che comunque sono quasi sempre innescate da azioni umane (dolose o colpose), e quindi anche su di essi influiscono gli effetti dei cambiamenti climatici.

Il Fire Weather Index (FWI) è un indice meteorologico utilizzato in tutto il mondo per stimare il pericolo di incendio. Più alto è il valore del FWI, più favorevoli sono le condizioni meteorologiche per innescare un incendio. L'Agenzia Europea per l'Ambiente fornisce delle stime del FWI sui vari scenari climatici previsti.

E' evidente quindi che dobbiamo iniziare a considerare "normali" situazioni come quelle di questa estate e quindi operare in una logica di "adattamento" al cambiamento climatico, che richiede misure che sinora non sono state prese, anche in un campo così rilevante come quello degli incendi boschivi, che produce effetti dannosi di lungo periodo.

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