Al film “Il Buco” di Michelangelo Frammartino, in concorso alla 78ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è andato il “Green Drop Award” 2021 di Green Cross Italia.
Il premio – la goccia di vetro di Murano realizzata dal maestro Simone Cenedese – in occasione della sua decima edizione è stato consegnato da Lino Banfi, alle produttrici Piera Boccacciaro e Chiara Cerretini di Doppio Nodo Double Bind.

Ogni anno il trofeo del Green Drop Award contiene la terra di un luogo diverso del Pianeta simbolo di una urgente questione ambientale. Per la decima edizione del premio si richiamerà l’attenzione sull’emergenza climatica mondiale, la terra contenuta nel premio arriva infatti da Glasgow, in Scozia, città che ospiterà la COP26, un appuntamento nel quale si dovrà fare il punto sugli impegni di decarbonizzazione dei Paesi per cercare di limitare l’aumento della temperatura del Pianeta entro i limiti stabiliti alla COP21 di Parigi.
La terra inserita all’interno della Goccia di vetro di Murano – soffiata dal maestro Simone Cenedese – proviene da due vecchie cave inattive ubicate nei pressi della città scozzese di Glasgow e “ci racconta di un significativo riscaldamento climatico avvenuto nell’Era Paleozoica (539-252 milioni di anni fa), tra il Periodo Carbonifero e quello Permiano, quando questa area del Pianeta si trovava ancora a latitudini tropicali”, come spiegano il Prof. Rodolfo Coccioni, paleontologo e geologo, professore Onorario dell’Università di Urbino, che con la Settimana del Pianeta Terra e il Prof. Martin Lee, docente di Geologia planetaria e direttore della “School of Geographical & Earth Sciences” dell’Università di Glasgow hanno curato la raccolta e la certificazione di origine della terra.

A Simone Cenedese, Maestro vetraio di Murano è stata consegnata una targa speciale per la realizzazione delle sue preziose gocce d’artista che nel corso delle dieci edizioni del Green Drop Award sono diventate il simbolo di un cinema ecosostenibile.
Il film vincitore del Green Drop Award
“Il buco” è ambientato durante il boom economico degli anni Sessanta e racconta il viaggio di un gruppo di giovani speleologi che esplorano la grotta più profonda d’Europa nel cuore del Parco del Pollino.

È stato premiato con il Green Drop per “il rigore con cui descrive la grandiosa bellezza della natura – si legge nella motivazione della Giuria -, conducendo la rappresentazione su un piano quasi mistico, che riesce a coniugare il viaggio nelle viscere della Terra al percorso della vita; e per la capacità di rendere poeticamente il senso del tempo, conferendo significato allegorico all’esplorazione di un abisso nel Sud italiano e l’edificazione, nel Nord, del grattacielo simbolo di una nuova era”.

“Ringraziamo per questo premio, siamo molto emozionati ed onorati. Per Doppio nodo double bind è molto importante la questione ambientale e cercare di fare un cinema che possa sensibilizzare sulle tematiche ambientali e di sostenibilità. Nella lavorazione de Il Buco ci siamo impegnati come produzione a rispettare il protocollo green ottenendo il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale del Pollino.” hanno dichiarato Piera Boccacciaro e Chiara Cerretini, produttrici del film, ritirando il premio.

Il Green Drop Award, i film vincitori e i protagonisti delle precedenti edizioni
Il Green Drop Award è il premio istituito da Green Cross Italia, ONG internazionale fondata da Mikhail Gorbaciov, e assegnato durante la Mostra del Cinema di Venezia al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del festival. La prima “goccia” è stata consegnata nel 2012. Quella 2021 è la decima edizione.
Giunto alla sua decima edizione, il film vincitore di Venezia 78 sarà assegnato il 10 settembre. Nelle precedenti 9 edizioni, ecco i film premiati con l’ambita goccia: nel 2012 il premio è stato vinto da “La quinta stagione” di Peter Brosens e Jessica Woodworth, nel 2013 da “Ana Arabia” di Amos Gitai e nel 2014 da “The postman’s white nights” di Andrei Konchalovsky, nel 2015 “Behemoth” di Zhao Liang, nel 2016 con un ex equo i film vincitori sono stati “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e “Voyage of Time” di Terrence Malick, nel 2017 “First reformed” di Paul Schrader più una Goccia “speciale” al cortometraggio di animazione che ha aperto la sezione Orizzonti “Nausicaa. L’altra odissea” di Bepi Vigna, nel 2018 il premio è andato ad “At eternity’s gate” di Julian Schnabel. Nel 2019 è stata la volta di “J’accuse” di Roman Polanski e il vincitore del GDA 2020 è stato “Notturno” di Gianfranco Rosi