Ambiente e salute Qualità dell'aria

Ambiente e primi 1000 giorni per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie

I primi di ottobre è stato presentato il documento delle società scientifiche e associazioni dell’area pediatrica e del gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi mille giorni’ finalizzato a tutelare la salute dei bambini e delle famiglie.

Inquinamento atmosferico e salute. Le proposte delle società scientifiche pediatriche e del gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi 1000 giorni’ per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie” è il titolo del documento che nasce nell’ambito del progetto di ricerca sulle esposizioni ambientali e promozione della salute nei primi 1000 giorni di vita, realizzato con il supporto finanziario del CCM-Ministero della Salute, e che vede come firmatarie alcune delle principali società scientifiche e associazioni in ambito pediatrico e neonatologico, che in quanto estensori del documento si impegnano a lavorare attivamente, assieme al gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi 1000 giorni’, per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie, attraverso azioni concrete per ridurre l’inquinamento e il suo impatto sulla salute per costruire contesti di vita sani.

Il documento esordisce sottolineando come l’inquinamento atmosferico sia un problema globale e rappresenti la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica. Molti dei componenti o fattori in gioco nell’inquinamento atmosferico sono responsabili anche del cambiamento climatico, che a sua volta ha un impatto sulla salute della popolazione e causa numerosi effetti avversi (quali, ad esempio, la perdita della biodiversità, l’estinzione di specie animali e vegetali, la desertificazione, la diminuzione delle riserve idriche, l’erosione del suolo, la genesi di eventi meteorologici estremi).

Considerazioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente riconfermato presentando le nuove linee guida per la qualità dell’aria.

“La popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente suscettibile agli effetti legati all’esposizione ad inquinanti atmosferici, a causa di una combinazione di fattori biologici, comportamentali ed ambientali. I bambini sono particolarmente vulnerabili durante lo sviluppo fetale e nei loro primi anni, quando i loro organi (ad esempio, i polmoni e il sistema nervoso centrale) sono ancora in fase di maturazione; possono passare molto tempo all’aperto, giocando e facendo attività fisica in aria potenzialmente inquinata; sono soggetti a un lungo periodo di esposizione agli inquinanti.”

Il documento sottolinea come esistano evidenze scientifiche che “gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini è chiara e convincente con un possibile impatto sulla salute anche in età adulta”, ed il sito del progetto mette a disposizione molta documentazione scientifica.

Per questo le società scientifiche che hanno presentato il documento evidenziano la necessità di agire, adottando da subito “misure chiare e concrete per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico delle donne in gravidanza e dei bambini, in particolare nei primissimi anni di vita.”

Le azioni riguardano non sono i cambiamenti di competenza di chi governa il Paese o amministra le nostre regioni e gli enti locali, ma anche i comportamenti individuali.

“In generale, il maggior potenziale di miglioramento della qualità dell’aria e dei risultati di salute pubblica è associato alla combinazione di interventi comportamentali con interventi basati su politiche nazionali e regionali e sulle infrastrutture (creazione di zone 30 Km/h in prossimità degli isolati degli edifici scolastici, pedonalizzazione delle strade in prossimità delle scuole dell’infanzia e primarie di primo e secondo grado, creazione di percorsi ciclabili, sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane).”

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