La stagione balneare 2021 si avvicina ed Arpa Toscana ha pubblicato il consueto rapporto sui risultati della stagione precedente con la classificazione delle acque di balneazione, sia costiere che lacustri.
Nel 2020 complessivamente i circa seicento chilometri di acque balneabili presenti in Toscana, erano suddivisi in 275 aree (268 marine e 7 lacustri), che da maggio a settembre sono state oggetto dei controlli mensili da parte di ARPAT.
In base alla normativa europea (direttiva 2006/7/CE, recepita in Italia con il D.Lgs 116/2008), la qualità delle acque di balneazione è valutata sulla base esclusivamente di parametri che riflettono la presenza nelle acque di micro organismi (escherichia coli ed enterococchi intestinali) presenti nelle feci umane ed animali.
Dai controlli effettuati nel 2020, risulta che 245 aree (pari a 570,1 km) non hanno registrato alcun superamento dei limiti di legge, mentre in 30 aree (pari a 30,7 km) si è verificato durante la stagione almeno un superamento, e quindi i conseguenti divieti di balneazione.
I casi di inquinamento si sono verificati quando i campionamenti sono stati effettuati nei giorni seguenti di episodi di precipitazioni piovose intense. Infatti, in questi casi, si riversa in mare un apporto di carichi inquinanti veicolati dai corsi d’acqua che sfociano lungo la costa toscana che evidenziano problematiche non risolte e ben note da tempo, che, in generale, si possono ricondurre (come evidenziato dal rapporto ARPAT) a:
- difetti di progettazione per impianti e sistemi di collettamento non adeguati alle attuali necessità;
- scarsa e/o cattiva manutenzione e/o obsolescenza delle condotte fognarie e degli impianti di sollevamento delle acque reflue;
- carenze infrastrutturali (zone prive di fognature o senza allacciamento ai depuratori e/o con una commistione tra acque nere e bianche);
- abusivismo (allacciamenti di acque nere alla rete delle bianche, scarichi non autorizzati, assenza di trattamenti primari, ecc.).

In 11 casi in corrispondenza con le foci di corsi d’acqua sono stati istituiti divieti permanenti di balneazione per motivi igienico-sanitari (per una estensione di 5,76 km), in quanto sono stati da tempo verificati elevati carichi fecali.
Delle 30 aree interessate dai superamenti, 9 si trovano in provincia di Massa-Carrara (su 17 complessive), 3 su 21 in quella di Lucca, 2 su 13 nel pisano, 12 su 87 sulla costa livornese, 6 su 68 nel grossetano e nessun caso nelle isole. Sulla situazione della costiera apuana vedremo la situazione in dettaglio in un successivo articolo)

A conclusione di ogni stagione balneare vengono esaminati i risultati degli ultimi 4 anni, per stabilire la “classificazione” delle varie aree, secondo 4 classi: “Eccellente”, “Buona”, “Sufficiente”, “Scarsa”.
Per quanto riguarda il 2020, 271 aree (pari a 589,9 km) sono state classificate nella classe più elevata, 2 in quella buona e 2 in quella sufficiente.
Nella seguente tabella la classificazione verificatasi negli anni.
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