#NetZero2030 Cambiamento climatico Emissioni Mobilità

Città #NetZero2030: la congestione del traffico

Come abbiamo visto in un precedente articolo, 100 città europee, di cui 9 italiane, si sono impegnate per raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030. Si tratta di un percorso non facile, ma va senz’altro apprezzato l’impegno che questi comuni si sono assunti.

Le 100 città nei prossimi mesi dovranno redigere “contratti cittadini per il clima“, che comprenderanno un piano globale per la neutralità climatica in tutti i settori, per esempio l’energia, l’edilizia, la gestione dei rifiuti e i trasporti, completo di piani di investimento. 

Il processo coinvolgerà i cittadini, gli organismi di ricerca e il settore privato. Gli impegni chiari e tangibili assunti dalle città nei contratti cittadini per il clima consentiranno loro di dialogare con le autorità europee, nazionali e regionali, e soprattutto con la popolazione, per conseguire questo ambizioso obiettivo.

Come Ambientenonsolo abbiamo deciso di seguire da vicino il cammino di queste città in questa sfida davvero impegnativa, intanto presentando le informazioni disponibili riguardo ad aspetti della vità di queste realtà sulle quali sarà necessario intervenire.

Le emissioni di CO2

Abbiamo quindi visto (Comuni #NetZero2030: da quante emissioni di CO2 partono?) che nei 9 comuni italiani selezionati dalla Commissione Euopea per la missione #NetZero2030 (Torino, Milano, Bergamo, Padova, Parma, Bologna, Firenze, Prato, Roma) sono state emesse nel 2019 più di 14,5 milioni di tonnellate, che secondo l’impegno assunto nei confronti della Commissione Europea dovranno essere azzerate entro il 2030.

La mobilità urbana

Abbiamo un quadro della situazione della mobilità in queste nove città, con i dai relativi ai veicoli privati (auto moto) circolanti, che variano fra i 625 di Milano ed i 780 di Bergamo, constatando come i mezzi non inquinanti (elettrici) al 2020 costituivano solamente lo 0,2% delle auto circolanti in queste città. Per raggiungere l’obiettivo zero emissioni al 2030 occorrerà intervenire in modo davvero significativo per eliminare i mezzi inquinanti ed estendere il più possibile l’elettrificazione del parco veicolare circolante. Abbiamo quindi visto la situazione relativa al trasporto pubblico con i dati relativi all’estensione delle reti di tram, metropolitana e filobus (che variano fra gli oltre 290 km di Milano agli zero di Prato) ed agli autobus in servizio. Milano ha il maggior numero di mezzi elettrici, anche se gli altri autobus a motore endotermico sono più di 1.300, mentre Prato è sempre maglia nera. Infine, per quanto riguarda la mobilità a zero emissioni per definizione, che è quella che non usa nessun tipo di motore, e cioè la mobilità pedonale e ciclabile abbiamo visto la dotazione di piste ciclabili ed aree pedonali.

La congestione del traffico

Una risultante dei mezzi circolanti nelle città è costituita dalla congestione del traffico. Abbiamo visto a questo proposito che esiste il Tom Tom Index Traffic che fornisce informazioni sulla situazione in più di 400 città in tutto il Mondo ed anche in 25 città italiane, fra queste si trovano 8 delle 9 città @NetZero2030. manca solamente Bergamo.

Ricordiamo che in questo indice un livello di congestione del 36% a Palermo, ad esempio, significa che un viaggio di 30 minuti richiederà il 36% di tempo in più rispetto a quanto sarebbe in un periodo “di base” (“baseline”) della stessa città. Tom Tom calcola la “baseline” per città analizzando i tempi di viaggio registrati di tutti i veicoli sull’intera rete stradale 24 ore al giorno, sette giorni la settimana, 365 giorni all’anno. Queste informazioni permettono anche di calcolare, per esempio, quanto tempo in più un guidatore trascorrerà nel traffico durante l’ora di punta a Palermo. Vediamo qui la situazione nelle città @NetZero2030.

Nella prima tabella vediamo l’Indice per gli ultimi tre anni, il 2019, il 2020 ed il 2021. Naturalmente i valori riflettono gli effetti della pandemia Covid-19, soprattutto nel corso del 2020, quando ci sono stati periodi di lockdown prolungati.

Nella seconda tabella sono indicate le ore perse ogni anno a causa del traffico.

In ogni caso, fra le nostre 8 città, quella dove risulta un livello maggiore di congestione è Roma, seguita d Milano. Fra le città di medie dimensioni, in particolare Bologna e Firenze, la prima sempre trovarsi in una situazione più difficile, mentre fra le città di dimensioni medio piccole, Prato è quella dove sembra aversi una situazione peggiore.

A Roma, (vedi immagine a fianco) nel 2021 è ripreso il traffico pre pandemia, anche se ancora in misura un po' minore.

Comuunque sono ben 131 le ore perse nel traffico nella Capitale (rispetto alle 171 del 2019), nel quale nelle ore di punta per fare un viaggio per il quale in condizioni base sono necessari 30 minuti, ne occorrevano ben 51'.

Naturalmente, considerato che la maggior parte degli spostamenti avviene con mezzi privati inquinanti, tutto ciò ha effetto sulle emissioni di CO2 (e non solo).

Se si vuole davvero azzerare le emissioni al 2030, occorre intervenire in modo davvero deciso per modificare questa situazione.

Nel grafico sotto la curva con l'andamento degli orari di punta a Roma ed in quello successivo i giorni e le ore della settimana più congestionate dal traffico.

Tutti gli articoli di Ambientenonsolo sulle città @NetZero2030

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