L’ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), che rappresenta le 16 principali case costruttrici di veicoli, furgoni, campion e autobus (BMW Group, DAF Trucks, Daimler Truck, Ferrari, Ford of Europe, Honda Motor Europe, Hyundai Motor Europe, Iveco Group, Jaguar Land Rover, Mercedes-Benz, Renault Group, Stellantis, Toyota Motor Europe, Volkswagen Group, Volvo Cars, Volvo Group) si è rivolta all’Unione Europea, segnalando che al momento in molti paesi c’è un numero insufficiente di punti di ricarica per i mezzi elettrici e che la loro implementazione è al momento ancora troppo lenta.
L’ACEA allerta i responsabili politici di questo doppio problema – che rischia di bloccare l’assorbimento del mercato delle auto elettriche – una settimana prima del voto del Parlamento europeo sul regolamento sulle infrastrutture per i carburanti alternativi (AFIR).
Sei paesi dell’UE non dispongono di almeno un punto di ricarica ogni 100 km di strada. 17 paesi hanno meno di cinque punti di ricarica per 100 km di strada, solo cinque ne possiedono più di 10 per ogni 100 km di strade.
Vi è anche un enorme divario tra i diversi paesi, ad esempio, nei Paesi Bassi c’è un punto di ricarica ogni 1,5 km di strada, mentre la Polonia – che è otto volte più grande – ha un solo punto di ricarica ogni 150 km.
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La velocità di ricarica è anche un problema importante in tutto il continente, poiché i caricabatterie veloci (con una capacità superiore a 22 kW) costituiscono una frazione del totale. Infatti, solo un punto di ricarica su sette è veloce.
Per raggiungere gli obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2, le vendite di auto elettriche dovranno aumentare in modo massiccio in tutti i paesi dell’UE nei prossimi anni.
“Se vogliamo convincere i cittadini di tutta Europa a passare alla mobilità elettrica nel prossimo decennio, la ricarica di queste auto dovrebbe essere facile come il rifornimento di carburante è oggi”, ha detto il direttore generale dell’ACEA, Sigrid de Vries. “Le persone non dovrebbero viaggiare per molti chilometri per trovare un punto di ricarica, né dovrebbero aspettare molto tempo per caricare il loro veicolo.”
L’ACEA pertanto “Chiede ai parlamentari europei di votare per un’azione decisiva sulle infrastrutture di ricarica, fissando obiettivi ambiziosi per le infrastrutture – con chiari meccanismi di applicazione – per ogni Stato membro”, ha esortato De Vries.
La rete di ong ambientaliste Transport & Environment (T&E) accoglie con favore l’approvazione da parte del Parlamento Europeo del Regolamento sulle Infrastrutture Alternative, che prevede l’obbligo di punti di ricarica ogni 60 km lungo le strade principali e una copertura completa sulle strade minori e anche nelle città. Il T&E ha invitato i governi dell’UE a condividere gli obiettivi fissati dal Parlamento per arrivare ad una adozione definitiva di questo Regolamento.
Anche ACEA ha accolto con favore il voto del Parlamento europeo sull’introduzione a livello europeo delle infrastrutture di ricarica e rifornimento necessarie per alimentare auto, furgoni, camion e autobus a emissioni zero.