Emissioni Ispra

I dati 1990-2019 dell’Inventario Nazionale delle Emissioni in Atmosfera ISPRA: il CO2

Le temperature globali medie sono aumentate considerevolmente rispetto all’epoca che precede la rivoluzione industriale. Per questo motivo la comunità internazionale concorda, come sottoscritto con l’Accordo di Parigi del 2015, sul fatto che il riscaldamento globale debba rimanere ben al di sotto dei 2 °C e proseguendo l’azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, riconoscendo che ciò potrebbe ridurre in modo significativo i rischi e gli effetti dei cambiamenti climatici.

Effetti del tutto devastanti come mostrano gli eventi estremi che stanno susseguendosi sempre più frequentemente anche nel nostro Paese, come la grave siccità durante buona parte della scorsa estate, seguita dalle drammatiche alluvioni che hanno colpito più parti del Paese.

Nel 2021 l’UE ha reso la neutralità climatica, ovvero l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, giuridicamente vincolante nell’UE. Ha fissato un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Questo obiettivo di zero emissioni nette è sancito dalla legge sul clima.

Per questo è importante avere consapevolezza della situazione.

In Italia i dati relativi alle emissioni di CO2 sono raccolti da ISPRA – insieme a quelli di molti altri inquinanti – che gestisce e pubblica l’Inventario Nazionale delle Emissioni in Atmosfera.

Fra i tanti dati disponibili quelli delle emissioni totali di CO2 per gli anni 1990 – 2019, fino al dettaglio provinciale. A livello nazionale fra il 1990 ed il 2019 si è registrata una prima fase – fino al 2005 – di aumento delle emissioni, seguito poi da una significativa diminuzione, rispetto al 2019, di circa 128 milioni di tonnellate, pari al 29%.

Nei grafici e nelle mappe che seguono i dati relativi alle regioni e province italiane per tutto il periodo considerato, che permettono di evidenziare quali sono i territori che maggiormente producono emissioni in atmosfera di CO2.

In successivi articoli vedremo il contributo di alcune tipologie di fonti (trasporto stradale in primis)alle emissioni di CO2. Quindi vedremo dati analoghi ad alcuni inquinanti atmosferici significativi (es. ossidi di azoto e polveri sottili).

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