10 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui meno di 500mila “pericolosi” prodotti nel 2019, rispetto a 1.600.000 di rifiuti urbani. Negli ultimi cinque anni sostanzialmente stabile la produzione di rifiuti speciali, a differenza di quanto avviene a livello nazionale.
ISPRA ha presentato il proprio consueto rapporto sui rifiuti speciali con i dati aggiornati al 2019, rendendoli al contempo disponibili in formato aperto sul sito https://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/, che contiene anche i dati sui rifiuti urbani di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli (Produzione e raccolta differenziata di rifiuti urbani in Toscana).
Il rapporto (ed il catasto) contengono i dati degli ultimi sei anni relativamente alla produzione di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi), alla gestione degli stessi ed agli impianti esistenti per il loro trattamento/smaltimento.
In un precedente articolo abbiamo visto i dati relativi alla produzione di rifiuti speciali a livello nazionale, in questo ci soffermeremo sulla situazione della Toscana.
In primo luogo è bene evidenziare il dato quantitativo complessivo dei rifiuti speciali prodotti in Toscana in relazione alla quantità totale di rifiuti urbani prodotta nello stesso periodo (2019).
Si parla di 10 milioni di tonnellate (di cui meno di 500mila di rifiuti speciali pericolosi) rispetto a 1.600.000 tonnellate di rifiuti urbani. Se consideriamo che il dibattito pubblico sul tema rifiuti è quasi esclusivamente concentrato sul tema dello smaltimento dei rifiuti urbani, viene da chiedersi come mai questa scarsa attenzione a questa altra dimensione, che è di sei volte più grande dell'altra.
In secondo luogo vediamo l'andamento della produzione di rifiuti speciali dal 2014 al 2019. In questo arco di tempo si registra una situazione sostanzialmente stabile, molto diversa da quanto avvenuto a livello nazionale, dove si è registrato un incremento di quasi il 20%, da 129 milioni di tonnellate a 154.
Il rapporto ISPRA fornisce i dati di dettaglio dei rifiuti speciali sia relativamente al capitolo dell'Elenco Europeo dei Rifiuti (CER) costituito da una ventina di categorie, sia - in modo ancora più dettagliato - riguardo alle attività economiche svolte dai produttori dei rifiuti stessi (quasi novanta categorie diverse).
Nella illustrazione dei dati utilizzeremo in particolare quelli relativi ai CER, ma nella parte finale dell'articolo renderemo disponibili anche le informazioni per attività economica.
Esaminando i dati relativi ai rifiuti speciali non pericolosi prodotti in maggior quantità (maggiore di 250mila tonnellate) vediamo che la "parte del leone" è costituita dai "Rifiuti delle attività di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)" che da soli sono (nel 2019) sono oltre 4 milioni di tonnellate, quasi la metà (circa il 44%) del totale dei rifiuti speciali non pericolosi. Seguito a distanza dai "Rifiuti prodotti da impianti di gestione dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale" con il 33% e poco più di 3 milioni di tonnellate. Tutte le altre tipologie sono sotto il 5%.
Guardando più in dettaglio nel grafico interattivo segue le categorie che presentano una produzione nel 2019 maggiore di 100mila tonnellate, vediamo che nel 2019, rispetto all'anno precedente, per la categoria dei rifiuti da attività di costruzione e demolizione si è verificato un incremento piuttosto significativo.
Per quanto riguarda invece i rifiuti speciali pericolosi, esaminando la situazione per quelli con una produzione maggiore di 25mila tonnellate, vediamo che il maggior quantitativo, quasi 150mila, è relativo ai " Rifiuti prodotti da impianti di gestione dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale", che costituiscono quasi un terzo del totale dei rifiuti pericolosi. Nel grafico successivo il dettaglio per tutte le categorie che hanno registrato nel 2019 una produzione maggiore di 25mila tonnellate.
Nel grafico interattivo che segue i dati relativi a tutte le categorie CER prodotti nel 2019 in Toscana.
Rispetto alle altre regioni, per la produzione di rifiuti speciali, la Toscana si colloca dietro le regioni industriali del nord (Lombardia, Vento, Emilia-Romagna e Piemonte), ma anche dopo Puglia e Lazio.
Nelle tabelle interattive che seguono i dati per il periodo preso in considerazione /2014-2019) sia per capitolo CER che per attività svolta.