Ambiente

I risultati di una indagine dell’Eurobarometro sulla qualità dell’aria

Gli europei sono preoccupati per gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute e sull’ambiente, secondo il sondaggio Eurobarometro “Attitudes of Europeans towards Air Quality“.

L’indagine ha coinvolto quasi 27mila intervistati in tutti i paesi UE, di cui 1018 in Italia.

Preoccupazione per l’impatto sanitario e ambientale dell’inquinamento atmosferico

La maggior parte degli europei ritiene che le condizioni di salute come le malattie respiratorie (89%), l’asma (88%) e le malattie cardiovascolari siano gravi problemi nei loro paesi a causa dell’inquinamento atmosferico.

Per quanto riguarda l’Italia considerano queste malattie conseguenti serie dell’inquinamento atmosferico: malattie cardiache 63%, malattie respiratorie 70%, asma 66%.

Percezione che la qualità dell’aria sia peggiorata

Quasi la metà degli intervistati ritiene che la qualità dell’aria sia peggiorata negli ultimi dieci anni (47%). Questa percentuale è comunque un calo di 11 punti dal 2019.

In Italia il 60% di coloro che hanno risposta all’intervista ritiene che la situazione sia peggiorata, mentre nel 2019 erano il 74%.

Sostegno al rafforzamento degli standard UE di qualità dell’aria

L’Eurobarometro rivela che i cittadini mancano di informazioni sui problemi della qualità dell’aria nel loro paese. La maggior parte degli europei rimane scarsamente informata in merito agli attuali standard di qualità dell’aria dell’UE, poiché solo una minoranza degli intervistati (27%) ne ha sentito parlare. Tuttavia, la grande maggioranza degli intervistati (67%) che sono a conoscenza degli standard di qualità dell’aria dell’UE afferma che dovrebbero essere rafforzati. Ciò vale in tutti gli Stati membri, tranne in cinque.

Sostegno ad ulteriori azioni volte a promuovere la qualità dell’aria, in particolare a livello internazionale

La grande maggioranza degli europei ritiene che l’inquinamento atmosferico debba essere affrontato a livello internazionale (65%) seguito da quello europeo e nazionale (entrambi 42%) e infine a livello regionale o locale (32%). Una parte significativa degli intervistati ritiene inoltre che le azioni debbano essere condotte a tutti i livelli simultaneamente (19%).

Azioni individuali per ridurre le emissioni nocive

La maggioranza degli europei ritiene che i grandi impianti industriali, i produttori di energia basata sui combustibili fossili, le autorità pubbliche e i datori di lavoro non stiano facendo abbastanza per promuovere una buona qualità dell’aria. La maggioranza ritiene inoltre che il settore delle famiglie stia facendo abbastanza. Gli intervistati hanno maggiori probabilità di aver intrapreso qualche azione per ridurre le emissioni se stessi quest’anno che nel 2019. Utilizzare i trasporti pubblici, andare in bicicletta o camminare è il metodo più frequente che gli europei riferiscono di utilizzare per ridurre le emissioni nocive nell’aria.

Informazioni sulla qualità dell’aria nel proprio Paese

Il 60% degli intervistati ha dichiarato di non essere informato sui problemi della qualità dell’aria nel proprio Paese, con un incremento del 6% tispetto all’indagine effettuata nel 2019. In Italia la percentuale è ancora più elevata (68%).

I risultati in dettaglio delle risposte in Italia

Per chi vuole approfondire

Sintesi del Rapporto

Rapporto

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