Mobilità condivisa

Il 6° rapporto nazionale sulla Sharing Mobility

L’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility (OSM) – costituito nel 2015 – promosso dal Ministero della Transizione Ecologica, dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, è un network è composto da più di 150 membri tra cui operatori, enti e istituzioni.

Ogni anno l’Osservatorio organizza una conferenza nazionale sul tema della mobilità condivisa e pubblica il “Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility”, giunto quest’anno alla sua sesta edizione, in cui, oltre a fatti e numeri che riguardano lo stato di diffusione e utilizzo dei servizi di sharing mobility in Italia, dedica specifici approfondimenti alla definizione dei servizi e alla formazione di un glossario condiviso, utile anche in fase di regolazione e normazione in questo campo.

La sharing mobility nel 2021

La sharing mobility è in continua crescita nelle città italiane. Nel 2021 i livelli di utilizzo dei servizi di mobilità condivisa (carsharing, scootersharing, bikesharing, monopattino-sharing) tornano a salire come nel periodo pre-pandemia: i viaggi realizzati in sharing mobility sono stati in tutto 35 milioni circa, + 61% rispetto al 2020 e il 25% in più del 2019. Nel complesso sono stati percorsi 133,4 mlioni di km, più che nel 2019.  Su questi dati gioca un ruolo decisivo la forte diffusione dei servizi di monopattino-sharing, segmento della sharing mobility che da solo nel 2021 ha registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,8 milioni), più che raddoppiando la performance dell’anno precedente.

Crescono le flotte a zero emissioni

Continuano a crescere anche le flotte di sharing mobility che diventano sempre più “leggere”, piccole ed elettriche, passano dagli 84,6 mila veicoli del 2020 ai circa 89 mila veicoli nel 2021, ripartiti tra monopattini (51%), bici (31%), scooter (10%) e auto (7%) e i veicoli elettrici passano dal 63% al 77% nell’ultimo anno.

Guardando alla composizione della flotta la sharing si conferma come soluzione di mobilità green considerato che il 94,5% dei veicoli in condivisione è già a zero emissioni perché o composta da veicoli completamente elettrici (dunque senza emissioni locali) o perché si tratta di veicoli senza motore, come la grande parte delle biciclette in sharing. Anche il carsharing migliora da questo punto di vista, con i servizi free-floating che tornano con una quota di auto elettriche sopra il 20% e i servizi station-based che arrivano a quota 44%. 

Una diversa diffusione dei servizi in sharing

Le città simbolo della sharing mobility continuano ad essere Milano e Roma, ma anche Palermo e Napoli stanno salendo all’interno delle classifiche, confermando quindi una crescita del settore nel centro-sud.

Il Rapporto anticipa anche le tendenze positive del 2022, che si prepara ad essere un anno ancora migliore del 2021, visto che l’insieme dei noleggi registrati dai servizi di sharing mobility cresce tra gennaio e giugno del 113% a Milano e dell’83% a Roma.

CARSHARING

Cambia volto il car sharingil carsharing free-floating è l’unico servizio in difficoltà nei noleggi brevi, ma cresce sui noleggi di durata medio-lunga, puntando a diventare il mezzo alternativo all’auto di proprietà. Nel 2021, i servizi a flusso libero registrano l’8% di noleggi in meno del 2020, ma aumenta la durata dei noleggi arrivata a 43,7 minuti e superiore di 11 minuti circa rispetto al 2019. Vanno meglio invece i servizi di carsharing con stazione che segnano un +22,2% di viaggi rispetto al 2020.  Il 32% delle auto è elettrico o ibrido e l’elettrico è aumentato del 12% rispetto al 2020.

BIKESHARING

L’offerta di bikesharing in Italia nel 2021 retrocede rispetto all’anno precedente a causa di una ricalibrazione delle flotte nelle grandi città e la transizione verso nuovi bandi. Ma tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022, in particolare nelle grandi città dove gli stessi operatori dei servizi di monopattino-sharing arricchiscono la loro flotta con migliaia di bici elettriche, il bikesharing fa un rimbalzo rispetto al 2020 sul fronte della domanda: +56% per il bikesharing free-floating con 4,6 milioni di noleggi e + 22% con 3,4 milioni di noleggi per il bikesharing station-based. Un trend particolarmente visibile a Roma e Milano, dove i noleggi rispettivamente aumentano del 90% e del 157% da gennaio a giugno del 2022.

MONOPATTINI-SHARING

Il 2021 certifica la forte diffusione dei servizi di monopattino-sharing, segmento della sharing mobility che da solo ha registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,9milioni), più che raddoppiando la performance dell’anno precedente con un’offerta di oltre 35 mila monopattini.  Alle 24 città dove il servizio era attivo nel 2020 se ne sono aggiunte altre 15 nel 2021 (Benevento, Brindisi, Cagliari, Catania, Frosinone, Grosseto, Imperia, Novara, Padova, Palermo, Piacenza, Prato, Ragusa, Reggio Emilia, Teramo).

 

L’incidentalità nella micromobilità

L’analisi effettuata per la prima volta non conferma una diffusa percezione nell’opinione pubblica del monopattino come un veicolo intrinsecamente insicuro. Quello che emerge da è che il servizio di monopattino in sharing registra un livello di incidentalità, per km percorsi, solo di poco superiore a quello dello scootersharing, esattamente 2,07 incidenti ogni 100 mila km contro 1,72 del ciclomotore, distanti entrambi dal bikesharing con un valore di 0,74. Rapportando gli incidenti al numero di viaggi la classifica cambia ed è lo scootersharing il servizio con una maggiore incidentalità per viaggio, 7,77 incidenti ogni 100 mila noleggi cui segue il monopattino in sharing con 5,01 incidenti, e infine il bike sharing con 1,35 incidenti ogni 100 mila spostamenti.

SCOOTERSHARING

In forte espansione anche l’uso degli scooter in condivisione, che nel 2021 sono tornati ai livelli di domanda del 2019 (+5%) con un’offerta di circa 9.000 scooter. Anche qui nel 2021 si sono aggiunte nuove città in cui è disponibile il servizio (Benevento, Bergamo, Grosseto, La Spezia, Lago di Garda, Lecce, Pescara, Taranto). La flotta italiana di scooter in sharing è quasi completamente elettrificata.

Pollicino, la prima future mobility survey svolta dall’Osservatorio a Bologna

Il progetto Pollicino consiste in un’indagine sulla mobilità urbana svolta con la collaborazione dei cittadini che acconsentono alla registrazione anonima dei propri spostamenti grazie ad un’app mobile installata sul proprio smartphone. Con questo nuovo tipo d’indagine – che prende il nome di Future Mobility Survey – è possibile fornire un ritratto accurato della mobilità di un territorio grazie ad un campione di cittadini rappresentativo della città, i quali partecipano volontariamente all’indagine perché ne condividono le finalità sociali e ambientali.

L’indagine di Pollicino è stata svolta nel periodo tra l’11 maggio 2022 e il 24 giugno 2022 per un totale di circa 6 settimane. Le persone che hanno attivato l’app IoPollicino sono stati in tutto 1.827, di cui 1.611 abitano a Bologna. Di questi, 955 hanno concluso le unità 1, 2 e 3 (questionari su anagrafica e stile di vita) e hanno concluso almeno 7 giorni di tracciamento. Come previsto dalla metodologia d’indagine si è riproporzionato il campione selezionando 600 individui. Gli spostamenti oggetto dell’analisi sono complessivamente 13.108.

Il campione dei 600 Pollicini consta di una percentuale pari di uomini e donne (entrambi circa il 50%). Per quanto riguarda le classi di età, gli over 65 sono il 5,8%, questa quota della popolazione è sottorappresentata. Le quote 36-50 e 51-65 anni contano circa il 33% degli individui. La quota under 35 (che include le persone con più di 16 anni) include il 28% del campione.

Del campione di 600 persone considerato 48 sono utenti dei servizi in sharing e 552 non utenti.




Dalla ricerca “Pollicino” emerge che l’utente di sharing mobility compie un numero di spostamenti quotidiani sostanzialmente uguale ai non utenti, ma adotta in generale uno stile di mobilità maggiormente improntato alla sostenibilità rispetto a chi non la utilizza. 

L’utente di sharing mobility nei suoi spostamenti ricorrenti per lavoro si sposta di meno in auto (11% di share modale contro 24%), di più con il trasporto pubblico (30% contro il 18%) e, anche se di poco, a piedi (26% contro 24%).

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