Continuando nella collaborazione con Pillole di tram, questa volta riproponiamo i contenuti di un servizio sulla città francese di Nizza (circa 340mila abitanti).
Un grande progetto sta prendendo forma nella porzione sud-occidentale di Nizza: il pôle d’échanges multimodal Nice Saint-Augustin-Aéroport. Situata nei pressi dell’aeroporto internazionale di Nizza, fra i quartieri dell’Arénas e di Saint-Augustin, l’infrastruttura ha come obiettivo quello di migliorare significativamente gli spostamenti in termini di accessibilità, comfort e sicurezza, permettendo il trasbordo veloce ed efficiente da una modalità di trasporto ad un’altra prediligendo la mobilità sostenibile. Questo soprattutto perché, oltre ad abitazioni, licei e campus universitari, musei e uffici amministrativi, una parte del quartiere è stato trasformato in centro direzionale, battezzato Grand Arénas.




Il sito, posto ad est dell’estuario del fiume Var, è anche il laboratorio-pilota del progetto ÉcoCité de France, con cui lo Stato francese promuove e finanzia – per mezzo del programma “Ville de demain”, La città di domani, gestito dalla Banque des Territoires – lo sviluppo urbano durevole e sostenibile.
L’EcoCittà collegata al polo di questo focus è “Nice Côte d’Azur” e fa parte della più ampia “Nice Éco-Vallée”, una porzione di 10.000 ettari e lunga oltre 20 km della valle del Varo, dalla confluenza con i fiumi Estéron e Vésubie fino all’aeroporto, comprendente la parte occidentale di Nizza e numerosi altri comuni.


Oltre al settore trasportistico che approfondiamo nel prossimo paragrafo, è costituita da eco quartieri con immobili ad elevate prestazioni energetiche, sistemi di gestione dei rischi naturali inclusi quelli idraulici (da cui il PPRI, il Piano di Prevenzione del Rischio di Inondazioni), fonti di energia rinnovabile come la geotermia marina, economia circolare, centri di riciclaggio di quartiere accoppiato con associazioni che promuovano il riuso e l’economia sociale e solidale ecc.


Una volta terminato, il nuovo polo d’interscambio multimodale, che occuperà un’area di 90.000 m2, concentrerà nello stesso luogo:
- aeroporto internazionale di Nizza (“Aéroport de Nice-Côte d’Azur”);
- stazione ferroviaria (“Gare de Nice-Saint-Augustin”): treni TER – Transport express régionale (regionali) e TGV (Alta Velocità) della SNCF Voyageurs verso molteplici destinazioni come Parigi, Marsiglia e l’Italia;
- tre fermate tranviarie “Aéroport Terminal 1”, “Aéroport Terminal 2” e “Grand Arénas”, rispettivamente in corrispondenza con i due terminal aeroportuali e con la stazione ferroviaria: il tram T2 assicura il collegamento diretto col centro città e col vecchio porto oltre al CADAM – Centre Administratif Des Alpes-Maritimes, il tram T3 con il quartiere di Saint-Isidore in attesa della sua estensione fino all’area commerciale di Lingostière prevista per il 2030. Inoltre transiterà per il polo anche la nuova linea T4 che lo collegherà ai comuni di Saint-Laurent-du-Var e Cagnes-sur-Mer, i cui cantieri sono partiti da qualche mese (per completezza citiamo infine la linea T5 verso Saint-André-de-la-Roche, La Trinité e Drap, prevista all’orizzonte 2030);
- autostazione seminterrata con 20 marciapiedi: autobus urbani, extraurbani e regionali;
- velostazione con servizio bikesharing (“Vélo Bleu” ed “e-Vélo Bleu” della Communauté urbaine Nice Côte d’Azur) e nuove piste ciclabili;
- nuovi percorsi pedonali fra il punto d’interscambio treno / tram / bus e l’aeroporto (circa 500 m);
- parcheggio P+R / scambiatore di 700 posti, con stazione di ricarica per auto elettriche e servizio di carsharing (“Auto bleue”) e car-sharing.




Il progetto è in corso di realizzazione ma il polo è in parte già operativo. Otre naturalmente all’aeroporto, col primo volo passeggeri risalente al 17 ottobre 1945, sono recenti le aperture delle due linee tranviarie: la T2, con i due rami occidentali, è stata attivata il 30 giugno e il 15 dicembre 2018 fino a “Magnan” (mentre l’ultimo tratto orientale comprendente il capolinea di “Port Lympia” il 14 dicembre 2019), la T3 il 13 novembre 2019.
L’ultima ad essere stata inaugurata è la stazione ferroviaria: in realtà la gare de “Nice-Saint-Augustin” sulla linea Marseille-Saint-Charles – Ventimiglia aprì il 18 ottobre 1864, ma lo scorso 1° settembre è stata attivata quella che al momento è più correttamente una fermata, in rilevato e posta 400 metri più a ovest rispetto a quella originale che ora è stata dismessa, in modo che sia coincidente alla fermata dei tram.
Il nuovo fabbricato viaggiatori, realizzato in acciaio e legno, è totalmente smontabile. Infatti “al momento” si riferisce al fatto che questa stazione è solo temporanea e sarà sostituita da una più grande, “Gare Nice Aéroport”, i cui primi lavori partiranno nel 2024 e che vedrà la luce nel 2028 completando il nodo intermodale. L’attuale infrastruttura è già predisposta per l’inserimento di due binari supplementari. Inoltre nel corso del 2023 verrà messa in servizio la prima parte dell’autostazione, che sarà terminata l’anno prossimo.

I lavori sono realizzati da Eiffage Génie Civil, sotto la guida di SNCF Gares & Connexions, titolare del progetto e unica stazione appaltante, e Arep ed EGIS responsabili del progetto. Si è cercato inoltre di rendere anche il cantiere il meno impattante possibile dal punto di vista ambientale: privilegiata la filiera corta dei materiali, riutilizzo in loco del terreno, riduzione di quasi il 50% dei gas climalteranti nei trasporti e nei materiali utilizzati incluso l’utilizzo di cemento a basse emissioni di CO2. Non solo: il primo progetto del quartiere Grand Arénas (2011) prevedeva 10,2 ettari (102.000 m2) di verde ma, essendo anche la bassa valle del Varo un territorio a rischio inondazioni, nel 2020 la superficie permeabile è stata aumentata a 17 ettari (170.000 m2).
Le previsioni parlano di 12 milioni di persone all’anno che transiteranno dal nodo d’interscambio di Nizza: 6 milioni in tram, 4 milioni in bus, 2 milioni in treno. Questo dato fa capire l’importanza di progettare e riqualificare le zone residenziali e i poli commerciali e logistici in modo che la mobilità che essi generano sia sostenibile: pertanto bisogna realizzare queste aree vicino alle linee di trasporto pubblico e alla rete ciclabile esistenti, implementandole e connettendole ulteriormente, e non in territori rurali che contribuiscono solo a produrre nuovo traffico privato su gomma e consumo di suolo come purtroppo ancora troppo spesso si fa nel nostro paese.