E’ stato recentemente pubblicato sul sito ISPRA un interessante studio svolto da una ricercatrice dell’Istituto, Patrizia Polidori, “Il ruolo dei processi partecipativi nel governo del territorio“.
Il tema è stato trattato attraverso una indagine con la quale sono state individuate e analizzate le opinioni e le percezioni delle comunità locali in riferimento alle recenti installazioni di impianti di telefonia 5G nella città di Roma.
Le aree di analisi individuate sono due quartieri romani limitrofi collocati nel Municipio II e IV, territori in cui le antenne di telefonia mobile sono state causa di problematiche all’interno delle comunità locali.
L’autrice del volume chiarisce molto bene nell’introduzione l’approccio che muove la sua ricerca:
“I processi partecipativi hanno un ruolo centrale e cruciale nel governo del territorio e in particolare nella gestione dei conflitti ambientali. La partecipazione può svilupparsi su vari livelli, dalla semplice informazione fino ad un vero e proprio Empowerment degli attori sociali.
Soggetti quali le istituzioni, le imprese, le associazioni ambientaliste, i comitati di quartiere e i cittadini comuni interagiscono in quanto portatori di interessi e di valori eterogenei che li portano ad avere una percezione diversa in riferimento al problema considerato. Tra questi attori spesso il dialogo risulta difficile anche perché non si può contrapporre la conoscenza degli “Esperti” alla non conoscenza dei cittadini comuni in quanto capita che in certe situazioni di rischio, ad esempio la realizzazione di un impianto tecnologico, non si ha la certezza scientifica che tale impianto possa avere effetti a lungo termine sull’ambiente e sulla salute ma si possono fare solo calcoli probabilistici che ci dicono poco sui potenziali danni.
È importante che gli installatori di una nuova tecnologia considerano le dimensioni che più caratterizzano il tessuto sociale di una determinata comunità, dimensioni che spesso sono trascurate e che invece bisogna tener presente nelle decisioni relative alla progettazione o al potenziamento di un impianto.
Pertanto risulta necessario favorire il dialogo tra i vari attori sociali. Inizialmente può essere utile la condivisione di informazioni tecnico – scientifiche attraverso un linguaggio semplice e chiaro a tutti, in tal modo si acquisisce consapevolezza dei problemi ambientali esistenti e ci si sente tutti responsabili delle scelte che hanno ripercussioni sul territorio. Successivamente, per non limitarsi alla sola trasmissione di informazioni, magari su progetti già avviati o decisioni già prese, è fondamentale costruire un consenso collettivo, con il contributo di tutti gli attori sociali per la realizzazione di un progetto sul territorio.
L’utilizzo di strumenti partecipativi consente di stabilire un clima di fiducia tra le parti e di ridurre i conflitti che oggi sono in aumento nel territorio italiano.”
Il lavoro è stato svolto con l’utilizzo di tecniche qualitative della ricerca sociale:
- Raccolta e analisi di documenti sul tema del 5G.
- Interviste discorsive a rappresentanti delle comunità locali.
Dall’analisi delle interviste è emersa una rappresentazione complessiva con l’individuazione delle seguenti aree tematiche:
a) I principali problemi ambientali nelle aree di residenza;
b) Gli impatti del 5g sulla salute e sull’ambiente;
c) Il contributo del 5G alla qualità della vita;
d) I giudizi sugli impianti di telefonia 5G: i favorevoli, i contrari, gli incerti.
e) Il procedimento amministrativo per l’installazione delle antenne di telefonia
f) L’informazione e la partecipazione dei cittadini.
Nella parte finale, è stato approfondito il tema dei processi partecipativi, con la descrizione dei quattro livelli della partecipazione pubblica (l’informazione, la consultazione, la progettazione partecipata e l’enpowerment) e i due principali modelli di riferimento: il dibattito pubblico e il consensus building.
Vengono illustrati alcuni elementi essenziali per la costruzione dei processi “l’indagine esplorativa” e gli “strumenti di democrazia partecipativa”, in quanto il coinvolgimento del pubblico può contribuire alla costruzione di “cittadini attivi” e alle scelte di sviluppo sostenibile e responsabile.
Infine sono state formulate vere e proprie proposte di Citizen Science per monitorare le antenne 5G nei Municipi Romani.