I quasi 100.000 corpi idrici di superficie in Europa (ruscelli, fiumi, laghi, zone umide e bacini idrici) e 12.000 corpi idrici sotterranei sono vitali come fonte di acqua potabile, per ecosistemi sani e per la biodiversità, per gli agricoltori e l’industria, come mezzo di trasporto e sono indispensabili per la produzione di energia elettrica e calore.
Dall’inizio e dalla metà degli anni 2000, la direttiva quadro sulle acque (Water Framework Directive), unitamente alla direttiva sugli standard di qualità ambientale per le acque superficiali (Environmental Quality Standards Directive) e alla direttiva sulle acque sotterranee (Groundwater Directive), hanno fornito il quadro per la loro gestione sostenibile.
Sulla base di dati scientifici aggiornati, la Commissione Europea ha presentato ora una proposta di aggiornamento delle Direttive ed in particolare degli elenchi degli inquinanti idrici da controllare più rigorosamente nelle acque superficiali e sotterranee.
Agli elenchi saranno aggiunte 25 sostanze con effetti problematici ben documentati sulla natura e sulla salute umana. Tra queste:
- PFAS, un grande gruppo di “prodotti chimici per sempre” utilizzati tra gli altri in pentole, abbigliamento e mobili, schiuma antincendio e prodotti per la cura personale;
- una serie di pesticidi e prodotti di degradazione dei pesticidi, come il glifosato;
- Bisfenolo A, un plastificante e un componente di imballaggi in plastica;
- alcuni farmaci utilizzati come antidolorifici e farmaci anti-infiammatori, nonché antibiotici.
Questa proposta riguarda anche le microplastiche non immediatamente, ma dopo lo sviluppo di una metodologia di monitoraggio.
Inoltre, imparando la lezione da incidenti come la morte in massa di pesci nel fiume Oder, la Commissione propone l’obbligo di avvertire il bacino idrografico a valle dopo gli incidenti. Ci sono anche miglioramenti al monitoraggio, reporting, e più facile futuri aggiornamenti della lista per tenere il passo con la scienza.
Le nuove regole riconoscono gli effetti cumulativi o combinati delle miscele, ampliando l’attuale attenzione che si concentra esclusivamente sulle singole sostanze.
Inoltre, le norme relative a 16 inquinanti già disciplinati dalle norme, compresi i metalli pesanti e le sostanze chimiche industriali, saranno aggiornate (per lo più inasprite) e quattro inquinanti che non sono considerati più una minaccia per l’UE saranno eliminati.
Le proposte saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Una volta adottati, entreranno in vigore progressivamente, con obiettivi diversi per il 2030, 2040 e 2050 – dando all’industria e alle autorità il tempo di adattarsi e investire dove necessario.