I dati della media annuale del PM 2.5 di oltre trecento città europee, nelle quali vivono oltre 117 milioni di persone. Solamente in 5 di esse si supera i limiti di legge, ma in 196 non è rispettato il valore raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità. SNPA a gennaio ha diffuso i dati relativi a 296 punti di campionamento in Italia, nel 2020 in 230 la media annuale è stata superiore al valore raccomandato dall’OMS.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha pubblicato una nuova mappa visuale della qualità dell’aria urbana. Le città sono classificate dalla più pulita alla più inquinata sulla base dei livelli medi di particolato fine (PM2,5) degli ultimi due anni.
I dati provengono dalle misurazioni a terra del PM2,5 effettuate da più di 400 stazioni di monitoraggio nelle aree urbane e suburbane, che delineano un quadro netto dell’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico.
Le letture e le classifiche prodotte dall’EEA si basano sulla concentrazione media annua di PM2,5 negli ultimi due anni solar (2019 e 2020)i, calcolata utilizzando dati aggiornati per l’anno più recente e dati convalidati sulla qualità dell’aria per l’anno precedente. Nella tabella le città europee sono classificate in base ai relativi livelli medi di particolato fine negli ultimi due anni solari.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha definito orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al particolato fine pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 μg/m3). L’Unione europea ha fissato un valore limite annuale per il particolato fine pari a 25 μg/m3, in conformità delle politiche volte a promuovere l’aria pulita in Europa.
Il visualizzatore della mappa ed i grafici interattivi presentano la qualità dell’aria come:
- buona (good) per i livelli di particolato PM2,5 che rientrano nel valore indicativo annuale dell’Organizzazione mondiale della sanità di 10 μg/m3,
- discreta (moderate) per livelli compresi tra 10 e 15 μg/m3;
- scarsa (poor) per livelli da 15 a meno di 25 μg/m3;
- molto scarsa (very poor) per livelli pari o superiori al valore limite dell’Unione europea di 25 μg/m3.
Delle 323 città che figurano nella mappa, 127 hanno una qualità dell’aria classificata come buona, nel senso che è al di sotto degli orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al PM2,5 – pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 μg/m3) – fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). In queste città vivono oltre 40 milioni di abitanti.
In 196 città europee, nelle quali vivono circa 76 milioni di persone, invece il valore raccomandato dall’OMS viene superato.
Il particolato fine è l’inquinante atmosferico con la maggiore incidenza sulla salute in termini di morti premature e malattie. L’esposizione a lungo termine al PM2,5 causa malattie cardiovascolari e respiratorie.
Se da un lato la qualità dell’aria è notevolmente migliorata negli ultimi anni, dall’altro l’inquinamento atmosferico continua a rimanere elevato in molte città d’Europa. Questa mappa visuale della qualità dell’aria consente ai cittadini di constatare facilmente e in prima persona quale sia la situazione dell’inquinamento atmosferico nella loro città rispetto ad altre. Fornisce informazioni concrete e orientate al territorio alle quali i cittadini possono ricorrere per segnalare i problemi alle autorità locali. Questo aiuterà tutti noi a raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di ‘Zero Pollution’ (Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’EEA)
Per quanto riguarda l'Italia, il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (SNPA), che è composto da Ispra e dalle ARPA/APPA, a gennaio ha pubblicato i dati relativi alla media annuale del PM 2,5 nel 2020.
I dati SNPA sono riferiti a 296 punti di campionamento in tutta Italia, rispetto alle 51 riportate nella mappa EEA.
Nel 2020 il numero di stazioni di monitoraggio che hanno registrato un valore medio annuo superiore al limite di legge sono state un numero piuttosto contenuto, 5 (1,7%), su un totale di 296. La situazione è più problematica se si confrontano i dati rilevati con il valore raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In questo caso le stazioni di monitoraggio che l’hanno superato nel 2020 sono state 230 (77,7%).
Sul sito SNPA disponibili anche altri dati sui trend nel tempo di questo inquinante e di altri.

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