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L’anello mancante. La comunicazione ambientale alla prova della transizione ecologica

E’ recentemente uscito il volume L’anello mancante. La comunicazione ambientale alla prova della transizione ecologica, necessario sequel del Libro Bianco sulla comunicazione ambientale.

Il libro, i cui curatori sono Sergio Vazzoler Stefano Martello, due noti professionisti nel campo della comunicazione, è un volume a più voci con uno stile e un timbro narrativo multidisciplinare, naturalmente composito ed operativamente connesso, che tratta processi, metodologie e strumenti utili per chi si occupa, o aspira a farlo, di comunicazione ambientale.

Non manca neppure un capitolo sul “dialogo intergenerazionale – non casualmente affidato ad una rappresentante della Generazione Z – che mai come per l’ambiente e la sostenibilità dimostra tutta la propria necessità per disinnescare quello scontro valoriate che abbiamo già visto sfilare nelle strade delle città europee.”

Nella sua prefazione, Ermete Realacci, evidenzia come “La comunicazione ambientale è un processo che può coinvolgere singoli individui, enti, organizzazioni o associazioni, avente per oggetto la veicolazione di informazioni inerenti all’ambiente.”

Una comunicazione quindi molto articolata e con vari punti di vista, che nel volume sono appunto presenti con contributi che partono da esperienze professionali maturate in ambiti anche molto diversi da loro, dagli enti pubblici, alle aziende private alle agenzie di comunicazione, al mondo della ricerca e della formazione.

Anatomia del dato ambientale: accortezze e necessità comunicative

Mentre nel Libro Bianco sulla comunicazione ambientale ho trattato de “La comunicazione “a rete” delle agenzie di protezione ambientale” in questo volume il capitolo che ho curato è dedicato al tema dei dati ambientali,

Ci sono due tipi di conoscenza.
Conosciamo una cosa per esperienza diretta, o sappiamo dove trovare informazioni in proposito.

(Samuel Johnson, da J. Boswell, Vita di Samuel Johnson)

Il mio contributo parte dalla riaffermazione del concetto che “Quando si parla di informazione ambientale dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di una “concessione” da chiedere, ma un diritto che tutti i cittadini hanno e che le amministrazioni pubbliche che le detengono hanno il dovere di mettere a disposizione di tutti.” per poi affrontare i vari aspetti e le implicazioni di questa impostazione, considerando come per la diffusione della conoscenza ambientale i dati costituiscono una componente imprescindibile. Ma i dati ambientali che comunichiamo devono rispondere ad una serie di requisiti che li qualificano, devono essere:

  • certificati: la filiera di produzione/rilevazione – organizzazione – pubblicazione dei dati deve essere chiara in ogni suo passaggio e seguire standard di qualità che ne permettano la verifica da parte di soggetti terzi (audit) e la replicabilità;
  • tempestivi: è essenziale che i dati ambientali siano disponibili quando effettivamente servono, evidenziando se necessario il livello di validazione a cui sono stati sottoposti (ad esempio per la qualità dell’aria esistono verifiche automatiche, immediate, verifiche giornaliere, trimestrali ed annuali), questo non impedisce che i dati siano resi disponibili in tempo reale (se tecnicamente possibile). I dati sui controlli della qualità delle acque di balneazione devono essere disponibili appena concluse le analisi, in quanto la conoscenza immediata di eventuali superamenti dei limiti di legge è essenziale per assumere decisioni / comportamenti a tutela della salute dei bagnanti;
  • continuativi: deve essere assicurato un flusso organizzato e stabile di pubblicazione dei dati, quando questi sono positivi così come quando sono negativi, questo contribuisce in modo determinante alla credibilità della fonte;
  • completi: così come per la continuità, la completezza dei dati rilevati e ersi disponibili per il pubblico, contribuisce a determinare la credibilità della fonte;
  • esaurienti: devono cioè permettere di effettuare valutazioni sul loro significato, per questo è importante la loro contestualizzazione, rendendone possibile il confronto con dati analoghi e comparabili nel tempo, nello spazio (con realtà analoghe) e con valori di riferimento utili (es. limiti di legge, valori raccomandati OMS, ecc.);
  • facilmente fruibili: devono cioè essere agevolmente rintracciabili sul Web, attraverso percorsi e modalità user friendly;
  • comprensibili: senza banalizzarne il significato, devono essere compiuti tutti gli sforzi per favorirne la lettura da parte di tutti (ad esempio contestualizzandoli come sopra indicato);
  •  in formato aperto: eliminando qualunque limitazione (giuridica, finanziaria o tecnologica) al loro riutilizzo da parte di altri.”

L’anello mancante

A cura di Stefano Martello, Sergio Vazzoler – Prefazione di Ermete Realacci
Contributi di: Giulia Armuzzi, Federica Bosello, Micol Burighel, Matteo Colle, Emilio Conti, Luisa Crisigiovanni, Fabio Iraldo, Stefano Martello, Alberto Marzetta, Gloria Milan, Riccardo Parigi, Maria Grazia Persico, Massimiliano Pontillo, Marco Talluri, Sergio Vazzoler
Postfazione di: Ottavia Ortolani – – New Fabric, Pacini Editore, 2022

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