La scienza ci dice che non stiamo riducendo le emissioni di gas serra abbastanza velocemente da mantenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 º C, o anche sotto 2 º C, come previsto dagli Accordi di Parigi.
Secondo il Emissions Gap Report pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), con le attuali politiche nazionali il riscaldamento globale potrà raggiungere i 2,8 ºC entro la fine del secolo.
Il rapporto, redatto con il contributo dagli scienziati del JRC (il Centro di Ricerca Comune dell’Unione Europea), dimostra che, anche se i paesi danno seguito ai loro impegni con politiche concrete, L’aumento della temperatura sarà limitato solo a 2,5 ºC. Questo livello di riscaldamento globale è ancora lontano dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi e troppo per evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico.
Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, le emissioni nel 2030 dovrebbero essere ridotte del 30-45% rispetto ai livelli previsti dalle attuali politiche. La relazione del JRC 2021 Global Energy and Climate Outlook (GECO) ha presentato il livello delle emissioni e quindi il gap al 2030.
Le emissioni globali di CO2 da combustibili fossili sono di nuovo in aumento dopo un calo temporaneo dovuto alla pandemia COVID-19. Il rapporto del JRC 2022 “Emissioni di CO2 di tutti i paesi del mondo” mostra che le emissioni globali di CO2 fossile sono aumentate del 5,3% nel 2021, rispetto al 2020, all’incirca ai livelli pre-pandemici del 2019.
Non c’è tempo da perdere. Sono necessarie azioni urgenti da parte di tutti i paesi per ridurre ulteriormente e più rapidamente le emissioni di gas serra entro il 2030. Occorra eliminare i sussidi per i combustibili fossili, ridurre l’uso del carbone, ridurre le emissioni di metano e allineare gli obiettivi dei piani nazionali con l’obiettivo dell’1,5%.
L’UE è all’avanguardia nel dare l’esempio e ha ottenuto la maggiore riduzione relativa delle emissioni di gas a effetto serra tra i principali emettitori del mondo. Le emissioni di CO2 fossili nell’UE nel 2021 sono state inferiori del 27,3% rispetto al 1990, mentre la sua quota di emissioni globali è diminuita dal 16,8% nel 1990 al 7,3% (nel 2021).
Tuttavia, l’UE è ancora il terzo produttore di emissioni dopo Cina e Stati Uniti, seguita da India, Russia e Giappone. I sei maggiori emettitori rappresentano il 67,8% delle emissioni globali.
Con il Green Deal europeo, l’UE ha innalzato ulteriormente le sue ambizioni. L’Europa vuole essere il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050 e si impegna a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.