Nel 2021 Legambiente, nell’ambito della Campagna Clean Cities, in collaborazione con IPSOS ha avviato l’Osservatorio sugli Stili di Mobilità, che si propone di monitorare annualmente comportamenti e propensioni della mobilità degli italiani, con un’attenzione particolare alle principali città del Paese.
In particolare per la prima edizione sono state effettuate 1000 interviste nel territorio nazionale e 300 a Milano, Roma, Napoli e Torino. Nella seconda edizione, effettuata nel 2022, alle grandi città già presenti nell’indagine precedente si è aggiunta anche Firenze.
L’indagine ha rilevato i mutamenti delle abitudini di mobilità degli italiani a seguito della pandemia e registrato la progressiva ripresa degli spostamenti. Le due indagini hanno mostrato come il Covid-19 abbia inciso significativamente sulle modalità di spostamento degli italiani, penalizzando fortemente il trasporto pubblico a favore della mobilità con le auto private.
Nel 2021 (e ancor di più nel 2020) l’uso di autobus, tram, metropolitane e treni regionali è sceso drasticamente rispetto al 2019, penalizzato dalla paura dell’affollamento. Le regole del distanziamento, della metà dei posti in meno, della mascherina e dell’areazione e sanificazione hanno provocato una diffusa paura collettiva: le stesse norme valevano anche per le automobili (vedi linee guida Istituto Superiore Sanità), ma in questo caso nessuno si è lasciato intimorire. Inoltre, gli studi sui mezzi pubblici non hanno evidenziato nessun aumento statistico di contagio rispetto allo stesso tempo trascorso fuori casa. Ancora nell’autunno 2022 il trasporto pubblico locale, risultava usato di meno dal 31% degli intervistati, rispetto al 2019. L’uso aumenta solo per il 9%, immutato per il 29-30%, mentre non lo usa mai il rimanente 30-31%.
Se durante le chiusure del lockdown più rigido i pochi spostamenti di quartiere nelle grandi città sono avvenuti soprattutto a piedi o in bici, in Italia abbiamo usato prevalentemente l’automobile. Alla riapertura nelle città, nel 2021, si compivano più del doppio degli spostamenti quotidiani, andando spesso a piedi quanto in auto. Nel 2022 i dati emersi dal monitoraggio hanno evidenziato che continuiamo a usare spesso l’auto, anche nei tratti brevi e soprattutto fuori dai grandi centri abitati. Sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 28% del campione dichiara di usare di più l’automobile, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 18%.
Più a piedi, soprattutto in città: nel 2022 sul totale degli spostamenti, rispetto a 4-5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi. A Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%. Gli spostamenti a piedi sono una opportunità anche per risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus, quando il tragitto è breve.
Nel 2022 in calo, seppure di poco, anche l’uso della bicicletta: il 22% degli intervistati ne ha ridotto l’uso, mentre il 14% l’ha incrementato. A Milano e a Firenze, invece, l’uso è aumentato nel 21% dei rispondenti.

Spostamenti settimanali
L’indagine 2022 ha rilevato che gli italiani dedicano una media di 6 ore settimanali per gli spostamenti, mentre nelle grandi città considerate (ad eccezione di Firenze) questa durata è superiore alle 7 ore settimanali.
Per quanto riguarda la ripartizione modale a livello nazionale due terzi di questi spostamenti sono effettuati utilizzando i mezzi privati con motorizzazione endotermica. Solamente a Milano questa percentuale è inferiore al 50% grazie alla forte incidenza (24%) della mobilità sostenibile (trasporto pubblico sharing mobility e auto elettriche), superiore di vari punti in percentuale a tutte le altre città considerate.
L'utilizzo dell'auto endotermica di proprietà rispetto a 4-5 anni prima è in aumento sia a livello nazionale che in quattro delle cinque città considerate, ad eccezione di Milano. Per quanto riguarda gli altri mezzi di trasporto, si registra iìun forte declino del trasporto pubblico (sono continuati nel 2022 evidentemente gli effetti della pandemia). Per quanto riguarda la mobilità attiva a livello nazionale la mobilità ciclabile segna una flessione, con le eccezioni di Milano e Firenze. Al contrario gli spostamenti a piedi sono in forte crescita ovunque e, naturalmente, ciò soprattutto nei tratti brevi, entro 2 chilometri.
Rispetto a 4-5 anni fa lei usa ciascuno dei seguenti modi mezzi di trasporto di più di meno allo stesso modo?


Principali problemi mobilità locale
L'indagine 2022 ha posto anche una domanda qualitativa agli intervistati cercando di individuare i principali problemi di mobilità. E' interessante a questo proposito capire quale sia la prima problematica che emerge, diversa da città a città. A livello nazionale il primo problema è costituito dal "trasporto pubblico locale carente/inefficiente" (17%); mentre nelle città considerate questo è segnalato in modo decisamente prevalente soprattutto a Roma (28%) ed in misura minore a Napoli (18%), mentre spicca in positivo il 5% di Milano. Da osservare che per il trasporto pubblico l'aspetto economico è considerato di minore impatto nelle città in cui il giudizio sul servizio disponibile è critico, mentre emerge solamente a Milano dove invece la soddisfazione è elevata.
Al di là del tema generico "traffico", ogni città ha un suo problema più sentito: per Roma e Napoli il cattivo funzionamento del trasporto pubblico; per Milano e Firenze la carenza dei parcheggi; a Torino l'inquinamento dell'aria, tema percepito come importante anche a Milano.
Secondo lei, fra i seguenti, quali sono i tre principali problemi della mobilità delle della sua città/paese a Milano/Roma/Napoli/Torino/Firenze? Selezioni i tre che ritiene più critici in ordine di importanza

Nuove politiche di mobilità: cosa ne pensano gli italiani
Interessante un'altra domanda qualitativa posta dall'indagine e cioè sull'accordo in merito a provvedimenti di vario genere possibili nella gestione della mobilità urbana, da cui si osservano valutazioni piuttosto differenziate nelle varie realtà. Gli intervistati di Firenze sono quelli maggiormente favorevoli a limitazioni alla circolazione dei veicoli inquinanti, sia nei centri cittadini (49%) che ovunque nella città (41%), ed anche - sia pure con percentuali minori (29%) - all'introduzione di forme di pedaggio stradale (congestion charge).
Soprattutto a Napoli, seguita da Firenze, si condivide l'idea che i progetti per la costruzione di strade e infrastrutture nuove dovrebbero dare priorità a biciclette ai pedoni ed ai mezzi pubblici, rispetto alle auto.

Nell'indagine 2021 era stato richiesto l'accordo o meno riguardo all'introduzione di un divieto di la circolazione per auto e motocicli a combustione all’interno della città.

Elettrificazione del trasporto
Riguardo all'elettrificazione dei trasporti i favorevoli sono maggiori a Roma (47%) seguita a ruota da Firenze e Napoli. Questo tema è approfondito dall'indagine, con varie domande specifiche (lo era stato anche nell'indagine 2021). Segnaliamo quella che mette in evidenza la disponibilità a passare all'auto elettrica chiedendo però incentivi economici all'acquisto, una maggiore autonomia dei mezzi e l'estensione del numero dei punti di ricarica disponibili.
