Con questo articolo continuiamo la collaborazione con Pillole di Tram, di cui abbiamo pubblicato una serie di articoli. In questo caso si tratta di una serie di considerazioni sulle caratteristiche del trasporto pubblico in Svizzera che proponiamo in questo ed in un successivo articolo.
“Come rendere efficiente il trasporto pubblico? Come renderlo piacevole e confortevole rispetto all’uso dell’auto privata? La curiosità ha spinto Pillole di tram in Svizzera, nel Cantone Vallese, per osservare come infrastrutture e servizio dialoghino sempre fra di loro. Abbiamo trasformato il nostro viaggio in un piccolo laboratorio, che possa dare spunti anche per le nostre realtà.
Le stazioni APERTE
Spesso in Italia la stazione viene considerata come un elemento architettonico divisivo, che taglia in due le città e i paesi; In Svizzera la maggior parte delle stazioni ferroviarie sono infrastrutture Aperte, cioè prive di qualsiasi barriera o divisione con il territorio circostante. In questo modo la stazione è integrata nel contesto urbano e nel suo sistema di connessioni, permettendo inoltre una migliore accessibilità a tutte le persone che ne usufruiscono.

Stazione di Brig: uno degli elementi fondativi della stazione aperta è l’integrazione con il trasporto pubblico. Si crea uno SPAZIO UNICO fra treno e le diverse linee di bus , che favorisce in modo semplice e intuitivo l’intermodalità dei mezzi. Si scende dal treno e si trova subito il bus disponibile, si scende dal bus e si arriva comodamente anche al treno —> la pianificazione di una buona rete di trasporto pubblico deve rendere facile usare il sistema; più il sistema è facile e intuitivo più le persone lo utilizzeranno.
Le stazioni aperte non sono presenti solo nei grandi nodi di interscambio, ma anche nei piccoli centri, occorre infatti che vi sia uniformità nella progettazione. Nell’ultima foto ci troviamo a Lax, 295 abitanti. Il paesino non solo è servito da una stazione ferroviaria con servizio cadenzato, ma subito all’uscita, senza alcuna divisione fra gli spazi, è presente la fermata del bus in perfetta coincidenza con il treno: l’utente così non percepisce il disagio del cambio, e tramite diverse combinazioni treno-bus può arrivare in qualsiasi destinazione senza aver bisogno dell’auto.
Le stazioni aperte favoriscono la creazione di un vero sistema integrato e connesso ferro-gomma che consente così di moltiplicare la gamma di destinazioni raggiungibili con il mezzo pubblico, senza che treno e bus siano in competizione fra di loro, sempre garantendo l’accessibilità di stazioni e pensiline.
AUTOPOSTALE

Uno degli elementi più iconici della Svizzera è sicuramente il celebre bus giallo con il corno postale sulla fiancata: l’autopostale o Postauto. Il servizio, evoluzione delle antiche diligenze postale, permette di raggiungere miriadi di località in tutta comodità, osservando i paesaggi dalle sue vetrate.
L’autopostale è un vero e proprio simbolo culturale. Mentre in Italia l’autobus è visto come il mezzo di trasporto per le fasce più povere e/o improduttive (chi lavora ha bisogno di velocità e quindi di auto, recitano spesso slogan e pubblicità), e considerato come un fastidio che ostacola il traffico, nelle altre realtà europee il bus è simbolo identitario dei luoghi attraversati. Non solo è usato da un’utenza variegata, ma soprattutto i diversi enti, riconoscendone l’importanza sia trasportistica che culturale, si prendono cura del servizio, ritenendolo essenziale per tutti gli abitanti dei territori.
INTERMODALITÁ: nella pianificazione dell’orario delle linee di autopostale si cerca sempre di inserire le corse in coincidenza con il servizio ferroviario. In questo modo si favorisce l’intermodalità gomma-ferro e si aumentano le combinazioni di destinazioni raggiungibili attraverso il trasporto pubblico. L’utente è invogliato ad usufruire del servizio in quanto non deve attendere molto tempo per fare il cambio mezzo: il suo viaggio è come se fosse un pacchetto completo confezionato in modo da garantire tempi brevi, ma soprattutto il rispetto della coincidenza. In questo modo si crea una vera e propria rete, dove le stazioni diventano hub di interscambio, con il bus che diventa alleato del treno e non svolge un servizio in competizione, come spesso avviene in Italia.
Inoltre l’intermodalità viene promossa attraverso l’uso del biglietto unico integrato. Noi siamo arrivati a compiere anche 4 cambi per raggiungere una località, tutti sempre in coincidenza (massimo 5’ di attesa) e tutti con lo stesso biglietto acquistato indipendentemente se fossimo sul treno o sul bus.

LO SCHERMO: tutti gli autopostali sono dotati di uno schermo che fornisce informazioni ai passeggeri. Viene indicato:
- Nome della linea su cui si viaggia;
- Le fermate successive con l’indicazione sul tempo che il bus impiegherà per raggiungerle, con segnalazione di eventuali ritardi;
- Il capolinea finale del bus con l’orario di arrivo;
- Una serie di informazioni relative al meteo, le notizie principali, immagini delle località turistiche…
Questi schermi permettono di semplificare all’utente l’esperienza di viaggio: non ha bisogno di scaricarsi un’app apposita, nè di accedere su google maps. Più rendiamo semplice un servizio e più avremo cittadini che lo utilizzeranno. Senza contare che questi schermi aiutano persone con disabilità audiovisive. Infine, questi schermi diventano anche una grande opportunità turistica per far conoscere ai passeggeri i luoghi della Svizzera che vengono mostrati.
OPPORTUNITÀ TURISTICHE. In Italia spesso si parla di incentivare un turismo più equo e sostenibile, ma nella realtà dei fatti ci si trova per forza di cosa a raggiungere molte località con l’auto privata, basti pensare al nostro Appennino. Luoghi come il lago di Suviana o le grotte di Labante hanno pochissime corse (a volte anche solo 1) e nei giorni festivi il servizio è assente, così come per gli orari serali. Quante opportunità per il turismo (e di riflesso per tutti gli abitanti del territorio) andremmo a creare fornendo un servizio simile a quello dell’autopostale, con una combinazione di corse fisse e a prenotazione, e con un biglietto unico integrato con il treno?
In più tutti gli autsopostali sono attrezzati per il trasporto di biciclette (nei weekend viene aggiunto un rimorchio per contenere ancora più biciclette); così anche chi non è abituato a pedalare per lunghi chilometri può tranquillamente e in tutta comodità utilizzare la bici per visitare i luoghi. Infine sugli autopostali vi sono delle bacheche con cartine e informazioni turistiche delle attrazioni locali: insomma una perfetta sinergia fra servizio pubblico e territorio.