L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha classificato il rumore del traffico, compreso il traffico stradale, ferroviario e aereo, come la seconda causa più importante di cattiva salute in Europa occidentale, dietro solo l’inquinamento atmosferico causato da particolato fine. L’esposizione prolungata al rumore ambientale può portare a effetti negativi cardiovascolari e metabolici, a prestazioni cognitive ridotte nei bambini e a gravi disturbi del sonno.
In precedenti articoli, abbiamo visto che l’inquinamento acustico è un grave problema ambientale in Europa ed in Italia; questa volta invece vediamo in dettaglio la situazione nelle tre città toscane con più di 100mila abitanti: Firenze (350mila abitanti), Livorno (160mila) e Prato (190mila).
La direttiva sul rumore ambientale (END) nel 2002 impone infatti agli Stati membri di preparare e pubblicare, ogni cinque anni, mappe acustiche e piani d’azione per la gestione del rumore per: agglomerati con più di 100.000 abitanti, strade principali (più di 3 milioni di veicoli all’anno), ferrovie principali (più di 30.000 treni all’anno), principali aeroporti (più di 50.000 movimenti all’anno.
La Direttiva ha anche introdotto due indicatori chiave (Lden che indica un livello medio di 55 dB durante il giorno, la sera e la notte; e Lnight che indica un livello medio durante la notte di 50 dB) per il fastidio e il disturbo del sonno che, se superati, richiedono l’elaborazione di piani d’azione volti a ridurre l’esposizione e a proteggere le zone non ancora inquinate dal rumore.
Sul sito di Arpa Toscana sono visibili le mappe acustiche relative che l’Agenzia ha realizzato nel 2012 per conto dei tre comuni (è anche disponibile la mappa acustica realizzata per Pisa nel 2008).
Per quanto riguarda quelle del 2017, per le quali le amministrazioni comunali si sono rivolti ad altri soggetti, on line si trovano sia per Firenze che per Livorno le delibere di approvazione delle relative mappatura acustiche previste dalla Direttiva Europea.


Per Prato, invece, è facilmente reperibile sia la mappa consultabile fino al dettaglio del singolo edificio, ed anche la relazione conclusiva della mappatura acustica strategica con il dettaglio dei dati relativi alla popolazione esposta ai diversi livelli di rumore.
Vorrei sottolineare questa modalità esemplare di pubblicazione e di messa a disposizione di tutti applicata da parte del Comune di Prato, relativo a informazioni ambientali e di interesse anche per la salute dei cittadini, che sicuramente costituisce un ottimo esempio che tutte le amministrazioni comunali dovrebbero seguire.
Ispra comunque mette a disposizione nel proprio sito i dati relativi alla popolazione esposta al rumore, le informazioni che seguono derivano quindi dall’Annuario Ispra al quale sono abbinati i dati scaricabili in formato aperto.
Nelle prime due tabelle i dati relativi alla quantità di popolazione esposta al rumore complessivo (stradale, ferroviario, industriale e – per la sola Firenze – aeroportuale) superiore alla soglia di 55 decibel per l’indicatore Lden (livello medio annuo durante il giorno, la sera e la notte) e di 50 decibel per l’indicatore Lnight (livello medio annuo durante) la notte), valori indicati dalla Direttiva UE come esposizione eccessiva.
Nelle tre città toscane considerate nel 2017 circa il 77% della popolazione (546mila persone) sono state esposte nell’arco della giornata ad un inquinamento acustico considerato eccessivo dalla normativa europea, e per più di 216mila (30%) il valore di questo rumore è superiore a 65 decibel un livello decisamente molto fastidioso. La situazione non migliora molto neppure la notte, quando le persone sottoposte ad un livello disturbante sono complessivamente comunque 440mila.
Da segnalare, tuttavia, un miglioramento della situazione nel 2017 rispetto al 2012, con un decremento sensibile delle persone esposte a rumori fastidiosi, soprattutto a Firenze e Prato.
Per quanto riguarda il rumore derivante dalla circolazione stradale le persone complessivamente i interessate sono circa 526mila nell'arco dell'intera giornata e 397mila di notte, come si può intuire, evidentemente la principale fonte di inquinamento acustico nelle tre città è costituito dal traffico veicolare.

Per quanto riguarda il rumore ferroviario le persone complessivamente interessate sono poco più di 60mila nell'arco dell'intera giornata e più di 75mila di notte, con un sensibile incremento sia a Firenze che Prato.

Per quanto riguarda invece il rumore aeroportuale, riferito ad impianti che abbiano un numero di movimenti/anno superiore ai 50mila, e quindi in Toscana solamente Firenze, si osserva che il numero di persone disturbate (in aumento fra il 2012 ed il 2017) è di circa 8mila di giorno e 3mila di notte.
