Fiumi e laghi

Plastic river: l’impatto della plastica sulle nostre acque

Nel precedente articolo Un mare di plastica abbiamo visto come tre quarti dei 250mila oggetti rilevati nel monitoraggio dei rifiuti spiaggiati dalle ARPA nel triennio 2015-2017, erano costituiti da materiali di plastica fossero essi frammenti (più di 50.000), stoviglie mono-uso (circa 46mila), shopper (circa 10mila) o altro. Una ulteriore conferma che la plastica è omni-presente negli oceani e mei mari sia a livello macro che di microplastiche, Il monitoraggio delle microplastiche: agenzie ambientali e citizen science. D’altra parte gran parte di questi materiali arrivano nei mari dai fiumi.

Oggi la plastica è il terzo materiale umano più diffuso sulla Terra dopo acciaio e cemento e la plastica vergine prodotta dall’anno 2000 ad oggi è pari al quantitavo prodotto nei cinque decenni precedenti: un’accelerazione che non ha davvero pari. Sono da che fanno riflettere, specialmente se pensiamo ai 700 chili di plastica al secondo che, quotidianamente, finiscono nelle acque di tutto il globo.

[Manuel Camia, “Plastic river: l’impatto della plastica sulle nostre acque” in Ambiente]

Per riflettere su tutto ciò che è nato Plastic River, un progetto di Manuel Camia – giovane regista trentenne nato in provincia di Milano – che fa parte di Chora, un’associazione culturale per la tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, che ha realizzato un cortometraggio incentrato sull’impegno annuale di Tiberio, un ragazzo che a bordo del suo kayak risale i laghi e fiumi lombardi ripulendoli dai sempre più frequenti rifiuti di plastica.

Durante un’escursione domenicale con il mio amico Tiberio, appassionato kayakista da ormai più di una decade, mi accorsi come da dentro laghi e fiumi si godesse di uno spettacolo spesso invisibile agli occhi di chi osserva dalla riva o dal molo, e di come anche riserve meravigliose e posti insospttabili iniziassero ad essere colpiti dal degrado, specialmente da bottiglie e e contenitori di plastica… Iniziai a documentarmi sul problema, fino a scoprirne dati inquietanti che culminò con la richiesta a Tiberio di poter documentare le sue escursioni.

[Manuel Camia, “Plastic river: l’impatto della plastica sulle nostre acque” in Ambiente]

Lo scopo del documentario è quello di sensibilizzare il maggior numero di persone sul reale ed immediato problema dell’inquinamento da plastica e su come questo stia deturpando le nostre acque e il nostro territorio. Un emergenza che ha bisogno di soluzioni immediate.

Il tema estremamente complesso e variegato dell’inquinamento da plastica emerge nel racconto di una storia intima, intrecciando le informazioni scientifiche al percorso personale di un uomo comune

Trailer di Plastic River, un documentario incentrato sull’impegno annuale di un ragazzo milanese, che a bordo del suo kayak risale i laghi e fiumi lombardi ripulendoli dai sempre più frequenti rifiuti di plastica.
Il nostro intento in questo viaggio è quello di valorizzare la bellezza dei luoghi presentandola in antitesi agli scorci di degrado che il problema plastica e il disimpegno ambientale hanno contribuito a creare, stimolando una presa di coscienza dello spettatore.
La mappa dei luoghi dove è stato girato Plastic River
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