Rifiuti urbani

Quanto ci Costa la TARI da Trieste in Giù

Articolo pubblicato sulla rivista l’Astrolabio

Quanto costano ai comuni (e ai cittadini) i servizi di gestione dei rifiuti urbani? Complessivamente, a livello nazionale, nel 2019, i comuni hanno speso per la gestione dei rifiuti urbani 175,79 euro per abitante e 34,70 Eurocent per kg di rifiuto. Ma ci sono differenze anche del 100% fra le diverse regioni che richiederebbero analisi più approfondite.

Recentemente la Corte dei Conti ha analizzato la spesa dei comuni, dedicando una particolare attenzione al servizio “Rifiuti” in quanto ” costituisce uno dei principali settori di azione delle amministrazioni comunali e svolge il compito della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti prodotti sul territorio comunale e, in generale, dell’igiene urbana.”

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), ed in particolare, ISPRA, attraverso il Catasto dei rifiuti, fornisce i dati (2011-2019) dei costi sostenuti dai comuni per la gestione dei servizi di igiene urbana, nelle sue varie componenti (rapportati al numero di abitanti ed ai kg di rifiuti gestiti)

  • raccolta e trasporto dei rifiuti urbani indifferenziati
  • trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani
  • Altri costi di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati
  • raccolta e trasporto dei rifiuti urbani differenziati
  • trattamento e riciclo dei rifiuti urbani differenziati
  • spazzamento e lavaggio delle strade
  • Costi comuni
  • remunerazione del capitale

I dati presenti nel Catasto sono riferiti ad un campione di 6.199 comuni pari al 78,3% del totale dei comuni ed all’85,8% della popolazione complessiva, con una certa variabilità fra regione e regione. Gli indicatori economici dei servizi di igiene urbana sono desunti dal Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD).

Complessivamente, a livello nazionale, i costi totali annui dei servizi di igiene urbana fra il 2012 ed il 2019 sono passati da 159,00 a 175,79 (euro per abitante) e da 31,05 Eurocent per kg a 34,70.

In particolare, si registra un incremento dei costi relativi alla raccolta differenziata, passati da 42,18 a 56,34 euro per abitante nonché da 21,69 a 29,18 Eurocent per kg. D’altra parte, nello stesso periodo la percentuale di raccolta differenziata è passata – nei comuni campione – dal 43,4 al 62,4%.

Analizzando la situazione per il 2019 nelle diverse regioni, è facilmente verificabile una notevole diversità fra le diverse realtà, sia rapportando i costi al numero di abitanti che alla quantità di rifiuti gestiti.

I dati pro capite variano da un costo massimo complessivo di gestione del servizio di igiene urbana di 253,73 euro in Liguria al minimo di 136,62 euro del Friuli Venezia Giulia. La forbice sembra davvero ampia e quello che colpisce è che nella regione più “virtuosa” si ha una percentuale di raccolta differenziata del 67,2% mentre in quella in cui si spende di più del 52,7%. In Liguria pesano notevolmente gli “altri costi”.

I dati invece rapportati alla quantità di rifiuti gestiti, varia da 78,48 Eurocent a kg per anno della Basilicata ai 47,48 dell’Emilia-Romagna. Anche in questo caso sostiene costi molto superiori la regione che ha una percentuale di raccolta differenziata minore (la Basilicata è al 48% rispetto al 70,2% dell’Emilia-Romagna).

Ricordiamo che queste valutazioni sui costi hanno un interesse diretto per tutti noi, considerato che paghiamo la TARI, la tassa, cioè che da gennaio 2014, l’imposta destinata appunto a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ogni Comune determina le tariffe in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in relazione ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti. In ogni caso il “monte” TARI è legato ai costi sostenuti dal comune, in qualche modo più il comune spende per la gestione dei rifiuti e più si deve rivalere su cittadini e imprese.

Verificando i dati di dettaglio per le varie componenti del servizio di igiene urbana: rifiuti indifferenziati, differenziati ed altri costi, sia in rapporto alla popolazione che alle quantità di rifiuti gestiti, si osservano differenze molto rilevanti, ad esempio per ogni chilogrammo di rifiuti indifferenziato trattato e smaltito, in Piemonte si spendono 9,20 Eurocent e nella vicina Liguria 21,87, più del doppio.

Riguardo ai rifiuti differenziati, il costo per kg che troviamo in Sicilia (che è il fanalino di coda delle regioni per percentuale di raccolta differenziata, con il 38,7%) è di 29 Eurocent a kg, mentre nell’altra grande isola, la Sardegna, che ha una percentuale di differenziata del 73,3% il costo è di 17 Eurocent a kg.

Un’analisi così generale dei dati fa emergere differenze difficilmente comprensibili se non entrando nel merito delle politiche regionali e della gestione degli specifici ambiti territoriali ottimali, nonché della realtà dei singoli comuni.

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