Legambiente Toscana

Reati ambientali in Toscana

Nel dicembre scorso Legambiente ha presentato il consueto Rapporto Ecomafia sia a livello nazionale, insieme al nuovo sito noecomafia.it, che in Toscana.

In Italia nel 2021 le ecomafie hanno continuato ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale, economica e organizzata in un triangolo perfetto. Il risultato è un attacco diretto, nudo e crudo, grazie anche a una spinta maggiore della corruzione e degli illeciti amministrativi.

Nel 2021 i reati contro l’ambiente non scendono sotto il muro dei 30mila illeciti (accertati 30.590), registrando una media di quasi 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Un dato preoccupante e che continua a restare alto, nonostante la leggera flessione del -12,3% rispetto ai dati del 2020, mentre crescono gli arresti toccando quota 368, +11,9% rispetto al 2020.

Sono 59.268 gli illeciti amministrativi contestati, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora. Sommati ai reati ambientali, raccontano di un Paese dove vengono accertate ogni ora circa 10 violazioni di norme poste a tutela dell’ambiente.

Ad agevolare questa ondata di reati lo strumento della corruzione: 115 le inchieste censite da 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 persone denunciate e 199 sequestri. 

14 i comuni sciolti per mafia nel 2021 e 7 nel 2022, a cui vanno aggiunti gli ultimi in ordine di arrivo, Anzio e Nettuno (RM).

Dati che si traducono da una parte in ferite insostenibili per l’ambiente, la cui tutela dallo scorso 22 febbraio è entrata tra i principi fondamentali della Costituzione italiana, e dall’altra in un bottino d’oro per gli ecomafiosi che nel 2021 hanno fatturato 8,8 miliardi di euro.

Filiere illegali

Il ciclo illegale del cemento guida nel 2021 la “classifica” delle filiere illegali con 9.490 reati (31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473) che registra anche il maggior numero di arresti, ben 287, (+25,9% rispetto al 2020) e di sequestri (3.745, con +15%) e dai reati contro la fauna (6.215)Impennata dei reati contro il patrimonio boschivo – 5.385 reati tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%) con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159.000 ettari (+154,8% sul 2020) – e quelli contro il patrimonio culturale con l’aumento dei furti di opere d’arte, che arrivano a quota 603 (+20,4%).

Le inchieste contro i traffici illeciti di rifiuti monitorate da Legambiente nel 2021 sono state ben 38, contro le 27 dell’anno precedente, mentre nei primi sette mesi di quest’anno la cifra è arrivata a quota 17. I quantitativi di rifiuti sequestrati superano i 2,3 milioni di tonnellate, l’equivalente di 94.537 tir: messi su strada, uno dietro l’altro, formerebbero un serpentone di 1.286 chilometri, che da Reggio Calabria potrebbe spingersi al confine con la Svizzera.

Da segnalare i 640.195 controlli eseguiti nel settore agroalimentare e il fatto che tra i nuovi interessi delle ecomafie c’è il traffico illecito degli oli vegetali esausti. Il CONOE stima che ben 15mila tonnellate all’anno sfuggano alla raccolta e al trattamento dei certificati dei consorzi.

I reati ambientali in Toscana

Fausto Ferruzza, Presidente regionale di Legambiente Toscana, illustrando i dati dei reati ambientali accertati nella regione, ha dichiarato che

“La Toscana, in particolare, si conferma stabilmente al 6° posto in quella che io uso definire la classifica del disonore. Tante infrazioni accertate nel ciclo del cemento (649), in quello dei rifiuti (507), nei reati contro il patrimonio boschivo (379) nei furti d’arte (59) classifica peculiare quella delle archeomafie che ci vede addirittura al 3°posto!

Sul piano invece meramente qualitativo, il 2021, per la Toscana è l’anno della deflagrazione del caso Keu. Inchiesta di cui si sono appena concluse le indagini preliminari e che, nel caso di rinvio a giudizio, vedrà certamente costituirsi parte civile la nostra associazione”.

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