Nel precedente articolo “57mila ettari di territorio bruciati in Italia e 768mila in Europa, nell’estate 2022” abbiamo visto come la stagione è andata per gli incendi boschivi la stagione estiva 2022 per l’Italia e per l’Europa sia stata particolarmente devastante , secondo i dati EFFIS (sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi).
Questa volta vediamo invece il bilancio per quanto riguarda la Toscana. I dati pubblicati dalla Regione Toscana sul proprio sito (anche se non in formato aperto e facilmente riusabile) permettono di avere un quadro completo della situazione dal 1970 fino a settembre 2022, in quanto i numeri sono aggiornati mensilmente. La Regione ha anche commentato ufficialmente questi dati evidenziando la necessità di operare sul versante della prevenzione.
A settembre 2022 si sono verificati 591 incendi e sono bruciati 4.110 ettari di territorio toscano, 2.247 di superficie boscata e 1.863 di superficie non boscata. La “stagione degli incendi” che di solito inizia a giugno e si prolunga nei due mesi seguenti, quest’anno ha raggiunto il suo culmine a luglio, condizionata dalle condizioni meteorologiche di bel tempo prolungato. Il 18 luglio si è verificato l’incendio nel comune di Massarosa che ha interessato una superficie di 900 ettari e che ha danneggiato diverse abitazioni e costretto tante persone all’evacuazione dalle proprie residenze. Quasi in contemporanea l’altro grave incendio a Cinigiano che, oltre a percorrere una superficie rilevante di quasi 800 ettari, ha minacciato la pubblica incolumità delle persone che vivono in quel territorio.
Rispetto ai due anni precedenti gli incendi sono stati assai di più, e addirittura la superficie bruciata è stata quattro volte quella del 2021; quella boscata cinque volte.
Esaminando la situazione degli ultimi venti anni (2001-2022), vediamo che come per numero di incendi il 2022 si colloca al quinto posto.
Per quanto riguarda invece le superfici bruciate il 2022 si colloca dietro solamente al 2003, l’anno horribilis nel quale bruciarono più di 4mila ettari di superfici boscate e oltre 2mila di aree non boscate.
Per caprire meglio l’entità di questi numeri possiamo raffrontarle con l’estensione di alcuni comuni, ebbene nel 2003 bruciò una superficie di territorio toscano pari più o meno a quella dell’intero comune di Empoli, mentre nel 2022 un po’ meno di quella del comune di Pietrasanta.
In ogni caso comprendiamo quanto sia importante operare per prevenire – e reprimere – questo fenomeno “naturale”, sul quale incide pesantemente la mano dell’uomo, se come risulta dall’analisi effettuata dal Corpo Forestale dello Stato (ora Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri) per gli anni 1998-2018, l’origine naturale degli incendi è stata verificata in una percentuale inferiore al 3% dei casi e in tutti gli altri erano stati provocati, invece, da comportamenti “accidentali”, “colposi” o “dolosi” dell’uomo.