La criminalità ambientale genera milioni di euro di denaro sporco nella sola Unione europea ogni anno, eppure rimane estremamente difficile per le forze dell’ordine collegare i casi alle attività della criminalità organizzata. Le discrepanze giuridiche tra i paesi, il basso rischio di individuazione e le sanzioni marginali rendono la criminalità ambientale un’attività altamente attraente per gli imprenditori criminali.
Eppure la situazione sta cambiando: i crimini contro l’ambiente stanno attirando sempre più l’attenzione, in quanto il cambiamento climatico è diventato cruciale nell’agenda dei politici. La nuova valutazione delle minacce di Europol (’agenzia dell’Unione europea incaricata dell’applicazione della legge) “Criminalità ambientale nell’era del cambiamento climatico” offre il quadro di intelligence più completo finora disponibile su questo fenomeno criminale nell’UE.

Ai fini di questa valutazione della minaccia, è stata effettuata un’analisi approfondita dell’intelligence strategica e operativa fornita a Europol. Questa intelligence riguarda centinaia di indagini supportate dal progetto di analisi Criminalità ambientale di Europol, dalla sua istituzione nel 2017 fino ad oggi.
Che cos’è la criminalità ambientale?
La criminalità ambientale comprende una serie di attività che violano la legislazione ambientale e causano danni o rischi significativi per l’ambiente, la salute umana o entrambi. Questi reati possono includere, ma non sono limitati a:
- raccolta, trasporto, recupero o smaltimento impropri dei rifiuti;
- il funzionamento illegale di un impianto in cui si svolge un’attività pericolosa o in cui sono immagazzinate sostanze o preparati pericolosi;
- abbattimento, distruzione, detenzione o commercio di specie animali o vegetali selvatiche protette;
- produzione, importazione, esportazione, commercializzazione o uso di sostanze che riducono lo strato di ozono.
Messaggi chiave del rapporto
La relazione di Europol approfondisce le principali tipologie di reati ambientali indagati nell’UE, in particolare i reati in materia di rifiuti e inquinamento, il traffico di animali selvatici, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, i reati forestali e il commercio illegale di animali da compagnia.
Un’attenzione particolare è rivolta al cambiamento climatico, che funge da fattore di spinta e attrazione per la criminalità organizzata. La crescente scarsità di risorse naturali provocherà probabilmente interessi della criminalità organizzata in termini di profitto rispetto alla loro futura assegnazione.
I messaggi chiave che emergono dal rapporto sono:
- La maggior parte degli attori della criminalità ambientale sono opportunisti imprenditori legali / operatori che decidono di aumentare le loro possibilità di profitto istituendo un’impresa criminale. Queste reti sono principalmente composte da associati di basso livello che operano sotto il comando di pochi leader, e si trovano lontano dalle attività criminali.
- Per il riciclaggio dei proventi illeciti, i criminali utilizzano principalmente le stesse imprese legali in cui operano (ad es. imprese di gestione dei rifiuti, negozi al dettaglio, società di pesca, ecc.). La frode documentale, l’abuso di discrepanze nella legislazione e la corruzione diffusa sono le pietre angolari dell’infrastruttura della criminalità ambientale.
- Le reti criminali dell’UE si rivolgono sempre più all’Europa centrale e orientale per il traffico di rifiuti illeciti prodotti nell’Europa occidentale. Al di fuori dell’UE, i trafficanti europei si rivolgono principalmente al Sud-Est asiatico come destinazione per i rifiuti di plastica illeciti e le navi fuori uso, e all’Africa per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
- L’UE funge da hub per il traffico mondiale di animali selvatici. È la principale destinazione per la fauna selvatica, ma è anche un punto di origine per la fauna endemica trafficata in altri continenti.
- I rifiuti connessi alla produzione di droghe sintetiche e di precursori di droghe sintetiche sono una delle principali fonti di danno ambientale legato alla criminalità organizzata nell’UE.
- I truffatori dell’UE offrono sempre più investimenti interessanti su progetti legati alla tutela dell’ambiente (investimenti verdi), persuadendo le vittime a investire in fondi sostenibili. Le reti criminali sfruttano anche i sistemi di certificazione energetica e i sistemi di scambio di emissioni e questa attività fraudolenta è destinata ad aumentare.
- Una delle principali sfide per l’applicazione della legge rimane l’identificazione delle reti criminali dietro i reati ambientali. Gran parte delle attività di criminalità ambientale sono svolte da imprese legali, rendendo questi reati meno visibili. Le attività sono spesso rapidamente aperte e sciolte e le rotte commerciali cambiano frequentemente. Questo indica l’adattabilità delle reti criminali e la loro tendenza a utilizzare schemi innovativi per nascondere le loro operazioni