Citizen science Fiumi e laghi

Un’esperienza di citizen science per il monitoraggio delle acque del Tevere

Abbiamo visto in più occasioni esperienze di citizen science. La Citizen Science è la partecipazione di cittadini in rete o in gruppi organizzati nelle attività di raccolta di dati e produzione di informazioni, attraverso misurazioni, stime, modelli, osservazioni, valutazioni, interpretazioni o elaborazioni, con l’obiettivo di ampliare la consapevolezza personale e la conoscenza scientifica della dinamiche di cui si è partecipi e dei fenomeni ad esse connessi.

Questa volta segnaliamo una esperienza molto interessante realizzata a Roma.

L’Onlus A-Sud con il sostegno del Programma Periferie Capitale della Fondazione Charlemagne ha avviato il progetto RomaUP (Reti Organizzate per Monitoraggio Ambientale Urbano Partecipato), un’iniziativa che mira ad aumentare la capacità di incidenza comunicativa e politica delle realtà attive per la difesa dell’ambiente e degli spazi pubblici nella città di Roma.

In particolare è stato realizzato uno studio pilota di monitoraggio ambientale civico nel fiume Tevere. Monitoraggio che non vuole sostituirsi a quello ufficiale realizzato dall’Agenzia regionale di protezione ambientale del Lazio, che non va visto come “concorrenziale” – non a caso nel rapporto finale vengono proprio citati i risultati di quel monitoraggio – ma come una modalità integrativa che è estremamente importante perchè contribuisce a far crescere la consapevolezza delle persone sulle problematiche dei monitoraggi e su tanti aspetti ambientali poco conosciuti.

Di particolare interesse nel Report Finale. Monitoraggio del Fiume Tevere nell’Area Metropolitana. (Relazione tecnica a cura della coordinatrice scientifica dott.ssa Bruna Gumiero) i riferimenti alle problematiche davvero poco note determinante dai cosiddetti inquinanti emergenti e del fatto che gli attuali impianti di trattamento delle acque reflue sono in grado di rimuovere solo parzialmente i contaminanti emergenti. (citando anche in questo caso il rapporto prodotto da un’ARPA, quella lombarda in collaborazione con vari istituti universitari).

Il progetto si è sviluppato per un anno di lavoro, in cui l’associazione A Sud insieme a numerosi cittadini ha monitorato mensilmente il fiume in 8 punti all’interno del tratto urbano di Roma: dal potabilizzatore di Roma nord fino al depuratore di Roma sud, cercando sostanze organiche e inorganiche.

I risultati delle analisi di laboratorio effettuate mostrano che la maggiore criticità riguarda la presenza di sostanze organiche (ammonio ed escherichia coli); in alcune circostanze è stata inoltre rilevata la presenza di glifosato e AMPA (trovati in un caso  in quantità molto rilevanti): si tratta di un erbicida e del suo metabolita, classificato dall’AIRC come probabile cancerogeno. (vedi I pesticidi in fiumi e laghi italiani e SINTAI: il portale delle acque di Ispra)

Tutti i dati del monitoraggio sono pubblicati con licenza aperta, CC BY 4, e quindi liberamente riutilizzabili.

La mappa dei punti di campionamento

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