Ambiente e salute in 100 secondi Salute e ambiente

Giustizia Ambientale: Intervista a Roberto Pasetto

Roberto Pasetto, Reparto di Epidemiologia Ambientale e Sociale, Dipartimento Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità intervistato da Katia Damiani e Renée Sbano, del corso in Marketing sociale presso l’Università degli studi di Bologna.

Continua la collaborazione con Giuseppe Fattori, che nell’ambito delle attività di insegnamento del marketing sociale presso l’Università degli studi di Bologna, ha promosso l’iniziativa “Ambiente e salute in 100 secondi” – realizzata in collaborazione anche con ISDE Italia -, brevi interviste curate dagli studenti del corso di Marketing sociale UNIBO e pagine di approfondimento sui temi di Agenda 2030 e One Health per lo sviluppo sostenibile.

Katia Damiano: Mi chiedevo qual è il significato della giustizia ambientale e quali sono le sue origini

Roberto Pasetto: La giustizia ambientale si riferisce alla distribuzione dei rischi e dei benefici di natura ambientale. Vi è ingiustizia ambientale quando questi rischi sono distribuiti in modo iniquo tra gli individui, le popolazioni e le comunità.  Un esempio viene fuori dalla nascita di questo concetto. La giustizia ambientale infatti nasce negli Stati Uniti d’America all’inizio degli anni ’80, come frutto delle ribellioni nelle comunità di ‘black American’ che protestavano per l’iniqua distribuzione dei rischi associati ai siti industriali nei loro territori; quegli stessi rischi non venivano posti nelle comunità dei cosiddetti ‘bianchi’.

 Renée Sbano: Perché la dimensione della comunità locale è rilevante nella promozione della giustizia ambientale

Roberto Pasetto: Facciamo riferimento ai siti contaminati e pensiamo alla comunità di Taranto, alle comunità che vivono nella terra dei fuochi. La comunità è caratterizzata da un insieme di individui che condividono un territorio, che hanno relazioni sociali, che hanno norme e valori spesso comuni, e che hanno una comune amministrazione e, in quei casi, possono condividere i rischi associati ai siti contaminati. A livello delle stesse comunità si può intervenire per contrastare queste iniquità, queste ingiustizie, ad esempio attraverso il rafforzamento delle capacità di comunità che porta a rendere a loro il potere di combattere contro le ingiustizie ambientali.

Per approfondire:

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