Edilizia sostenibile Energia Kyoto Club

La Direttiva “Case Green”: un’occasione per rilanciare il Paese con un’edilizia sostenibile, accessibile e inclusiva

Trasformare il patrimonio edilizio italiano in chiave sostenibile non è solo un obiettivo ambientale, ma una leva economica e sociale per modernizzare il Paese. È quanto emerso dal convegno “Idee per lo sviluppo e il finanziamento di un’edilizia sostenibile, efficiente e accessibile a tutti”, organizzato a Roma da Kyoto ClubKnauf Insulation Italia e ECCO – il think tank italiano per il clima.

Politica, imprese, ricerca e società civile si sono confrontate sulle strategie per dare piena attuazione alla Direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD), conosciuta come Direttiva “Case Green”, e per individuare nuovi strumenti di finanziamento che rendano la transizione energetica socialmente giusta e sostenibile nel tempo.

Una sfida economica e sociale

In Italia la povertà energetica riguarda oltre 2 milioni di famiglie, pari al 9% del totale nazionale. Un dato che mette in luce la necessità di interventi strutturali, capaci di ridurre i consumi, alleggerire le bollette e migliorare il comfort abitativo, soprattutto per le fasce più vulnerabili.

Secondo Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, la Direttiva “Case Green” rappresenta «un’occasione unica per modernizzare il nostro vetusto patrimonio edilizio, unendo crescita economica, giustizia sociale e tutela ambientale».
Ferrante ha sollecitato il Parlamento a un recepimento ambizioso della direttiva europea, ricordando che «la legge di delegazione europea in discussione alla Camera non include ancora l’EPBD, una grave dimenticanza che va subito corretta».

Politiche strutturali per una transizione socialmente efficace

La ricercatrice Francesca Andreolli, di ECCO, ha illustrato i dati che mostrano come il settore civile – residenziale e terziario – sia responsabile di circa il 50% dei consumi energetici nazionali e di un quinto delle emissioni di gas serra.
Nonostante un calo del 18% nel consumo di gas tra il 2021 e il 2024, le emissioni complessive del comparto restano stabili: segno, ha spiegato, che «le misure di incentivo finora adottate sono state frammentarie e non strutturali».

Serve dunque una strategia coerente e duratura, che superi la logica dei bonus temporanei per introdurre meccanismi progressivi di detrazione calibrati in base alle prestazioni energetiche, alla tipologia di edificio e alla condizione economica delle famiglie.
Andreolli ha sottolineato anche la necessità di «un sistema di monitoraggio costante dell’efficacia degli strumenti e di un piano di lungo periodo che integri l’efficienza energetica con la giustizia sociale e la sicurezza economica».

I modelli europei: Francia e Spagna mostrano la via

Ferdinando Cattaneo, di Knauf Insulation Italia, ha analizzato le strategie già adottate in altri Paesi europei per attuare la Direttiva “Case Green”.
In Francia, il programma Ma Prime Rénov’ finanzia interventi di riqualificazione con contributi fino all’80% delle spese per le famiglie a basso reddito e bonus aggiuntivi per chi esce dalle classi energetiche peggiori. Per il solo 2025, sono previsti 2,5 miliardi di euro di investimenti.
In Spagna, il programma Programa de ayuda a la rehabilitación dispone di 3,2 miliardi di euro e incentivi fino al 65% dei costi per riqualificazioni che riducono i consumi di almeno il 50%.

Due modelli che, ha sottolineato Cattaneo, «uniscono incentivi diretti, inclusione sociale e un sistema di verifica basato sulle prestazioni reali». L’Italia – ha concluso – potrebbe trarne ispirazione per definire un sistema di incentivi stabile e trasparente, capace di sostenere famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni.

Innovazione industriale e ruolo della domanda pubblica

Una visione innovativa è arrivata da Thomas Miorin, fondatore del centro di innovazione Edera e responsabile del programma Energiesprong Italia, che propone un approccio industriale alla riqualificazione energetica.
Il metodo si basa su interventi prefabbricati a energia zero, installati in tempi ridotti e con garanzia di prestazioni per trent’anni.

In Europa, Energiesprong ha già realizzato oltre 20.000 riqualificazioni, riducendo i costi del 40% e i tempi del 50%. In Italia, il progetto pilota di via Russoli a Milano, realizzato con Azienda Lombarda Edilizia Residenziale, ha coinvolto 187 alloggi popolari, integrando interventi di isolamento, impianti fotovoltaici, coperture verdi e sistemi di contabilizzazione dei consumi.

Miorin ha ricordato che la vera leva per scalare questi modelli è la domanda pubblica: «Serve un volume iniziale di riqualificazioni per creare economia di scala e abbattere i costi. Con il supporto di ENEA ed Eurac, stiamo lavorando per estendere il modello anche a Roma e Vicenza, creando un centro nazionale di supporto tecnico per la pubblica amministrazione».

Dall’edilizia accessibile alla rigenerazione urbana

Portando esempi concreti di edilizia sociale sostenibileCecilia Hugony, vicepresidente di Assimpredil-Ance e amministratrice delegata di Teicos Group, ha illustrato il progetto “Demostene 10” del Comune di Milano, che punta a realizzare 10.000 nuovi alloggi in affitto a canone calmierato (80 euro al metro quadrato all’anno) attraverso la rigenerazione di strutture esistenti.

L’iniziativa, ha spiegato Hugony, dimostra che è possibile coniugare sostenibilità ambientale, qualità architettonica e accessibilità economica, trasformando edifici dismessi in spazi abitativi efficienti, confortevoli e integrati con il tessuto urbano.

Un piano nazionale per riordinare e stabilizzare gli incentivi

Sul fronte delle politiche pubbliche, Virginio Trivella, coordinatore del comitato tecnico scientifico della Rete IRENE, ha lanciato una proposta di riordino degli incentivi per l’efficienza energetica, basata su principi di stabilità, equità e trasparenza.
Trivella ha suggerito di riformare il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica trasformandolo in un vero e proprio hub di regia interministeriale, capace di coordinare fondi europei, risorse statali e capitali privati attraverso meccanismi di garanzie pubbliche e blending finanziario.

Ha inoltre proposto un “strumento ponte” per il 2026, destinato a sostenere gli interventi condominiali ad alta efficienza, con contributi fino al 50% dei costi e criteri rigorosi di misurazione delle prestazioni.

Un’occasione per l’Italia

Dal confronto è emersa una visione condivisa: la Direttiva “Case Green” non è un vincolo imposto da Bruxelles, ma un motore di innovazione e benessere per cittadini, imprese e amministrazioni.
Un piano nazionale di riqualificazione profonda degli edifici può creare occupazione qualificata, ridurre le disuguaglianze e migliorare la salute delle persone, oltre a contribuire in modo decisivo alla decarbonizzazione del Paese.

L’Italia dispone delle competenze tecniche, della filiera industriale e dell’esperienza per guidare questa trasformazione: serve ora una visione politica stabile, inclusiva e di lungo periodo.
Perché, come ha ricordato Ferrante, «solo investendo nella qualità del costruito potremo unire crescita economica, giustizia sociale e tutela ambientale. Le “case verdi” non sono un obbligo: sono il futuro che vogliamo costruire».

Francesca Andreolli – Ricercatrice Senior Energia ed Efficienza Energetica, ECCO Think Tank
Una strategia per l’acciaio nella prospettiva della decarbonizzazione – Case Italia: una transizione socialmente efficace

Ferdinando Cattaneo – Public Affairs & Technical Marketing Manager, Knauf Insulation Italia
Strategie di lungo termine di riqualificazione degli edifici residenziali

Cecilia Hugony – Vice Presidente Assimpredil-Ance, Portavoce Renovate ItalyAmministratrice Delegata, Teicos Group
Edilizia sostenibile, efficiente e accessibile a tutti – Casi studio ed esperienze concrete

Thomas Miorin, Founder & CEO Edera/Energiesprong Italia
Innovare l’edilizia per democratizzare l’ambiente costruito: il ruolo della domanda pubblica

Virginio Trivella – Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico Rete IRENE; Consigliere Delegato all’Efficienza Energetica Assimpredil Ance con delega all’efficienza energetica
Idee per un piano di riordino degli incentivi pubblici

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