Ambiente e salute Qualità dell'aria

L’inquinamento dell’aria resta la minaccia più grave alla salute globale

Secondo l’ultimo rapporto dell’Air Quality Life Index (AQLI) 2025, le polveri sottili (PM2.5) rimangono la principale minaccia esterna alla salute umana: riducono l’aspettativa di vita più di alcol, incidenti stradali, malnutrizione e persino più di HIV/AIDS.

I numeri globali

  • Nel 2023 la concentrazione media globale di PM2.5 è aumentata dell’1,5% rispetto al 2022, arrivando a 24,1 µg/m³, quasi 5 volte oltre il limite OMS di 5 µg/m³.
  • Se il mondo rispettasse il limite OMS, ogni persona guadagnerebbe in media 1,9 anni di vita, pari a 15,1 miliardi di anni complessivi.
  • L’impatto sulla salute è paragonabile al fumo e supera di molte volte altri rischi noti: 4 volte l’alcol, 5 volte gli incidenti stradali o l’acqua non sicura, 6 volte l’HIV/AIDS.

Tendenze regionali

  • Nord America: incendi record in Canada hanno portato al peggior dato dal 1998; oltre il 50% dei canadesi ha respirato aria sopra gli standard nazionali. Negli USA il peggior livello dal 2011.
  • Sud Asia: resta la regione più inquinata al mondo. In India un abitante medio vivrebbe 3,5 anni in più con aria pulita; a Delhi il guadagno potenziale sarebbe di 8,2 anni.
  • Cina: dopo dieci anni di calo, lieve aumento (+2,8%); nonostante progressi, la popolazione respira ancora aria 8 volte oltre i valori OMS.
  • Europa: miglioramenti costanti (-31,5% rispetto al 1998), ma in Italia e in Europa dell’Est la situazione resta critica. A Milano si potrebbero guadagnare 1,4 anni di vita con valori entro i limiti OMS.
  • Africa: in Camerun e Congo, l’inquinamento da PM2.5 riduce la vita di oltre 2,7 anni, più di malaria e HIV/AIDS messi insieme.

Il ruolo dell’informazione

Il rapporto sottolinea come la disponibilità di dati affidabili sull’aria sia decisiva per stimolare azioni politiche e comportamenti individuali. Negli USA, in Cina e in Polonia la trasparenza ha portato a leggi più severe e cali significativi delle emissioni. Tuttavia, ancora 5,5 miliardi di persone vivono in Paesi con monitoraggi insufficienti.

Un impegno globale

Per colmare questo divario, l’EPIC Air Quality Fund ha avviato reti di monitoraggio in 19 Paesi poco osservati, dall’Africa al Pakistan, portando per la prima volta dati alla popolazione e ai governi.

Il messaggio dell’AQLI è chiaro: respirare aria pulita non è solo un diritto, ma una questione di anni di vita guadagnati. La lotta all’inquinamento atmosferico è parte integrante della giustizia ambientale e della transizione ecologica.

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