Abbiamo visto nel precedente articolo I rifiuti urbani nelle regioni italiane nel 2022 la situazione a livello nazionale e regionale nel 2022 e negli anni precedenti, fino al 2010. In questo articolo esaminiamo la situazione per lo stesso arco temporale riguardo alla dimensione territoriale delle province / città metropolitane e dei comuni, con un particolare focus su quelli con più di 25.000 abitanti.
I dati provinciali
A livello provinciale, nel 2022 tre province emiliano-romagnole, Reggio Emilia, Ravenna. e Piacenza hanno registrato una produzione pro-capite annua superiore ai 700 kg per abitante, altre 8 province sopra i 600 kb/ab, a parte Aosta, tutte delle due regioni a cavallo dell’Appennino tosco-emiliano. Quattordiciinvece le province con una produzione pro-capite inferiore ai 400 kg/ab, tutte del Sud, con il minimo d Enna (335 kg/ab). Sono 30, invece, le province che si collocano in una fascia medio-alta (500-600 kg/ab) e 52 in una medio-bassa (400-500 kg/ab).
Guardando la tabella interattiva che segue si vede che la produzione di rifiuti urbani sembra ricalcare l’idea che in generale si ha di un Paese diviso in due, con un centro-nord con maggiore disponibilità di ricchezza, che “produce” anche più rifiuti, ed un sud meno sviluppato e più “povero”, ma anche più frugale nella produzione di rifiuti.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata battistrada è la provincia di Treviso, con l'89%, ma altre sei province superano l'ottanta per cento di differenziata. Complessivamente nel 2022 sono state 66 su 107 le province che hanno raggiunto e superato la quota del 65%. Vi sono poi altre 35 province che si colllcano fra il 50 ed il 65%, quindi con la possibilità di superare l' "asticella" fissata dalle norme.
Per 6 province poi la situazione è davvero complessa, collocandosi al di sotto del 50%. Maglia nera di questo gruppo di province "reprobe" è il fanalino di coda Palermo con un imbarazzante 34,9%, ma in una situazione poco migliore ci sono altre grandi città, soprattutto del sud (Crotone, Reggio Calabria, Foggia, Catania) e anche del nord (Trieste). Tre grandi città, Genova, Napoli e Roma sono poco sopra il 50%.
I dati comunali
Analizzando la situazione per gli oltre 7.900 comuni italiani(i dati puntuali 2022 sono disponibili nella mappa interattiva), si ha la conferma di una minore produzione pro-capite di rifiuti urbani in generale nel sud Italia, anche se arrivando al dettaglio comunale si apprezzano differenze anche molto significative. Comunque in oltre 5.600 comuni italiani nel 2022 si sono prodotti meno di 500 kg/abitante anno e in meno di mille di essi si è superata la quota dei 600 kg pro-capite. Anche a questo livello di dettaglio sono i comuni emiliano-romagnoli, toscani e liguri i più “produttivi”.
I dati comunali della raccolta differenziata mostrano l'eccellenza della Sardegna per la quale solamente 7 comuni su 377 non raggiungono il 65% di differenziata, ma il comune con una percentuale minore registra un 56,3%, comunque molto vicino al target. Nel 2011 i comuni che si collocavano al di sopra del 65% erano il 17,2%. Questo dimostra che se c'è la volonta di agire è possibile raggiungere obiettivi davvero importanti.
Nella seguente tabella interattiva (è possibile ordinarla cliccando sulal intestazione di ogni campo e ricercare una singola città con l'apposito campo "di ricerca"cerca") sono visibili i dati relativi ai 330comuni che nel 2021 avevano più di 25mila abitanti. Vediamo che 6 comuni registrano più di 800 kg/ab di rifiuti prodotti nel 2022 In diversi casi si tratta di realtà con una forte componente turistica (Cervia, Jesolo, Cesenatico, ecc.) ma fra di essi ce ne sono anche senza questa caratteristica. Meriterebbe un approfondimento ad hoc una realtà che troviamo in questa fascia di produzione (Correggio - RE) ma anche in testa alla classifica dei comuni con una percentuale di differenziata maggiore, addirittura il 90%.

