L’EEA indica la strada: solare ed eolico, elettrificare trasporti e riscaldamento, ridurre la dipendenza da gas e petrolio.
L’Unione europea si trova in un momento cruciale della propria transizione energetica. Il nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA), “Renewables, electrification and flexibility – For a competitive EU energy system transformation by 2030” , sottolinea come, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, sia indispensabile un’accelerazione decisa già entro il 2030. Il documento è disponibile integralmente sul sito dell’EEA: Scarica il rapporto qui.
Progressi e nuove sfide
Negli ultimi decenni l’Europa ha dimostrato che il cambiamento è possibile. Dal 1990 le emissioni di CO₂ nel settore elettrico sono diminuite del 37% e nel 2020 l’UE ha raggiunto gli obiettivi climatici prefissati. Ma non basta: oggi il sistema energetico resta ancora dipendente per il 70% da petrolio, gas e carbone, con oltre un terzo dell’energia persa sotto forma di calore disperso. In più, il 98% del gas e del petrolio consumati negli Stati membri viene importato, rendendo il continente vulnerabile alle tensioni geopolitiche e alle oscillazioni dei prezzi.

La centralità delle rinnovabili
Secondo il rapporto, la via più rapida e conveniente per la decarbonizzazione passa dall’espansione massiccia di solare ed eolico. Entro il 2030 le rinnovabili dovranno coprire almeno il 42,5% del mix energetico europeo, triplicando la capacità installata rispetto al 2022. Se l’obiettivo sarà centrato, i prezzi all’ingrosso dell’elettricità potrebbero diminuire fino al 57% rispetto al 2023, rafforzando competitività e sicurezza energetica. Ma ciò richiederà ingenti investimenti in reti elettriche moderne, sistemi di accumulo e soluzioni di flessibilità per integrare una produzione rinnovabile variabile.
Elettrificazione ed efficienza
L’elettricità è destinata a diventare il principale vettore energetico: dovrà salire dal 22% dei consumi finali nel 2022 al 32% nel 2030 e oltre il 50% nel 2050. Ciò significa sostituire progressivamente i combustibili fossili nel riscaldamento e nei trasporti. Per gli edifici, la diffusione delle pompe di calore e la riqualificazione profonda del patrimonio edilizio possono triplicare l’efficienza rispetto al gas tradizionale. Nei trasporti, la crescita dei veicoli elettrici deve accompagnarsi a politiche di mobilità attiva e collettiva, investendo in ciclabilità, ferrovia e trasporto pubblico.
Politiche e segnali coerenti
Il rapporto avverte che le politiche energetiche europee restano ancora contraddittorie: nel 2022 e 2023 i sussidi ai combustibili fossili hanno toccato livelli record, mentre gli incentivi alle rinnovabili sono diminuiti. Per rendere l’elettricità più conveniente e attraente, servono segnali chiari e coerenti: eliminare i sussidi fossili, rivedere la tassazione in base al contenuto energetico reale, introdurre tariffe dinamiche per attivare la domanda e rafforzare strumenti come i contratti per differenza e gli accordi di acquisto di energia verde.

Giustizia sociale e coinvolgimento dei cittadini
La transizione non è solo tecnologica ma anche sociale. L’EEA richiama la necessità di programmi mirati per sostenere le fasce vulnerabili, promuovere comunità energetiche e rafforzare le competenze delle autorità locali, chiamate a guidare cambiamenti senza precedenti nei territori. Campagne di alfabetizzazione energetica e un dialogo costante con la cittadinanza saranno essenziali per costruire consenso e fiducia verso una trasformazione che deve essere rapida, giusta e inclusiva.
Mobilità: il cuore della sfida europea
Il settore dei trasporti rappresenta ancora il 35% delle emissioni energetiche totali dell’UE ed è quello che ha mostrato i progressi più lenti nella riduzione delle emissioni (-5% dal 2005 al 2022). Per centrare gli obiettivi 2030 sarà necessario moltiplicare per sette il ritmo delle riduzioni annuali rispetto agli ultimi quindici anni.
Il rapporto EEA individua tre direttrici principali:
- Accelerare la diffusione dei veicoli elettrici
Le auto elettriche presentano un’efficienza “tank-to-wheel” fino al 90%, contro appena il 20% dei motori a combustione. Sussidi mirati, contratti di acquisto agevolati e l’elettrificazione delle flotte aziendali sono strumenti cruciali per colmare il divario di costo iniziale con i veicoli convenzionali. - Investire in infrastrutture per la mobilità sostenibile
L’elettrificazione non può prescindere da una rete capillare di colonnine di ricarica e da un miglioramento delle infrastrutture per la mobilità attiva. Piste ciclabili, marciapiedi sicuri e nodi di interscambio facilitano lo shift verso camminare, pedalare e usare il trasporto collettivo. - Potenziare ferrovia e trasporti a basse emissioni
Il rapporto raccomanda investimenti strategici in ferrovia e navigazione interna, indispensabili per ridurre l’uso del trasporto su gomma a lunga distanza. Parallelamente, occorre finanziare soluzioni intermodali per l’“ultimo miglio”, rendendo più fluido il passaggio da treno a bici, bus o car-sharing elettrico.
Oltre agli aspetti tecnici, il documento richiama anche la dimensione sociale: per favorire l’accettazione pubblica servono campagne di informazione e programmi educativi che colmino i gap di “literacy energetica” e contrastino la disinformazione. In altre parole, la transizione della mobilità non sarà solo una questione di tecnologie e infrastrutture, ma di fiducia e partecipazione dei cittadini.

Edifici e settore residenziale: l’elettrificazione che fa risparmiare energia
Il comparto residenziale e dei servizi pesa per circa il 13% delle emissioni energetiche dell’UE e rappresenta un ambito chiave per l’efficienza. Tra il 2005 e il 2022 le emissioni del settore si sono ridotte del 32%, ma per rispettare i target 2030 occorre raddoppiare il ritmo di riduzione annua.
Il rapporto EEA individua alcune priorità decisive:
- Pompe di calore e elettrificazione del riscaldamento
La sostituzione delle caldaie a gas e a gasolio con pompe di calore può triplicare l’efficienza energetica: per ottenere lo stesso servizio termico servono circa 30 unità di energia elettrica invece di 100 unità di gas. È una misura capace di ridurre sia consumi sia emissioni. - Riqualificazione profonda degli edifici
Gran parte del patrimonio edilizio europeo è inefficiente. Interventi di isolamento, doppi vetri e sistemi intelligenti di gestione dei consumi possono abbattere la domanda energetica fino al 50%. Le direttive europee puntano a “edifici a emissioni zero” entro il 2050, con tappe intermedie già al 2030. - Efficienza e circolarità nei materiali
La decarbonizzazione non riguarda solo l’uso dell’energia ma anche i materiali impiegati. L’EEA raccomanda l’adozione di modelli circolari (riuso, riciclo, riduzione dei rifiuti da costruzione) per abbassare l’impronta di CO₂ del settore edilizio. - Incentivi e protezione sociale
Per rendere gli investimenti accessibili, occorrono programmi mirati di sostegno economico, in particolare per le famiglie vulnerabili. Bonus fiscali, fondi europei e strumenti finanziari innovativi possono aiutare i cittadini a compiere il salto verso abitazioni più efficienti.
Secondo il rapporto, il settore residenziale ha un potenziale enorme di riduzione dei consumi: accelerare la riqualificazione e l’elettrificazione degli edifici significherebbe abbattere fino a un quarto della domanda complessiva di energia dell’UE, con benefici diretti su bollette, salute e qualità dell’aria.


