Con una serie di articoli pubblicati nei mesi successivi all’alluvione del 2 novembre 2023 (esattamente due anni fa) di Campi Bisenzio – la città in cui abito – abbiamo cercato di “mettere in fila” dati e informazioni disponibili (pioggia caduta, dati idrometrici, aree pericolosità alluvione, consumo di suolo, pianificazione interventi prevenzione alluvioni, Piano strutturale Campi Bisenzio, Sistema allerta-meteo, manutenzione corsi d’acqua) con l’intento di condividere “conoscenze” utili, piuttosto che “idee preconcette” o “verità inappellabili precostituite”.
Consapevoli che in un’epoca dominata dall’intensificarsi della crisi climatica, gli eventi cosiddetti “estremi”, quali piogge torrenziali (più di 100 mm di acqua piovuta in poche ore e concentrate in zone ristrette – Crisi climatica: la tempesta “condominiale”, un nuovo fenomeno atmosferico) si ripetano ormai con grande frequenza, è indispensabile concentrare l’attenzione sulle opere dette di “mitigazione” del rischio.
Certamente sono indispensabili le azioni per mettere in sicurezza gli argini dei fiumi, come ha fatto la Regione Toscana – attraverso il Consorzio di Bonifica – dopo l’alluvione del 2023 sul corso del Bisenzio e della Marina, e come indica lo studio per la valutazione del rischio idraulico da collasso arginale affidato da Confindustria Toscana Nord a Enio Paris, professore emerito di Idraulica dell’Università di Firenze e membro del Comitato tecnico-scientifico della Regione Toscana per i nuovi approcci alla riduzione del rischio idraulico, e all’ingegner David Settesoldi.
Ma, subito dopo, in un territorio così antropizzato come quello del comune di Campi Bisenzio, gli altri interventi necessari per mettere il sicurezza il territorio (o almeno abbattere i rischi alluvionali) sono le casse di espansione (aree di laminazione).
Avevamo visto nell’articolo sulla pianificazione degli interventi per prevenire gli eventi alluvionali che nel Piano di gestione del rischio di alluvioni, predisposto dalla Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, sono previste numerose “Misure di protezione” che interessano il territorio di cui stiamo parlando.
In particolare segnaliamo di nuovo (nell’articolo citato sopra sono indicate tutte le misure previste) gli interventi previsti prevalentemente a monte dell’abitato di Campi Bisenzio, relativi a:
- Aree di laminazione nel bacino del Bisenzio (cod. ITN002-N024 – tipologia M32)
- autorità responsabile: Regione Toscana e Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno
- stato di attuazione: NS – Not started: la misura non è stata avviata
- priorità numerica: 0,4
- priorità: Critical (critica)
- punteggio (MCA_score): 816
- costo: 2.500.000 €
- costo/beneficio (costo/punteggio): 3064
- [in questa misura sono accorpate anche le misure ITN002-P027, ITN002-P036 previste nel Piano relativo al ciclo 2015-2021]
- [comprende la cassa di espansione di Villa Montalvo, Fornello, Ponte alla Baccellina, San Mauro, Villa Flori, Il Pino]
- Interventi strutturali di laminazione delle piene nel bacino del Bisenzio (cod. ITN002_ITCABD_FRMP2021A_018 – tipologia M32)
- autorità responsabile: Regione Toscana e Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno
- stato di attuazione: POG – la misura è in preparazione (es. in corso di progettazione)
- priorità numerica: 0,6
- priorità: High (alta)
- punteggio (MCA_score): 1142
- costo: 5.441.500 €
- costo/beneficio (costo/punteggio): 4763
- [Nata dalla riorganizzazione delle misure ITN002-P027, ITN002-N027 e ITN002-N037 previste nel Piano relativo al ciclo 2015-2021]
- [comprende Cassa di espansione Mezzana (PO), il Cliliegio, Capalle B2, San Giusto, ]


Da una ricerca effettuata su informazioni disponibili online non sembrerebbe che fossero stati compiuti passi avanti (progettazione, stanziamenti fondi, ecc.) per passare dalla pianificazione alla realizzazione di queste opere.
Sarebbe interessante però avere notizie aggiornate da parte delle autorità competenti (il Sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, l’Assessora uscente all’Ambiente della Regione Toscana, Monia Monni [che all’indomani dell’alluvione ebbi modo di intervistare] e dal Presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, Paolo Masetti.

