Con questo articolo continuiamo la collaborazione con Pillole di Tram, di cui abbiamo pubblicato una serie di articoli. Questa volta il tema trattato è il ritorno del tram a Bologna.
Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), predisposto in collaborazione fra la Città Metropolitana ed il Comune di Bologna, è stato approvato definitivamente nel novembre 2019 e ha un orizzonte temporale decennale (2020-2030).
La scelta tranviaria del PUMS 2020-3030
Il PUMS ha previsto un nuovo sistema di trasporto rapido di massa di tipo tranviario per l’area urbana di Bologna integrato con il trasporto pubblico su gomma e con il Servizio Ferroviario Metropolitano (che si estende per 280 km nel territorio della città metropolitana).
L’obiettivo di questo piano, che vede per l’area urbana il tram come mezzo portante principale, è di ridurre entro il 2030 gli spostamenti in città effettuati con l’auto privata (riduzione di circa 37%, pari a 255.700 spostamenti in auto ), e di ridistribuire tali spostamenti verso modalità più sostenibili (bici, piedi e trasporto pubblico); il trasporto pubblico dovrà accogliere più di 90.600 spostamenti. La ridistribuzione e la ripartizione degli spostamenti è chiamata in gergo tecnico shift modale.
Per avere uno shift modale maggiormente orientato al trasporto pubblico serve per l’area urbana di Bologna un mezzo più capiente rispetto agli attuali bus in circolazione nelle direttrici principali, e un mezzo pubblico che risulti più competitivo rispetto all’auto privata. Il tram non solo garantisce una capienza maggiore in grado di accogliere nuovi passeggeri, ma, grazie alla sede protetta e riservata e all’asservimento semaforico, risulta anche maggiormente competitivo sia sui bus attuali sia sull’uso dell’auto, poichè è in grado di garantire agli utenti non solo tempi di viaggio più rapidi rispetto a quelli attuali dei bus, ma soprattutto la certezza di orario: il passeggero opta per il mezzo pubblico se esso gli garantisce di partire e di arrivare a destinazione secondo l’orario indicato. La sede protetta e riservata è il più importante requisito trasportistico che, dando al tram uno spazio di priorità, permette la certezza di orario.
Una rete di quattro linee tranviarie
La nuova rete tranviaria prevista di Bologna è stata organizzata su quattro linee tra loro interconnesse per una estensione complessiva di 57 km:
- Linea Rossa: Terminal Emilio Lepido–Terminal Fiera–Facoltà di Agraria/CAAB
- Linea Verde: Corticella–Deposito Due Madonne
- Linea Gialla: Rastignano–Casteldebole
- Linea Blu: Casalecchio–San Lazzaro
I rami delle 4 linee sono stati individuate considerando le direttrici principali e maggiormente cariche dell’attuale sistema di trasporto pubblico su gomma. A regime si stimano 300mila passeggeri al giorno sulle 4 linee. Il progetto delle linee della rete tranviaria costituisce un’occasione di rigenerazione urbana, di creazione di comunità per le periferie urbane e di coesione territoriale per le aree più esterne a rischio di marginalizzazione.

Con quale criterio si è scelto il tram?
La scelta del mezzo pubblico più idoneo per compiere un determinato tragitto è determinata dalla domanda di mobilità a cui dare risposta, cioè dal numero di passeggeri attuali e in prospettiva. La domanda di mobilità è in funzione della capienza dei mezzi che dovranno rispondere con un’adeguata offerta a tale domanda. Sulla domanda di mobilità si basa il criterio scientifico di dimensionamento dei mezzi, cioè quale mezzo è più idoneo per rispondere alla domanda di passeggeri.

Sulla base del dimensionamento dei mezzi si hanno tre campi di competenza, cioè i campi specifici che individuano il mezzo più efficiente per rispondere a quella domanda di passeggeri.
- Campo di competenza A: arriva fino a 25 mila passeggeri al giorno. Il mezzo idoneo e più efficiente è il bus/filobus.
- Campo di competenza B: da 25 a 120 mila passeggeri al giorno. Questo è il campo del tram.
- Campo di competenza C: oltre i 120 mila passeggeri. Il mezzo idoneo e più efficiente è la metropolitana.
A Bologna le linee portanti del trasporto pubblico (13, 14, 20, 27) si muovono fra i 30 e i 40 mila passeggeri al giorno, per cui il tram si dimostra il mezzo più idoneo per creare un sistema di mobilità pubblica più efficiente e competitivo.
Quale tram arriverà a Bologna?
Il tram di Bologna sarà un metrotram o metrotranvia, una tranvia veloce che viaggia su rotaia in sede protetta e riservata per la maggior parte del suo percorso (circa l’80%) e che avrà l’asservimento semaforico, definito anche verde semaforico, cioè una priorità semaforica al suo passaggio. Il Tram viaggerà quindi prevalentemente su un “marcia-tram”, ovvero una sede rialzata di 5-7 cm, che permetterà di differenziare inequivocabilmente la sede tranviaria dalle altre corsie stradali.


Il tram sarà dotato di batterie in modo da poter viaggiare su alcuni tratti senza la linea aerea di alimentazione, dunque senza fili. Il modello che sarà scelto tramite un bando apposito sarà bidirezionale, cioè con la cabina di guida sia in testa che in coda al veicolo, la cui lunghezza sarà indicativamente compresa fra i 34 e i 36 metri circa.
Fermate accessibili e attraversamenti pedonali

Le fermate saranno parallele alla linea tranviaria: vi saranno fermate centrali, quindi collocate al centro della carreggiata, oppure laterali. Le fermate saranno accessibili da due passaggi pedonali posti alle due testate, cioè i punti di accesso, della fermata, alla quale sarà possibile salire tramite due rampe, che consentiranno così l’accesso con facilità a tutti gli utenti.
Tutte le moderne vetture di tram sono costruite a pianale ribassato. I tram, infatti, non presentano gradini alle porte di entrata e di uscita, così che si può salire/scendere a bordo direttamente allo stesso livello della fermata. Il pianale ribassato consente quindi l’accostamento a raso tra la vettura e la banchina di fermata, senza alcuna barriera architettonica.
Il grande vantaggio dei tram a pianale ribassato, in gergo tecnico tram 100% low-floor, è quello di consentire un accesso facilitato per tutti i passeggeri, specialmente per chi presenta una mobilità ridotta.


Tutti gli attraversamenti pedonali che incrociano il tragitto del tram sono semaforizzati e attrezzati con segnalazione acustica. Tutti gli attraversamenti sono posti a raso: in corrispondenza degli attraversamenti non esiste differenza di quota fra la sede tranviaria e la carreggiata stradale, quindi si attraverserà la strada in maniera sicura grazie al semaforo e senza alcuna barriera architettonica.
La linea rossa e il suo tragitto
La Linea Rossa è la prima linea di tram ad essere realizzata e collega la città di Bologna da Ovest a Est, da Borgo Panigale al Pilastro, passando dal centro storico.
Il tracciato completo è di 16,5 Km e prevede 34 fermate, con una distanza media inferiore ai 500 metri. Ognuna sarà priva di barriere architettoniche, per agevolare salita e discesa a persone con disabilità, anziani e passeggini. I capolinea saranno tre:
1. Marco Emilio Lepido (Borgo Panigale),
2. Michelino (zona Fiera),
3. Facoltà di Agraria (Pilastro).
Partendo dal terminal di Borgo Panigale, il tram della Linea Rossa corre lungo via Emilio Lepido, via Emilia Ponente e Via Saffi (Ospedale Maggiore) fino a Porta San Felice, per poi entrare in centro storico attraverso via San Felice, via Riva Reno, via delle Lame e via Ugo Bassi. Da Piazza Maggiore prosegue verso la stazione ferroviaria percorrendo l’intera via dell’Indipendenza (stabilmente pedonale 7 giorni su 7). Successivamente arriva alla Bolognina attraverso il ponte Matteotti. Da piazza dell’Unità prosegue su via Ferrarese giungendo in viale Aldo Moro. Da qui, un ramo della linea procede verso il polo fieristico (concludendo la corsa nel terminal Michelino), mentre l’altro ramo continua verso il quartiere San Donato, terminando il percorso nel quartiere Pilastro, nei pressi della Facoltà di Agraria (dove è collocato il terzo terminal).
Perchè il tram entra in centro?
Lo scopo del tram è quello di intercettare il maggior numero di passeggeri possibile. Il tram per essere efficace e capillare deve quindi poter servire le zone centrali della città in quanto esse sono grandi poli di attrazione. La domanda di mobilità con origine e/o destinazione centro storico è alta: il tram deve quindi servire tale domanda, in quanto qualunque deviazione farebbe perdere una quota consistente di questa domanda.
Deviare il tram lungo i viali o su eventuali altri tragitti esterni invaliderebbe l’efficacia e la capillarità stessa del tram, oltre ad allungarne i tempi di percorrenza, riducendo la sua competitività rispetto all’auto. La sola deviazione in via Marconi, ad esempio, rispetto ad Indipendenza farebbe ridurrebbe la domanda del 4%.
Via Indipendenza pedonale con il tram è sicura?

Via Indipendenza sarà pedonale più tram dall’intersezione con Via Irnerio, fino all’intersezione con Via Ugo Bassi. Esempi di contesti pedonali con tram sono numerosi nelle città europee, possono essere citati a titolo di esempio la zona della cattedrale di Siviglia e la Bhanhofstrasse di Zurigo. Come mai il tram si inserisce bene nei contesti pedonali? La guida vincolata, cioè il fatto di viaggiare sui binari, permette al tram di seguire un percorso ben individuabile, sia in rettilineo che in curva: il tram ha quindi bisogno di un minor spazio per poter circolare ed essendo vincolato dalle rotaie non può fare manovre brusche, cosa che lo rende adatto a convivere con i pedoni.
Su Via Indipendenza il tram circolerà a velocità ridotta rispetto al resto del tragitto proprio per armonizzarsi meglio con il nuovo contesto pedonale.
La situazione odierna con Via Indipendenza parzialmente pedonale solo nei weekend taglia a metà la rete del trasporto pubblico locale, lasciando di fatto una fetta del centro completamente sprovvista di trasporto pubblico. L’arrivo del tram permette di avere una ricucitura della rete e di servire in modo efficiente il centro senza cambi di percorso in base ai giorni della settimana.
Quale sarà l’impatto della linea rossa sul trasporto pubblico su gomma e sul trasporto privato?
La linea rossa del tram assorbirà il 21 % degli spostamenti sul trasporto pubblico, andando a trasportare indicativamente 80 mila passeggeri per giorno feriale. La domanda di passeggeri, a completamento dell’intera rete composta da 4 linee di tram, così come prospettata nel PUMS, sarà tendenzialmente fra i 100 e i 110 mila passeggeri per giorno feriale.
Riguardo al trasporto privato la linea rossa del tram, grazie all’efficienza e alla competitività data dal mezzo stesso, ridurrà la percorrenza degli spostamenti privati sulla città del 7%, attraendo 15 mila nuovi passeggeri dal trasporto privato a quello pubblico.
Il ruolo del tram è infatti quello di ridistribuire i flussi di traffico verso modalità più dolci e sostenibili di spostamento.
Quando entrerà in funzione il tram?
La Linea Rossa sarà completata entro il 2026, termine tassativo per la conclusione dei lavori della tramvia e delle relative opere. L’opera di cantierizzazione avrà una durata di 45 mesi.
Per chi vuole approfondire
Ulteriori approfondimenti sono disponibili nel sito dedicato del comune di Bologna https://www.trambologna.it e sulla pagina Pillole di tram che ha predisposto un “vademecum Linea rossa”


Le premesse sono ottime.
Ma rimane una domanda – e quindi risposta – fondamentale: quanto costerà il biglietto? Verrà calcolato in base al numero fermate effettuate, oppure farà schifo come l’attuale biglietto tper dell’autobus, dove si paga 2€ sia che uno faccia tre fermate, sia che ne faccia 20?