Abbiamo visto nel precedente articolo Rifiuti Urbani in Italia: Dati 2023 nelle Regioni la situazione a livello nazionale e regionale nel 2023 e negli anni precedenti, fino al 2010. In questo articolo esaminiamo la situazione riguardo alla dimensione territoriale delle province / città metropolitane e dei comuni, con un particolare focus su quelli con più di 25.000 abitanti.
I dati provinciali
A livello provinciale, nel 2023 tre province emiliano-romagnole, Reggio Emilia, Ravenna e Rimini hanno registrato una produzione pro-capite annua superiore ai 700 kg per abitante, altre 8 province sopra i 600 kb/ab, a parte Aosta e Venezia, tutte delle due regioni a cavallo dell’Appennino tosco-emiliano. Dodici invece le province con una produzione pro-capite inferiore ai 400 kg/ab, tutte del Sud, con il minimo di Potenza (340 kg/ab). Sono 36, invece, le province che si collocano in una fascia medio-alta (500-600 kg/ab) e 48 in una medio-bassa (400-500 kg/ab).
Guardando la tabella interattiva che segue si vede che la produzione di rifiuti urbani sembra ricalcare l’idea che in generale si ha di un Paese diviso in due, con un centro-nord con maggiore disponibilità di ricchezza, che “produce” anche più rifiuti, ed un sud meno sviluppato e più “povero”, ma anche più frugale nella produzione di rifiuti.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata battistrada è la provincia di Treviso, con l’89%, ma altre nove province superano l’ottanta per cento di differenziata. Complessivamente nel 2023 sono state 68 su 107 le province che hanno raggiunto e superato la quota del 65%. Vi sono poi altre 28 province che si colllcano fra il 55 ed il 65%, quindi con la possibilità di superare l’ “asticella” fissata dalle norme.
Per 4 province poi la situazione è davvero complessa, collocandosi al di sotto del 45%. Maglia nera di questo gruppo di province “reprobe” è il fanalino di coda Palermo con un imbarazzante 36,7%, ma in una situazione poco migliore ci sono altre grandi città, del sud (Crotone, Foggia e Reggio Calabria); nel nord Trieste e poco sopra il 50 così come tre grandi città, Genova, Napoli e Roma.
I dati comunali
Analizzando la situazione per gli oltre 7.900 comuni italiani(i dati puntuali 2023 sono disponibili nella mappa interattiva), si ha la conferma di una minore produzione pro-capite di rifiuti urbani in generale nel sud Italia, anche se arrivando al dettaglio comunale si apprezzano differenze anche molto significative. Comunque in quasi 5.500 comuni italiani nel 2023 si sono prodotti meno di 500 kg/abitante anno e in poco più di mille di essi si è superata la quota dei 600 kg pro-capite. Anche a questo livello di dettaglio sono i comuni emiliano-romagnoli, toscani e liguri i più “produttivi”.
I dati comunali della raccolta differenziata mostrano l’eccellenza della Sardegna per la quale solamente 5 comuni su 377 non raggiungono il 65% di differenziata. Nel 2011 i comuni che si collocavano al di sopra del 65% erano il 17,2%. Questo dimostra che se c’è la volonta di agire è possibile raggiungere obiettivi davvero importanti.
Fra le grandi città italiane (quelle con più di duecentomila abitanti), solamente Bologna (73%) supera, ampiamente, il limite del 65%.
Nella seguente tabella interattiva (è possibile ordinarla cliccando sulla intestazione di ogni campo e ricercare una singola città con l’apposito campo “di ricerca”cerca”) sono visibili i dati relativi ai 330 comuni che nel 2021 avevano più di 25mila abitanti. Vediamo che 5 comuni registrano più di 800 kg/ab di rifiuti prodotti nel 2023. Si tratta di realtà con una forte componente turistica (Cervia, Jesolo, Cesenatico, Riccione). Meriterebbe un approfondimento ad hoc una realtà che troviamo in questa fascia di produzione (Correggio – RE) ma anche in testa alla classifica dei comuni con una percentuale di differenziata maggiore, addirittura il 91%.

