L’inquinamento atmosferico compromette gravemente la salute e lo sviluppo dei bambini, causando implicazioni fisiche e mentali. Alcuni ricercatori hanno studiato l’uso di infrastrutture verdi specifiche (barriere verdi) in un parco giochi scolastico a Sheffield, Regno Unito, come misura di riduzione dell’inquinamento atmosferico per migliorare l’ambiente dei bambini.
Lo studio ha valutato la qualità dell’aria nell’intervento pre-post e l’ha confrontata con due siti di controllo. Il biossido di azoto (NO2) e il particolato <2,5 μm in termini di dimensioni (PM2.5) sono stati valutati mediante tre metodi: (1) monitoraggio continuo con dispositivi fissi (destagionalizzati); (2) monitoraggio mensile con tubi di diffusione (analisi spaziale); (3) monitoraggio intermittente con un dispositivo mobile all’altezza dei bambini (analisi spaziale).
I risultati destagionalizzati indicano una riduzione del 13% per il NO2 e del 2% per il PM2,5 nel parco giochi della scuola dopo due anni dalla collocazione delle barriere verdi. Ulteriori riduzioni dei livelli di NO2 (25%) sono state osservate durante un periodo di mobilità eccezionalmente basso (primo blocco COVID-19); al contrario dei livelli di PM2,5, che sono aumentati.
Inoltre, sono state osservate e analizzate particelle catturate da una pianta a barriera verde, Hedera helix ‘Woerner’, utilizzando tecniche SEM/EDX al microcopio elettronico. L’analisi degli elementi delle particelle ha suggerito origini naturali e potenziali antropogeniche, potenzialmente segnalando il traffico di veicoli. Nel complesso, le barriere verdi sono un valido strumento complementare per migliorare la qualità dell’aria nelle scuole, con cambiamenti quantificabili e significativi dell’inquinamento atmosferico anche nel nostro sito con vincoli di spazio.