Ambiente Franco Pistono

Una riforma in chiave ecologica della scuola italiana

di Franco Pistono

Ne ho avuto notizia da un’amica importante e attenta, Elisa, con la quale condivido un forte credo, un sentire profondo, una tensione verso un cambiamento culturale necessario e indifferibile, che passi dalle nuove generazioni; il riferimento mi è giunto ieri, ho letto e ho aderito.

Di che si tratta? 

Un documento, un proposito, un’istanza: riformare la scuola italiana in chiave ecologica. 

Una lettera aperta chiama in causa la collettività tutta: ministro dell’istruzione, dirigenti scolastici e organi collegiali, docenti, studenti e studentesse, genitori e società civile, ciascuno invitando a un contributo. 

Tra i firmatari, nomi di spicco, ma ciò che conta è il contenuto, il quale mi ha non solo convinto, ma a tratti emozionato.

Desidero isolare ed evidenziare due passaggi:

  1. Una nuova cultura dovrà avere come fondamento il riconoscimento dell’essere umano come parte integrante della natura. È necessario ripristinare tale rapporto inscindibile che è stato negato dai modelli di vita imposti dall’economicismo, dall’individualismo, dall’avidità. Ciò ha creato una società sempre più competitiva, consumistica ed affetta da una ipertrofia tecnologica ed ora anche digitale, che sta confinando le relazioni fisiche ed emozionali in una dimensione virtuale e avulsa dalla realtà ecosistemica che ci comprende.  
  2. La scuola, anche secondo il mandato costituzionale, non dovrebbe essere finalizzata ad addestrare “risorse” per il mercato del lavoro, ma alla formazione integrale della persona e a un’educazione ecologica e sociale trasformatrice, caratterizzata da un approccio scientifico, letterario e artistico che, superando la parcellizzazione delle discipline, vada verso un sapere connettivo, capace di promuovere la conoscenza delle interrelazioni dell’ecosistema e di generare una coscienza civica e critica consapevole della complessità delle sfide presenti.

L’orizzonte, dunque, è letteralmente trasformativo; per partire, si propone di tenere “lezioni ecologiche, simultanee, coordinate e ripetute in più scuole sparse su tutto il territorio nazionale”.

Il gruppo promotore risponde al nome di Alfabeti ecologici, ispirandosi al titolo dell’omonimo libro di Laura Marchetti che – colpevolmente, mi vien da dire – non ho letto, pur determinato a colmare la lacuna al più presto.

Gli interessati alla chiamata all’azione possono compilare il modulo, mentre chi avesse curiosità può scrivere a alfabeti.ecologici@gmail.com 

I primi risultati del processo verranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà presso la Camera dei deputati lunedì 8 aprile alle ore 10.00, nelle commissioni cultura e ambiente.

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