Edilizia sostenibile Enea

Edilizia sostenibile ed efficientamento energetico

Il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto in dicembre un accordo politico provvisorio sulla proposta di revisione della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici formulata dalla Commissione Europea. La direttiva rivista stabilisce i requisiti di prestazione energetica per gli edifici nuovi e rinnovati nell’UE e incoraggia gli Stati membri a rinnovare il loro patrimonio edilizio. Gli obiettivi principali della revisione sono che entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere edifici a emissioni zero e che entro il 2050 il patrimonio edilizio esistente dovrebbe essere trasformato in edifici a emissioni zero.

La transizione energetica degli edifici italiani

Gli italiani sono i cittadini europei più preoccupati per gli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare per le ondate di calore.

È quanto emerge dallo studio economico realizzato dall’agenzia di comunicazione 89up, in occasione dei triloghi tra Istituzioni europee relativi alle modifiche alla Direttiva Case Green, la direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici. L’indagine mostra i vantaggi economici per l’Europa a fronte della riqualificazione energetica degli edifici e la sensibilità dei cittadini dei principali Paesi a riguardo. 

Il sondaggio, realizzato su un campione rappresentativo di più di 1.000 persone, ha rilevato che il 67% degli Italiani teme che le future ondate di calore ridurranno l’aspettativa di vita dei propri cari, mentre il 76% dei genitori di bambini fino a 6 anni di età è preoccupato dell’impatto che le temperature estreme avranno sulla vita dei propri figli. Più di un quarto degli italiani non è in grado di mantenere la propria abitazione a una temperatura confortevole durante i periodi di temperature estreme: il 30% non riesce durante l’estate, il 26% in inverno. 

Gli Italiani sono particolarmente preoccupati anche per le bollette energetiche: il 71% teme il loro peso economico nei prossimi cinque anni. Due terzi (63%) sono invece favorevoli all’introduzione di requisiti minimi di efficienza energetica per gli edifici più energivori (MEPS) poiché ciò porterà vantaggi finanziari e permetterà di contrastare le ondate di calore. Solo il 20% è contrario all’introduzione di questi requisiti. Infine, dal proprio Governo, gli Italiani preferirebbero un supporto a lungo termine per le riqualificazioni energetiche (51%) anziché un contributo a breve termine per pagare le bollette energetiche (37%). 

Dai dati raccolti emerge inoltre che, per riqualificare entro il 2033 gli edifici più energivori in Italia, servirebbe l’ingente cifra di 56 miliardi di euro, ma che dopo 20 anni dagli interventi si otterrebbe un risparmio energetico pari a 94 miliardi (ovvero, il 68% in più dei costi sostenuti). Un risparmio che potrebbe essere anche superato ponendo obiettivi più ambiziosi. Gli Italiani, secondo quanto evidenzia la ricerca, hanno compreso i benefici derivanti dall’opportunità di riqualificare il parco edilizio nazionale, sia in termini economici sia di comfort e salute. 

Le conclusioni di cui sopra sono supportate anche dai risultati di sei interventi di riqualificazione energetica profonda  così definita dall’UE perché capace di ridurre i consumi di energia di almeno il 60% – che recentemente sono stati effettuati in diversi Paesi europei, tra cui il caso studio di Ca’Granda in Italia. Questi interventi sono stati selezionati da BPIE, Building Performance Institute Europe e la realtà Renovate Europe, un’iniziativa dell’Alleanza europea delle imprese per l’efficienza energetica degli edifici (EuroACE, European Alliance of Companies for Energy Efficiency in Buildings) che mira a ottenere, entro il 2050, una riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio europeo dell’80%. 

Il caso della riqualificazione energetica di Ca’Granda 

Si tratta di un intervento di riqualificazione energetica del costruito che riguarda un complesso di sei torri residenziali degli anni ‘70 in via Cà Granda, a Milano. Complessivamente, le sei torri hanno una superficie abitabile di circa 30.000 mq (ogni torre si sviluppa su 15 piani per un’altezza vicina ai 50 m). I lavori di riqualificazione, avviati per le prime torri a novembre 2021, per una durata pari a 25 mesi, coinvolgono più di 150 addetti per un investimento totale di 35 milioni di euro. Le torri sono tra loro identiche e disposte con una rotazione di 90°; il progetto di intervento riguarda sia l’adeguamento sismico sia l’installazione di 4.200 mq di facciate ventilate con l’obiettivo di un salto di 3 classi, dalla F alla C, per ogni torre. Per le coperture sono invece previsti giardini pensili e impianti fotovoltaici. Con gli interventi attualmente realizzati nella prima fase su quattro delle sei torri (tetto verde in copertura, facciata ventilata su isolamento termico e rinforzi in fibra di carbonio) sono già stati ottenuti importanti risultati: il 62% di risparmio energetico (passando dalla classe energetica F alla C), un incremento della resistenza sismica, un miglioramento dell’estetica delle torri e del comfort interno sia in inverno che in estate. Alla conclusione completa dell’intervento a fine 2025, la centrale termica sarà aggiornata grazie all’installazione di pompe di calore e le torri diventeranno “edifici ad energia quasi zero” (NZEB).

Edifici sostenibili: la percezione degli italiani

Green Building Council Italia (GBC Italia) ha commissionato ad Eumetra la ricerca demoscopica “Edifici sostenibili: la percezione degli italiani”. GBC è un’associazione senza scopo di lucro cui aderiscono imprese, associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile. GBC Italia fa parte del World GBC, una rete di GBC nazionali presenti in più di 70 paesi, che rappresenta la più grande organizzazione internazionale al mondo attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili.

GBC Italia promuove un processo di trasformazione del mercato edile italiano attraverso la promozione del sistema di certificazione di terza parte e dei propri protocolli di certificazione (i sistemi GBC) espressamente sviluppati per le specificità del mercato italiano, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.

Il riconoscimento del ruolo attivo attribuito all’edilizia rispetto alla sostenibilità ambientale è un’evidenza condivisa da oltre il 78% degli intervistatiIl 66% dei cittadini italiani coinvolti nell’indagine, inoltre, ritiene necessario sostenere interventi mirati ad efficientare il proprio immobile, esprimendo una convinta posizione a guardare con concretezza ai temi del vivere sostenibile. Per farlo, ben l’89% gradirebbe aver a disposizione una guida e indicazioni chiare per procedere in questa direzione, in adeguamento anche alle normative europee; così come ampia è la condivisione nel ritenere necessaria l’azione svolta da un soggetto indipendente nel certificare la qualità del lavoro svolto.

Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici

Il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici, redatto da ENEA, per l’annualità 2023, ha raggiunto la quarta edizione.

Il dato più importante riguarda l’aumento della percentuale nelle riqualificazioni energetiche e delle ristrutturazioni importanti che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli APE (Attestati di Prestazione Energetica) emessi nel 2022, con un aumento di circa l’1,5% rispetto al 2021 per entrambe le categorie.

Il confronto tra 2021 e 2022 mostra un significativo miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati; infatti, la percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G diminuisce, in particolare in favore di quelle A4-B (+3,7%). La suddivisione tra destinazione d’uso residenziale e non residenziale degli immobili censiti dagli APE emessi nel 2022 è stabile (rispettivamente 87,5% e 12,5%), con una percentuale di APE nelle classi energetiche migliori (A4-B) intorno al 14%

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