Trasporto privato (auto e moto)

Quanto spazio occupano le auto nelle nostre città

In occasione dell’Audizione sul trasporto pubblico locale presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati nella quale varie associazioni ambientaliste hanno espresso le proprie posizioni, evidenziando fra l’altro la necessità di ridurre la quantità di autovetture presenti nelle nostre città, che presentano il tasso di motorizzazione più elevato d’Europa (a parte il piccolo Lussemburgo).

Una eccessiva motorizzazione che ha effetti pesanti in termini di emissioni inquinanti e quindi di impatto sulla salute di tutti noi e sulla qualità della vita, con la congestione del traffico che incombe sulla nostra quotidianità.

Ma un aspetto sempre presente e difficilmente quantificato risulta quello relativo allo “spazio occupato” dalle auto (e dagli altri veicoli) nelle nostre città, che hanno una storia antica, spesso caratterizzate da strade strette, costruite quando i mezzi di locomozione erano prevalentemente i cavalli.

Non siamo riusciti a trovare dati attendibili sugli spazi non occupati dagli edifici, che costituirebbe il dato di raffronto più significativo, per valutare l’occupazione dello spazio pubblico da parte delle autovetture, e quindi dobbiamo prendere a riferimento la superficie territoriale complessiva dei nostri comuni (superficie in cui quindi sono compresi tutti gli spazi, comprei quelli edificati, a verde, ecc.).

L’altro problema è quantificare lo spazio occupato dalle auto. In questo facciamo riferimento ad un interessante articolo – Il Parco auto di Roma Milano e Bologna a confronto con alcune capitali europee – nel quale l’autore formula una valutazione, che ci sembra ragionevole, e cioè che in media un’autovettura occupi 12,5 metri quadrati. Al contempo l’autore dell’articolo indica come riferimento e termine di paragone l’occupazione di spazio di 100 persone, che valuta in 50 metro quadrati, in altre parole due persone per ogni metro quadrato. [naturalmente per un’analisi ancora più completa occorrerebbe tener conto anche di tutte le atre tipologie di veicoli circolanti: motocicli, autobus, mezzi pesanti].

Abbiamo provato ad applicare queste misure ai comuni capoluogo di provincia e città metropolitana, qui di seguito la mappa con i dati riepilogativi e poi delle tabelle interattive con la situazione evidenziata per i 14 comuni capoluogo di città metropolitana e poi per tutti i comuni capoluogo suddivisi per fasce di popolazione.

E’ nelle grandi metropoli che le autovetture occupano una quantità di spazio maggiore (con le avvertenze sopra fatte), con Napoli che sfiora il 6%, mentre Torino e Milano si collocano poco sotto il 5%.

Ma anche un altro indicatore, cioè il rapporto fra lo spazio occupato dalle autovetture e quello occupato dalle persone residenti nelle città, ci fornisce un quadro significativo. Ci sono infatti città di ogni dimensione, grandi come Catania, medie come l’Aquila, Potenza, Agrigento, Viterbo e piccole come Frosinone, Isernia, Vibo Valentia, dove le auto occupano venti volte lo spazio occupato dalle persone.

Insomma un’altra conferma che la nostra è una società autocentrica. Tuttavia questo non vuol vuol dire, tornando all’inizio dell’articolo, cioè all’Audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che agire per potenziare il trasporto pubblico, la mobilità attiva e cercare di ridurre il numero di auto circolanti sia il frutto di una “ideologia” che intende penalizzare la nostra industria automobilistica; niente affatto, non si tratta di un pregiudizio ideologico ma di buon senso, che si fonda sui dati oggettivi: ogni mezzo di trasporto – anche le auto naturalmente – può essere utile e la strada da seguire è quella di riuscire a costruire un mix di modalità di spostamento che migliori la qualità della vita nelle nostre città, come già avviene in molte altre realtà europee.

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