Ambiente Mare Rifiuti

Rifiuti spiaggiati nel 2020 in Italia

foto Ispra

Nel precedente articolo Il monitoraggio dei rifiuti sulle spiagge italiane abbiamo visto come uno degli 11 descrittori stabiliti dalla Direttiva Quadro per la Strategia Marina (Direttiva 2008/56/CE) che pone come obiettivo agli Stati membri di raggiungere (entro il 2020) il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine, è costituito dai rifiuti presenti lungo le spiagge.

Meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri di costa è il valore soglia stabilito a livello europeo per definire il buono stato ambientale dell’ambiente marino e costiero. Si tratta di un valore sufficientemente precauzionale, nonché un traguardo da raggiungere gradualmente tramite l’adozione di misure sostanziali e prolungate di prevenzione e rimozione dei rifiuti dal mare e le coste.

L’Italia, in applicazione della Strategia Marina, effettua dal 2015 il monitoraggio dei rifiuti marini presenti sulle spiagge, grazie al lavoro svolto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, con il coordinamento del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – ora Ministero della Transizione Ecologica. 

Le ARPA costiere effettuano due volte l’anno (primavera e autunno) il campionamento dei rifiuti che si trovano sulle spiagge, secondo le modalità stabilite a livello europeo, in una settantina di “stazioni di monitoraggio”, ciascuna della estensione dicentinaio di metri (transetto). Il monitoraggio del transetto viene ripetuto con la massima precisione possibile in ogni campionamento e durante gli anni. (info modalità con cui viene effettuato il monitoraggio)

Vengono censiti tutti gli elementi visibili sulla superficie della spiaggia di dimensioni superiori di 2.5 cm, compresi i mozziconi di sigaretta. I dati raccolti da ogni Agenzia sono trasmessi, al Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, per l’elaborazione e la loro diffusione a livello nazionale.

L’indicatore sintetico utilizzato per esprimere i risultati del monitoraggio rappresenta la quantità di diverse tipologie di rifiuto (plastiche monouso, rifiuti legati alla pesca e acquacoltura, borse di plastica, rifiuti legati al fumo, ecc.) espressa in numero di oggetti ogni 100 metri di litorale. Si tratta di uno strumento di semplice consultazione per poter seguire l’andamento dello stato delle nostre spiagge nel tempo, e permette di verificare il graduale avvicinamento al valore soglia di 20 rifiuti totali ogni 100 m definito a livello europeo come requisito per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale.

ISPRA, nell’Annuario dei dati ambientali 2020 ha pubblicato i dati riepilogativi a livello nazionale e per le tre macro-aree (Mar Adriatico, Mediterraneo Occidentale, Ionio e Mediterraneo Centrale. Nel triennio 2015-2017, la mediana dei rifiuti marini totali spiaggiati sui litorali italiani è stata 415 rifiuti ogni 100 metri. Nel 2018 e nel 2019, rispettivamente 462 e 413 ogni 100 metri. Nell’edizione 2021 dell’Annuario non sono stati pubblicati i dati ma solamente dei grafici, senza numeri, qui sotto quelli relativi al numero di rifiuti campionati fra il 2015 ed il 2019 e nel 2020

Le colonne rappresentano il valore mediano, le barre verticali il range interquartile. Nella rappresentazione sono stati esclusi gli outliers e i valori estremi.

Nell’Eco@atlante Ispra recentemente pubblicato è anche disponibile una mappa dei punti di campionamento con i risultati sintetici relativi al 2020.

Purtroppo il Ministero dell’Ambiente al momento rende disponibili (ed in modo grezzo) in modo dettagliato solamente i dati del primo triennio di monitoraggio (2015-2017), e quindi non sono ancora pubblicati i dati 2018, 2019 e 2020 che le ARPA hanno già trasmesso. La convenzione che lega le agenzie ambientali al Ministero vieta loro espressamente la diffusione dei dati di dettaglio prima della validazione da parte del Ministero che poi deve provvedere alla relativa pubblicazione.

Questo meccanismo appare inadeguato alle indicazioni della normativa in materia di diritto all’informazione ambientale, e – considerata la rilevanza del tema del mare per il nostro Paese- auspichiamo che Ministero e SNPA mettano a punto un sistema informativo su tutti i descrittori della qualità dell’ambiente marino ed i relativi indicatori, che renda disponibile per tutti, in modo tempestivo e comprensibile anche ai non addetti ai lavori, la enorme mole di dati che si stanno raccogliendo.

Nell’articolo Il monitoraggio dei rifiuti sulle spiagge italiane, oltre a varie informazioni sulla Strategia Marina sono pubblicati vari grafici interattivi con i dati dettagliati relativi al triennio triennio 2015-2017.

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