Mobilità Pillole di tram

Città 30 e piazze scolastiche

Con questo articolo continuiamo la collaborazione con Pillole di Tram, di cui abbiamo pubblicato una serie di articoli. In questo caso si tratta di un articolo su provvedimenti sulla viabilità per andare verso città a misura delle persone come Città 30 km/h e piazze scolastiche.


Immaginiamoci seduti in un incontro di quartiere e il relatore ci pone la seguente domanda: “Cosa vi viene in mente quando si pensa a città 30?” Nella nostra mente inizierebbe a formarsi l’immagine del classico cartello tondo con i bordi rossi e al centro la scritta del limite di velocità: la città 30 nel nostro immaginario è spesso ridotta al semplice cartello di divieto.

Di limite di velocità si parla sulla stampa, si parla sui social e si parla nei diversi luoghi della città, trasformando la complessità del provvedimento in una prospettiva individuale: con città 30 IO devo rallentare, Io devo cambiare il mio stile di guida, IO devo cambiare abitudini. Questa semplificazione genera psicologicamente critiche, anche feroci, e paure, e questo perché quando incontriamo dei cambiamenti siamo maggiormente predisposti a stare in un atteggiamento di difesa, specie se questi mutamenti impattano sulle nostre abitudini, sulla nostra quotidianità.

In questa prima fase maggiormente critica occorre fare un salto in avanti: proviamo ad impostare il dibattito su una nuova prospettiva: quella della collettività. Città 30 non deve essere percepito esclusivamente come un divieto, bensì come un progetto graduale e complesso volto a ridare più spazio alle persone. In una società fortemente dipendente dall’abuso dell’auto privata per qualsivoglia spostamento e qualsiasi distanza, gli spazi urbani, di cui fa parte anche la strada, sono stati grandemente trasformati per essere resi più funzionali per le auto. Questo paradigma urbanistico ha portato a considerare la strada come un LINK, cioè un mero spazio di connessione e circolazione, nel quale ci si deve muovere il più velocemente possibile per arrivare a destinazione. In una prospettiva collettiva città 30 ci porta ad un ridisegno degli spazi urbani affinché via sia una più equa redistribuzione dello spazio per tutti i cittadini. In questa inversione di rotta, non certo semplice da ottenere, la strada si trasforma in un vero ambiente urbano di comunità, uno spazio multifunzionale e condiviso fra le persone, comprendendo anche tutto ciò che sta intorno alla strada e recuperando una dimensione di prossimità e di socialità (negozi, piazze, marciapiedi, verde e arredi urbani, poli culturali…).

Un esempio concreto del passaggio da uno spazio di circolazione ad uno spazio di condivisione è la creazione di una piazza scolastica. Quando ci troviamo davanti ad una scuola dove l’ingresso è trasformato in una zona di parcheggio, chiediamoci chi favorisce una siffatta organizzazione dello spazio: l’accompagnamento dei figli in auto. Quello che potrebbe sembrare una comodità, in realtà riduce l’autonomia stessa degli studenti oltre a rendere l’ambiente poco sicuro e inquinato. La creazione di una piazza scolastica, oltre a sviluppare una mobilità attiva, recupera una dimensione di condivisione, cooperazione e socialità degli spazi, dove i ragazzi si incontrano fra di loro in un ambiente più sicuro.

La piazza scolastica di Via Perti: la questione idraulica

L’intervento si compone di sedute singole a forma di sasso, una serie di aiuole, tre panchine a seduta singola e un lampione. Piena accessibilità è garantita ai disabili grazie a due posti auto riservati sul lato esterno della piazza e una rampa in caso di accesso pedonale.

È però fondamentale notare, non solo per i particolari colori, le “mattonelle” della pavimentazione, che in gergo tecnico sono chiamate autobloccanti filtranti: nelle città, infatti, moltissimi spazi, dai parcheggi alle aree gioco sono asfaltati e ciò non consente l’infiltrazione nel terreno delle acque derivanti dalle piogge, che invece scivolano ai bordi di queste aree e vengono allontanate attraverso l’impianto fognario.

Negli ultimi anni, tuttavia, vi sono stati frequenti periodi di siccità alternati a periodi di elevate precipitazioni, cicli dovuti ai cambiamenti climatici. Il problema dei cicli siccità-elevate precipitazioni è serio: infatti, i dimensionamenti delle fognature sono su dati storici, che non contemplano i recenti eventi estremi, se si andasse in alternativa a dimensionare una condotta fognaria per tali eventi, nei periodi di siccità dovrebbe essere ripulita dalle polveri che si possono sedimentare, ostruendola. Inoltre, nei periodi di siccità è importante conservare e non allontanare le acque, mentre nei periodi di pioggia abbondante è fondamentale evitare allagamenti e inondazioni. Pertanto, negli ultimi anni si è cercato sempre di più di filtrare le acque delle piogge anziché allontanarle. Questi autobloccanti sono infatti porosi e consentono di filtrare l’acqua. Gli autobloccanti poggiano su una fondazione fatta di sassi porosi, così che l’acqua possa percolare fino al terreno. È interessante notare che l’acqua non si ferma mai all’interno dell’autobloccante, così da scongiurare il rischio di fessurazione in caso l’acqua diventi ghiaccio. Sempre più aree sono create in questo modo, tra cui anche le aree parcheggio e, in alcuni casi, le strade: si parla infatti di asfalto poroso, anche se l’acqua, per infiltrarsi correttamente, richiede che tutta la pavimentazione sia porosa.

Uscendo dalla questione idraulica, si spera che questi interventi siano sempre più frequenti. Ad esempio, nella vicina Piazza Alessandro Volta. A dispetto del nome, infatti, l’area risulta più che una piazza, uno slargo con parcheggio: sarebbe interessante creare al centro un’area verde alberata, facilmente raggiungibile con attraversamenti rialzati, che di certo non deve essere vista come un parco, ma come un’area di incontro che serve sia ad abbassare le temperature e ad evitare un’elevata esposizione al sole durante l’estate, sia a impedire che l’asfalto sia sottoposto a temperature elevate che causano buche e avvallamenti e, in generale, l’invecchiamento della pavimentazione.

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