Ancora una volta abbiamo il piacere di parlare di un’opera realizzata dall’artista Edoardo Malagigi, come in Pinocchio di Pinocchi a Palazzo Vecchio, La sfera di tetrapack: arte e ambiente nell’opera di Edoardo Malagigi, Arte e ambiente, un’altra creazione di Edoardo Malagigi: la foca monaca.
Ho avuto l’occasione di conoscerlo di persona, di vederlo all’opera e di intervistarlo nell’agosto del 2019, nella zona industriale di Pisa, in un capannone di Herambiente, dove – insieme ad un gruppo di volontari – stava costruendo un capodoglio lungo 12 metri, delle dimensioni reali di questo mammifero marino che vive nel Santuario dei cetacei Pelagos, che si estende fra la Liguria, la Corsica e la Toscana.
Rimasi affascinato dal suo modo di coniugare arte e ambiente, usando “rifiuti” per realizzare le proprie opere ed al contempo segnalare un altro tema ambientale, come in quel caso la salvaguardia dei cetacei.
Per questo ho continuato a seguirne l’operato, sempre coerente con questa impostazione, che, questa volta, si arricchisce di un’altra componente, quella “sociale”.
Infatti, l’11 marzo scorso, in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia, fondatore del concetto moderno di salute mentale, i Chille de la balanza (compagnia teatrale che da oltre 25 anni abita il presidio culturale di San Salvi, ex-città manicomio di Firenze) – inaugurando un lungo Festival culturale che si snoda da marzo a luglio, intitolato “MANICOMIO, ADDIO! Franco Basaglia 100” – i Chille de la balanza hanno regalato alla città di Firenze il Marco Cavallo del XXI secolo: grande scultura alta 5 e lunga 8 metri creata da Edoardo Malagigi e realizzata grazie alla stampa 3D in plastica riciclata da R3direct, anche grazie al sostegno di Fondazione CrFirenze (Bando Partecipazione culturale), Revet e soprattutto di tanti cittadini che hanno sottoscritto il crowdfunding Produzioni dal basso – Banca Etica.
Marco Cavallo del XXI secolo è un monumento dedicato all’ambiente e a sostegno della salute mentale ed è il primo monumento permanente ad essere realizzato interamente in plastica riciclata post-consumo proveniente dalla raccolta differenziata locale e installato nel parco di San Salvi, l’ex manicomio di Firenze.
Fra l’altro, a dimostrazione che le cose camminano sulle gambe delle persone, ho avuto modo anni fa di conoscere anche Claudio Ascoli, il fondatore ed appassionato animatore di Chille de la balanza, che mi condusse a conoscere gli ambienti dell’ex manicomio, a toccare con mano cos’erano prima di allora quei luoghi di costrizione e direi di “detenzione” forzata.
Malagigi ha creato ha creato il Marco Cavallo del XXI secolo a partire dal disegno di Leonardo da Vinci per la scultura equestre ideata per gli Sforza e mai realizzata.
E così la storica invasione del Marco Cavallo che nel 1973 fece conoscere ai triestini l’esistenza dei “matti”, verrà ripresa e ribaltata. Come? Invitando i cittadini di Firenze ad entrare a San Salvi per conoscere consapevolmente che lì per oltre un secolo sono stati rinchiusi migliaia di esseri umani considerati rifiuti. Oggi, in questo modo, i fiorentini (e non solo) potranno incontrare il Marco Cavallo del XXI secolo nato dai loro rifiuti e trasformato in bellezza assoluta dalla creazione di Malagigi!
Edoardo Malagigi, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha presentato i suoi lavori in esposizioni internazionali e gallerie private in tutto il mondo: Abaco Space Contemporary Art of Berlin, Quadriennale, Arte Bari Expo, Biennale di Venezia, Galleria Comunale di Arte Moderna di Bologna, Triennale di Milano, Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Naha Museum, Skzè Gallery, Museo Pecci di Arte Contemporanea di Prato, Sensus Arte Contemporanea di Firenze, Italian Designs Days in Georgia. E’ tra i principali creatori internazionali di ARTE PUBBLICA, cioè di opere il cui scopo è la fruizione pubblica del messaggio che sottintende all’opera. Spesso realizzate con scarti di lavorazioni industriali e rifiuti di altre opere o nel caso di “Schillellè” a Pula e “Senza Confini” a Genova dove sono le centinaia di tipologie di rifiuti a costruire il messaggio. A volte le opere generano modelli pedagogici innovativi come nel caso di “Pinocchio Project” a Tokyo, recentemente presentato a Firenze (Palazzo Vecchio)
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