Mare

Ostreopsis ovata, ospite indesiderato dei nostri mari

Quando la stagione estiva è più calda, può capitare che nei nostri mari si verifichino abbondanti fioriture di una microalga potenzialmente tossica, di origine tropicale, la Ostreopsis ovata.

La proliferazione di Ostreopsis ovata alle nostre latitudini è legata essenzialmente a fattori climatici e idrodinamici quali: condizioni meteo-marine stabili (alta pressione atmosferica), moto ondoso ridotto (presenza di scogliere naturali o artificiali), temperatura dell’acqua relativamente elevata. [maggiori informazioni sull’alga]

Durante la fioritura può rilasciare una tossina, i cui effetti sulla salute umana, principalmente causati dall’inalazione dell’aerosol marino, sono temporanei e riguardano le prime vie respiratorie e talvolta stati febbrili. Il contatto diretto invece può provocare congiuntiviti e dermatiti in bagnanti o persone che stazionano sulle spiagge durante intense fioriture.

La prima segnalazione ufficiale di Ostreopsis ovata in Italia risale al 1994 nelle coste laziali anche se sembra essere stata rilevata nelle coste della Campania sin dal 1989; dalla fine degli anni ‘90 viene segnalata anche nelle acque costiere della Toscana, Puglia e Liguria. Dal 2005 le fioriture di Ostreopsis sono state rilevate sempre più frequentemente in un numero crescente di regioni costiere, fino ad arrivare alla diffusione attuale ovvero la presenza nella maggior parte dei litorali durante la stagione estiva o inizio autunno.

Per questo, nell’ambito delle attività che le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA) dal 2007 è iniziata una attività di monitoraggio nazionale dedicata alla sorveglianza delle alghe tossiche ad integrazione di quella che svolgono per monitorare la qualità delle acque di balneazione: vengono infatti effettuati costanti controlli per verificare tali situazioni e segnalarle tempestivamente alle autorità locali e sanitarie, al fine di prevenirne gli spiacevoli effetti.

Ad oggi, le attività di monitoraggio sono condotte dalle ARPA lungo i litorali delle15 regioni costiere, generalmente da giugno a settembre, in aree che nel corso degli anni si sono dimostrate idonee allo sviluppo della microalga.

Sono state osservate differenze temporali nel picco della fioritura tra i differenti mari italiani: generalmente verso la fine di luglio nelle aree tirreniche e ioniche con temperatura dell’acqua di 24- 26°C; in tarda estate nell’Adriatico settentrionale con temperature di 20-22°C.

Abbiamo visto nel precedente articolo SINTAI: il portale delle acque di Ispra, come fra le tante informazioni contenute ci sono anche quelle relative al monitoraggio di questa alga. Informazioni che sono disponibili anche nell’Eco@atlante recentemente presentato, dove sono disponibili i dati del monitoraggio 2020, riepilogati nella seguente tabella.

Complessivamente risultano essere stata monitorata nella stagione estiva 2020 questa microalga attraverso 200 stazioni di monitoraggio, in 142 di esse ne è stata rilevata la presenza (71%) e in 32 casi in quantità superiore o uguale a 30mila cellule/litro, un quantitativo per cui è consigliabile allontanarsi dal tratto di mare interessato.

Sui dati 2020 è anche disponibile il rapporto con il dettaglio delle informazioni raccolte per ogni regione.

Nella tabella successiva, invece, l'andamento del monitoraggio fra il 2010 ed il 2020.

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