Commissione Europea Qualità dell'aria

La proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente della Commissione Europea

A fine ottobre, la Commissione Europea ha presentato proposta di revisione della direttiva sulla qualità dell’aria ambiente che stabilisce nuovi limiti per gli inquinanti atmosferici a partire dal 2030, rispetto a quelli attualmente in vigore (Direttiva 2008/50/CE), più in linea con gli orientamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, avviando nel contempo l’UE su una traiettoria per conseguire l’azzeramento dell’inquinamento atmosferico entro il 2050, in sinergia con gli sforzi dedicati alla neutralità climatica, obiettivo questo indicato nell’art.1 della Direttiva proposta.

A settembre 2021, infatti in seguito ad un imponente revisione delle informazioni scientifiche disponibili in merito agli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana, l’OMS aveva indicato la necessità di stabilire limiti molto più ridotti rispetto a quelli previsti dalle precedenti Linee Guida del 2005.

Circa 300.000 decessi prematuri all’anno e un numero significativo di malattie non trasmissibili come l’asma, i problemi cardiovascolari e il cancro del polmone sono attribuiti all’inquinamento atmosferico. L’inquinamento atmosferico continua ad essere la prima causa ambientale di morte precoce nell’UE. A questo proposito, i peggiori inquinanti sono il particolato (PM10 e PM2,5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono.

Lo ricorda l’OMS in ogni occasione, anche pubblicando il data base dell’inquinamento atmosferico in oltre 6mila città di tutto il Mondo. Mentre l’inquinamento atmosferico colpisce tutti noi, ha il più grande impatto sui gruppi più vulnerabili e sensibili della società: i bambini, le persone con condizioni mediche difficili, le persone anziane, e coloro che condizioni economiche più critiche, che spesso vivono in zone con livelli più elevati di inquinamento atmosferico.

È inevitabile per tutti gli europei e colpisce in modo sproporzionato i gruppi sociali sensibili e vulnerabili, come segnala l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) la stragrande maggioranza della popolazione delle aree urbane europee rimane esposta a livelli pericolosi di inquinamento atmosferico. L’aria inquinata danneggia anche l’ambiente causando acidificazione, eutrofizzazione e danni alle foreste, agli ecosistemi e alle colture.

L’ultimo aggiornamento delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente risale al 2008. Da allora, sono disponibili nuove prove scientifiche circa l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute. La valutazione di impatto (controllo di idoneità) delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente ha dimostrato che le attuali norme europee hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico. Rispetto agli anni ’90, ci sono circa il 70% in meno di morti precoci attribuibili all’inquinamento atmosferico. Ma l’aria europea è ancora troppo inquinata, a scapito della nostra salute e dell’ambiente.

La proposta della Commissione Europea prevede un riesame periodico delle norme di qualità dell’aria, per allinearle ai più recenti dati scientifici e agli sviluppi sociali e tecnologici. La prima revisione avrà luogo entro la fine del 2028, con l’obiettivo in particolare di garantire il pieno allineamento con le raccomandazioni dell’OMS. (art.3 della proposta)

La proposta non prescriverà misure specifiche da adottare, ma fissa standard di qualità dell’aria da raggiungere ovunque. Gli Stati membri continueranno ad avere la responsabilità di scegliere le misure più appropriate per raggiungere gli standard di qualità dell’aria e adattarli alle circostanze nazionali e locali.

In particolare è prevista una revisione che introduce dall’1.1.2030 (art.13 della proposta e allegato I), nuovi limiti di riferimento di alcuni inquinanti, nella seguente tabella quelli relativi a particolato e biossido di azoto, confrontati con i limiti attuali (Direttiva 2008/50/CE) ed alle Linee guida OMS del 2021 e del 2005.

Linee guida OMS 2005Direttiva 2008/50/CELinee guida OMS 2021Proposta Commissione Europea (all’1.1.2030)
PM10
media annua20401520
media giornaliera50504545
massimo n.superamenti media giornaliera in un anno435420
PM2,5
media annua1025510
media giornaliera20 1525
 massimo n.superamenti media giornaliera in un anno4 418
NO2
media annua40401020
media giornaliera  2550
 massimo n.superamenti media giornaliera in un anno  418

La proposta della Commissione Europea riduce della metà i limiti relativamente alle medie annuali e del sessanta per cento per il PM2,5. Per quanto riguarda i limiti giornalieri, attualmente presenti solamente per il PM10 (ridotto del 10% per quanto riguarda la media giornaliera e quasi dimezzato per il numero massimo di superamenti in un anno) vengono proposti anche per PM2,5 e NO2.

Va comunque osservato che i limiti proposti sono comunque superiori a quelli raccomandati dall’OMS per tutelare la salute umana, per questo varie ONG (vedi riferimenti sotto) hanno espresso critiche, chiedendo un pieno allineamento della normativa a quei valori.

Ad una prima valutazione fatta estraendo i dati relativamente al 2021 dalla banca dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente nella quale confluiscono i dati delle stazioni di monitoraggio di tutta Europa, riepilogata nella seguente tabella in cui si evidenziano i superamenti che si sarebbero verificati nel 2021 se già fossero in vigore i nuovi limiti – per quanto riguarda le medie annuali – indicati dalla proposta di Direttiva europea. Dalla tabella emerge chiaramente che l’Italia si trova nella situazione peggiore per quanto riguarda il particolato ed è superata solamente dalla Germania per il biossido di azoto. In un prossimo articolo presenteremo e analizzeremo in dettaglio questi dati.

n.superamenti NO2superamenti PM2,5superamenti PM10
Germany378Italy216Italy341
Italy244Poland139Poland306
Spain98Germany123Spain141
France87Czechia75Czechia62
Belgium59Spain64Romania54
Romania53France60France50
Austria39Belgium50Belgium32
Netherlands28Austria46Germany30
Poland28Slovakia36Slovakia27
Czechia24Netherlands21Bulgaria25
Luxembourg18Romania16Greece18
Switzerland12Greece9Hungary17
Greece11Hungary9Austria12
Bulgaria10Bulgaria4Lithuania10
Sweden9Ireland4Sweden5
Slovakia8Latvia4Croatia4
Hungary7Lithuania4Latvia4
Portugal6Croatia3Netherlands3
Slovenia5Cyprus3Portugal3
Ireland4Malta2Cyprus2
Denmark3Switzerland2Denmark2
Lithuania3Denmark1Malta2
Croatia2Portugal1
Finland2
Cyprus1
Malta1

La proposta di direttiva introduce anche una serie di altre disposizioni:

  • impone agli Stati membri di garantire l’accuratezza delle applicazioni dei modelli, al fine di consentire un maggiore ricorso alla modellizzazione per la valutazione della qualità dell’aria e un suo migliore utilizzo (art.5);
  • aggiorna e chiarisce le regole relative al numero e all’ubicazione delle stazioni di campionamento, comprese norme più rigorose per il loro spostamento (art.9 e allegato III);
  • impone l’elaborazione di piani per la qualità dell’aria prima dell’entrata in vigore delle norme sulla qualità dell’aria, specificando che i piani devono mirare a ridurre il più possibile il periodo di superamento, e in ogni caso non più di tre anni per i valori limite, con l’obbligo di aggiornamenti regolari dei piani stessi se non raggiungono la conformità (art. 19);
  • stabilisce disposizioni dettagliate per garantire l’accesso alla giustizia a coloro che intendono contestare l’attuazione della direttiva, ad esempio quando non è stato definito un piano per la qualità dell’aria nonostante il superamento delle pertinenti norme di qualità dell’aria (art. 27);
  • le persone la cui salute è stata danneggiata dall’inquinamento atmosferico abbiano il diritto di essere risarcite in caso di violazione delle norme dell’UE in materia di qualità dell’aria e di essere rappresentate da organizzazioni non governative in azioni collettive per il risarcimento dei danni (art. 28).

Inizia ora la complessa procedura legislativa europea che prevede la concertazione fra i tre principali organi dell’UE, la Commissione Europea, il Consiglio ed il Parlamento, fino all’approvazione definitiva del provvedimento proposto, si prevede che occorrano almeno un paio d’anni.

Per chi vuole approfondire:

Commissione Europea

Prese di posizione delle ONG

I dati sulla qualità dell’aria in Europa ed in Italia

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